C’è un interessante articolo,
scritto da Arnaldo Benini, sul Domenicale
del Sole 24 ore di ieri, dal titolo: Perché il corpo diventa una gabbia. Si parla di sessualità e segnatamente
di transessualità. L’articolo è corredato da una nota bibliografica di quattro
lavori specialistici. Cito il titolo del primo lavoro perché eloquente del tipo
di merce spacciata: Sexual
differentiation on the human brain in relation to gender identity and sexual ordintation.
L’articolo ha il pregio
di essere scritto in modo semplice e chiaro, comprensibile anche a persone che non s’interessano abitualmente di sexual
differentiation. Leggo:
«L’orientamento sessuale è rivolto al sesso opposto (eterosessualità),
allo stesso sesso (omosessualità) o a entrambi (bisessualità). L’orientamento sessuale è fissato
durante lo sviluppo intrauterino dai geni e dai fattori che regolano le
interazioni fra gli ormoni sessuali e i neuroni».
Fatto di assoluto rilievo è che:
«Concluso lo sviluppo, e comunque dopo la nascita, non esiste alcuna
possibilità di cambiare l’orientamento
sessuale».
Dunque, sono da escludersi, nel
determinare l’orientamento sessuale
degli individui, i condizionamenti di ordine ambientale, ossia socio-culturale.
Il Benini, per avvalorare la sua apodittica tesi, chiama in causa il famigerato
testosterone, “che se non c’è, si sviluppano organi femminili”. Ma tutto ciò
non ha ancora a che fare con l’orientamento
sessuale delle persone ma solo con la determinazione biologica del genere maschile o femminile. Ed è adesso che viene il
bello, perché:
“Nella seconda parte della gravidanza, quando gli organi sessuali sono
già da tempo completamente formati, avviene la differenziazione sessuale nel
cervello [sic!]: il normale
aumento cospicuo di testosterone porta al cervello mascolino, altrimenti il
cervello avrà caratteristiche femminili indipendentemente
dagli organi sessuali già formati”.
Benedetto cervello, combina più casini
lui che l’anima! Arnaldo Benini cita studi condotti anche sullo spessore della
corteccia cerebrale, i quali confermerebbero la bontà della tesi, tanto che:
“La sessualità cerebrale
determina le caratteristiche psicologiche
di maschi e femmine, nel modo di comportarsi e di reagire all’ambiente e alle
persone, già nei primi mesi di vita. Bambine di 5-6 anni [dunque
non più nei primi mesi di vita!] giocano
con le bambole, disegnano prevalentemente fiori, donne, ucelli e farfalle con
colori vivaci: i bambini preferiscono giocattoli tecnici, e disegnano soldati,
grandi animali, scontri e battaglie”.
Tutto ciò, a prescindere dall’ambiente sociale e culturale. La scienza oggi è
fatta di queste cose qui, rassegnamoci.
Senza voler negare ciò che è
pacifico, ossia che le dinamiche biologiche portano alla determinazione degli
organi sessuali negli individui, e dunque senza voler estromettere il
testosterone dal suo diuturno lavoro, e perciò riconoscendo, in linea di
principio, il possibile ruolo anche
di fattori biologi nei casi in cui si manifestano delle marcate alterazioni nella
sfera della identità sessuale (che
però non è tout court la medesima cosa dell’orientamento
sessuale), mi pongo delle domande.
La prima è anche la più scontata: per
quale motivo in certe epoche storiche e nei relativi contesti culturali
l’omosessualità è nettamente più diffusa? Si può spiegare questo fenomeno solo
con una maggiore “tolleranza” (o minor pregiudizio) verso i comportamenti
considerati altrimenti devianti, e dunque con il venire allo scoperto di ciò
che prima era costretto nell’ombra? Tenuto conto, storicamente, che lo stesso
amore sessuale differisce in modo sostanziale dal semplice desiderio sessuale
(p. es. dall’eros degli antichi), per quale motivo in ogni epoca in certi
ambienti sociali i fenomeni di omosessualità e bisessualità sono più diffusi
che in altri?
Tutto ciò ha a che fare con la
biologia e il testosterone? È tale ormone ad aver determinato, per millenni, le
differenziazioni di ruolo sociale, di sensibilità e d’indirizzo artistico tra
maschi e femmine? Non è forse il sistema di significati già elaborati
socialmente che plasma nel bambino le norme che ne definiscono il campo sociale
e ne modula il comportamento nelle forme determinate dai rapporti sociali
operanti?
Fallito il freudismo nelle sue
premesse soggettivistiche, ne viene mantenuto, malamente, l'impianto biologistico,
sottoponendo gli orientamenti sessuali all’oggettività della risonanza
magnetica nucleare e alla assolutizzazione del ruolo del testosterone. E ciò
ovviamente ha uno scopo, di cui ho accennato in altre occasioni.
