domenica 9 novembre 2014

Dinosauri


C’è un pettirosso, non credo sempre lo stesso, che da qualche anno di questa stagione sceglie come sito d’osservazione l’unica delle tre betulle sopravissuta del mio piccolo giardino. Si piazza lì, osserva dall’alto e poi spicca il volo a caccia di cibo o di materiale per il nido. Dopo un po’ ritorna e la scena si ripete. È un uccellino davvero grazioso, piccolo e un po’ tozzo. E dire che gli uccelli attuali hanno avuto a che fare con i teropodi, di cui il Velociraptor, il sinistro predatore di Jurassic Park è diventato il più noto antenato. A chi potrebbe venire in mente guardando la bellezza e la grazia di una ghiandaia azzurra dedurre che si tratta una discendente del mastodontico Tyrannosaurus?



Il modello riproduttivo dei teropodi, antenati degli uccelli moderni, si è rivelato essere paragonabile a quello degli uccelli, prosauropodi e sauropodi, anziché dei rettili. Pare che i grandi dinosauri producessero un numero particolarmente elevato di uova ogni anno, da 200 a 400 per un sauropode del peso di 75 tonnellate. I sauropodi erano una forma dominante di uno di quegli imperi biologici del passato che hanno prosperato durante l'era Mesozoica, un pezzo di tempo profondo iniziato 250 milioni anni fa e terminato con la ben nota ipotesi di un cataclisma di asteroidi 65 milioni di anni or sono. Erano gli unici animali sulla Terra, salvo le balene più grandi, che abbia mai superato la soglia delle 50 tonnellate.

Nel Cambriano assistiamo all’origine e all’evoluzione delle specie, a quella che non a caso è stata definita un’esplosione, una gigantesca proliferazione di forme organiche che ha popolato la Terra, dovuta al salto evolutivo dalla cellula procariotica alla cellula eucariotica (il correttore automatico corregge in: eucaristica!!). Da ciò abbiamo la conferma che la sopravvivenza delle singole specie è un’eccezione nel movimento della materia organica, che segue la cieca casualità, laddove solo poche specie sopravvivono e producono discendenza e mutazioni, forme superiori dell’evoluzione.

Il milione e ottocentomila specie di organismi ora viventi e finora individuati e classificati sono solo una frazione infinitesima della totalità della vita comparsa sulla Terra, laddove si può stimare che oltre il 99 per cento di tutte le specie vissute si sono estinte. Sono numeri che dovrebbero far riflettere e che ci danno anche un senso molto chiaro di quello che è successo durante i grandi eventi di estinzione di massa del passato, in cui in un tempo relativamente breve scompariva tra il 50 e il 90 per cento di tutte le specie.

I reperti fossili ci dicono che gli eventi che portarono alle estinzioni di massa erano così devastanti che poi ci sono voluti milioni di anni alle poche specie sopravvissute per diversificarsi nuovamente e prosperare, e così pure per il recupero e ristabilimento degli ecosistemi nel loro complesso. Oggi noi abbiamo chiari segnali che siamo in una fase decisamente traumatica della storia del pianeta e che i cambiamenti accelerati in atto sicuramente influenzeranno gran parte della vita sulla Terra, con effetti non trascurabili sulla nostra civiltà e addirittura sulla sopravvivenza della nostra specie.

Del resto ogni progresso è anche involuzione, e la linea evolutiva che ha raggiunto con il cervello dell’homo sapiens il massimo progresso della materia, si rovescia dialetticamente nel suo opposto, e da evolutiva diventa regressiva. Ogni progresso nella evoluzione organica, fissandosi in un'evoluzione unilaterale, scriveva Engels illustrando la legge fondamentale nel suo Dialettica della natura, preclude la possibilità di evoluzione in molte altre direzioni. E nel far questo ci mettiamo grande impegno, segno che al progresso dell’intelligenza non seguono fatti conseguenti sul piano del cambiamento sociale. Infine resteranno i filoviridæ a dominare il pianeta.


E tuttavia per i prossimi mesi i media italiani saranno occupati in ben altre faccende, per esempio la successione a Giorgio Napolitano.

3 commenti:

  1. Beh, come anche si conviene qui all'inizio, i dinosauri hanno sempre un certo fascino. A proposito: Napolitano è erbivoro o carnivoro?

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  2. ESSI VIVONO!
    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/11/09/partito-comunista-torna-marco-rizzo-marxismo-leninismo-unica-soluzione-contro-crisi/310072/

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