martedì 24 giugno 2014

Altre notizie dai mondiali




Natal è la capitale del Rio Grande do Norte, uno degli Stati della regione del nord-est del Brasile (la punta più atlantica). Nel nuovo stadio di calcio oggi alle 13 locali si giocherà la partita del campionato del mondo tra una squadra sudamericana e l’altra europea. Nei giorni scorsi le piogge hanno provocato tre frane (desmoronamento, dicono da quelle parti) nella favela di Mãe Luíza che ha coinvolto anche il quartiere di Areia Preta: in basso i ricchi e in alto i poveri, il rovescio della scala sociale, ma ora sono mischiati in una poltiglia rossa che arriva fino alla spiaggia. Centotrenta le famiglie evacuate ed ospitate nella scuola comunale. Le piogge continuano, è stato proclamato lo stato d’emergenza e la protezione civile ha innalzato barriere per contenere le acque. Tra le cause di questi fenomeni si parla di disboscamenti e della mancata manutenzione degli impianti fognari. Il procuratore generale di Giustizia di Rio Grande do Norte, Rinaldo Kings, ha annunciato che indagherà sulle responsabilità. Fortuna che in Italia non ci sono le favelas.

4 commenti:

  1. Le favelas ci mancano, ma quanto a desmoronamentos ce la caviamo benino anche noi ...

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  2. http://ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/collection/natura/2013/11/12/Deforestazione-Amazzonia-aumentata-20-2013_9606006.html

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  3. I negramaro sono volati in Brasile a sostenere gli azzurri ed a cantare “un amore così grande”. In sostanza ci sono andati per fare un po’ i giullari di corte ed un po’ per farsi pubblicità. Durante l’intervista uno del gruppo ha fatto il ruffiano dicendo che Italia e Brasile sono amiche ed hanno tante cose in comune. Poi, non potendo fare a meno di notare le estreme differenze tra ricchi e poveri nelle favelas, ha aggiunto che i brasiliani sono straordinari perché sanno soffrire con dignità.
    Soffrire con dignità!
    Senza rompere troppo il cazzo e cantando la bossa nova nelle proprie favelas sgarrupate.
    Mancava solo che si complimentasse con loro per come sanno morire ballando.
    … uno stronzo così grande …. non l’avevo visto mai …

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  4. La deforestazione è calata del 45% come scrive Greenpeace sul Guardian per la crisi economica altrimenti vai con la soia e le scorregge bovine.

    Noi desmomoriamo allegramente, speriamo che al Vesuvio non gli giri male per fare Pompei II mentre ci stavano arrivando VENTIMILA tonnellate di mais alla diossina dall'Ucraina.

    Se la scelta è tra uno stronzo con la chitarra e cento fazenderos miliardari non resta che morire ballando, anche a noi.


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