Ineccepibile.
RispondiEliminaA margine. Mi sembra che nel dar credito soltanto all'innatismo si voglia far credere che tutti siamo "liberi" di declinare senza problemi e patemi le nostre scelte sessuali, un po' come siamo liberi di vendere la nostra forza lavoro.
se fossero vere le teorie "biologiche" dovrebbero spiegare, per esempio, la pederastia largamente praticata nella chiesa cattolica. s'incasella il comportamento sessuali in etero e in omo (o entrambi) e il giochino è fatto. di fatto l'orientamento sessuale non è libero (lo è ad un prezzo che varia secondo le circostanze storiche), altrimenti ne vedremo delle belle. il punto è questo, altro che gli ormoni! certo, come ho scritto, in personalità sessualmente irrisolte può essere più forte anche la componente biologica, come in ogni forma patologica.
Elimina"Si può spiegare questo fenomeno solo con una maggiore “tolleranza” (o minor pregiudizio) verso i comportamenti considerati altrimenti devianti, e dunque con il venire allo scoperto di ciò che prima era costretto nell’ombra? "
RispondiEliminaSì, molto semplicemente.
http://www.gay.tv/articolo/le-origini-dellomosessualita-un-dibattito-scientifico/21351/
bravo/a, ed è appunto per questo che l'orientamento omosessuale è più marcato nei maschi che nelle femmine e di individui di un certo ambiente sociale piuttosto che un altro? quanto altri link hai a disposizione per smentire?
EliminaBenini è essenzialmente un neurochirurgo e tira l'acqua al suo mulino come fa il resto del mondo scientifico quando pretende di essere risolutivo mentre ci propina la sua univoca versione (infiniti argomenti ad libitum): nel momento Bernini quella sulla sessualità.
RispondiElimina'La scienza oggi è fatta di queste cose' (e ieri'?) : termine da maneggiare con cura per evitare usi omnicomprensivi a titolo di bollino blu di garanzia.
Ma quello vale forse solo per le banane. La scienza non sottolinea quasi sempre la sua contestualità? ma nessuno vuol annegare nel fiume in cui si specchia.
'Benedetto cervello, combina più casini...' Sacrosanto ! Ogni tanto va spento per la propria salute e quella degli altri.
non so chi sia Benini, non ho fatto ricerche perché ciò mi consente di scrivere senza alcun tipo di condizionamento di questo tipo. mi dici che è un neurochirurgo: ne ho conosciuti parecchi e francamente non so se siano più pericolosi come chirurghi o come neurologi (per i soliti sapienti: so bene che sono due specialità diverse).
Eliminaieri (l'altro ieri) la scienza era meno compromessa, questo senz'altro
A mio personalissimo avviso le neuroscienze dimostreranno, col tempo, che siamo semplicemente robot più o meno evoluti e con limitate possibilità di auto apprendimento e correzione degli errori (bug del software). Buona parte della vita viene spesa nell'apprendimento e conseguimento dell'esperienza. L'esperienza è quella che ci insegna, dopo una scottatura, a non mettere più la mano sul fuoco. Il tutto con l'obiettivo generale del conseguimento del piacere e dell'allontanamento del dolore. Miliardi di riflessi condizionati (pavloviani) che, in sequenza, delimitano i confini della nostra vita. Siamo tutti un po' maschi ed un po' femmina e ogni mix ormonale fuori dalla media non è altro che l'eccezione che conferma la regola. Non si dovrebbe parlare di nessuna devianza e/o malattia.
RispondiEliminaCosa diversa è la perversione dei "pedofili" in cui l'impossibilità di dare sfogo alla propria sessualità porta a pedofilia, soprusi, riti satanici e schifezze varie. Chiunque appena può sfrutta anche il più piccolo potere (preti e politici in primis) per affermare la propria forza. L'istinto di supremazia (esorcizzare la paura della morte) è l'unico motore della vita. Se tanti non avessero paura di morire sceglierebbero probabilmente di togliersi la vita pur di evitare di girare il mondo sui barconi (metaforicamente) alla ricerca di un padrone. Invece di sopportano di gusto i Renzi ed i Prandelli, il papa ed i giornalisti, i TG e Dario Fo che fa San Francesco.
Sono tutti in cerca di un cane da prendere a calci.
A proposito di cani. Credo che fino a quando continueremo a cibarci di carne non ci sarà alcuna speranza per l'umanità. È da lì che passa l'inizio dell'evoluzione.
W le patatine fritte (W le patatine)!
Brava la padrona di casa a proporre argomenti di così straordinario interesse. Ecchetelodicoaffa'.