giovedì 12 giugno 2014

Non è più Dio a prendere forma umana


L’atteggiamento di Renzi Matteo con la faccenda degli ottanta euro così come su tutte le altre è come quello del tizio che vende un’auto rubata per pagarsi la benzina.

La suprema casta è stata ieri minacciata – a suo dire – di dover rispondere, almeno sul piano del principio, delle proprie malefatte. Renzi s’è premurato ad assicurare che sistemeranno tutto al senato, stiano buonini i magistrati e, soprattutto, circoscritti.

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Come rilevavo ieri, la suprema corte ha stabilito il diritto dei poveri di avere figli come i ricchi. Il quesito – prodotto del pensiero di classe – dal quale ha preso avvio la decisione dei giudici può essere grossomodo tradotto: come farebbero i figli dei ricchi se non ci fossero i figli dei poveri?

A tale riguardo, la posizione della Chiesa cattolica è quella dei signori della proibizione al loro crepuscolo, ossia quella di una dottrina che soffre dell’immobilismo agrario in cui è nata. Nonostante gli sforzi dei suoi capi clown, il mito e gli dei finiscono insieme al predominio agrario e la Chiesa va in pezzi in uno spettacolo screziato di sincretismi.

Non è più Dio a prendere forma umana, ma la merce.


La civiltà della merce non vuole superare la bestialità, la socializza. Ecco che gli unici godimenti della vita sono quelle soddisfazioni che si sfogano e si reprimono, ossia quei godimenti che s’invischiano nella crapula, nell’ubriachezza, nelle droghe, nello stupro, nell’arte di tormentare i propri simili. Non sarà un caso che s’è perso il concetto stesso di festa, e da molto tempo.

1 commento:

  1. E ontologicamente cosa rimane dell'Uomo?
    Un caro saluto.

    Roberto

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