lunedì 23 giugno 2014

Non basta il pistolino per fare la guerra


C’è un interessante articolo, scritto da Arnaldo Benini, sul Domenicale del Sole 24 ore di ieri, dal titolo: Perché il corpo diventa una gabbia.  Si parla di sessualità e segnatamente di transessualità. L’articolo è corredato da una nota bibliografica di quattro lavori specialistici. Cito il titolo del primo lavoro perché eloquente del tipo di merce spacciata: Sexual differentiation on the human brain in relation to gender identity and sexual ordintation.

L’articolo ha il pregio di essere scritto in modo semplice e chiaro, comprensibile anche a persone che non s’interessano abitualmente di sexual differentiation. Leggo:

«L’orientamento sessuale è rivolto al sesso opposto (eterosessualità), allo stesso sesso (omosessualità) o a entrambi (bisessualità). L’orientamento sessuale è fissato durante lo sviluppo intrauterino dai geni e dai fattori che regolano le interazioni fra gli ormoni sessuali e i neuroni».



Fatto di assoluto rilievo è che:

«Concluso lo sviluppo, e comunque dopo la nascita, non esiste alcuna possibilità di cambiare l’orientamento sessuale».

Dunque, sono da escludersi, nel determinare l’orientamento sessuale degli individui, i condizionamenti di ordine ambientale, ossia socio-culturale. Il Benini, per avvalorare la sua apodittica tesi, chiama in causa il famigerato testosterone, “che se non c’è, si sviluppano organi femminili”. Ma tutto ciò non ha ancora a che fare con l’orientamento sessuale delle persone ma solo con la determinazione biologica del genere maschile o femminile. Ed è adesso che viene il bello, perché:

“Nella seconda parte della gravidanza, quando gli organi sessuali sono già da tempo completamente formati, avviene la differenziazione sessuale nel cervello [sic!]: il normale aumento cospicuo di testosterone porta al cervello mascolino, altrimenti il cervello avrà caratteristiche femminili indipendentemente dagli organi sessuali già formati”.

Benedetto cervello, combina più casini lui che l’anima! Arnaldo Benini cita studi condotti anche sullo spessore della corteccia cerebrale, i quali confermerebbero la bontà della tesi, tanto che:

“La sessualità cerebrale determina le caratteristiche psicologiche di maschi e femmine, nel modo di comportarsi e di reagire all’ambiente e alle persone, già nei primi mesi di vita. Bambine di 5-6 anni [dunque non più nei primi mesi di vita!] giocano con le bambole, disegnano prevalentemente fiori, donne, ucelli e farfalle con colori vivaci: i bambini preferiscono giocattoli tecnici, e disegnano soldati, grandi animali, scontri e battaglie”.

Tutto ciò, a prescindere dall’ambiente sociale e culturale. La scienza oggi è fatta di queste cose qui, rassegnamoci.

Senza voler negare ciò che è pacifico, ossia che le dinamiche biologiche portano alla determinazione degli organi sessuali negli individui, e dunque senza voler estromettere il testosterone dal suo diuturno lavoro, e perciò riconoscendo, in linea di principio, il possibile ruolo anche di fattori biologi nei casi in cui si manifestano delle marcate alterazioni nella sfera della identità sessuale (che però non è tout court la medesima cosa dell’orientamento sessuale), mi pongo delle domande.

La prima è anche la più scontata: per quale motivo in certe epoche storiche e nei relativi contesti culturali l’omosessualità è nettamente più diffusa? Si può spiegare questo fenomeno solo con una maggiore “tolleranza” (o minor pregiudizio) verso i comportamenti considerati altrimenti devianti, e dunque con il venire allo scoperto di ciò che prima era costretto nell’ombra? Tenuto conto, storicamente, che lo stesso amore sessuale differisce in modo sostanziale dal semplice desiderio sessuale (p. es. dall’eros degli antichi), per quale motivo in ogni epoca in certi ambienti sociali i fenomeni di omosessualità e bisessualità sono più diffusi che in altri?

Tutto ciò ha a che fare con la biologia e il testosterone? È tale ormone ad aver determinato, per millenni, le differenziazioni di ruolo sociale, di sensibilità e d’indirizzo artistico tra maschi e femmine? Non è forse il sistema di significati già elaborati socialmente che plasma nel bambino le norme che ne definiscono il campo sociale e ne modula il comportamento nelle forme determinate dai rapporti sociali operanti?


Fallito il freudismo nelle sue premesse soggettivistiche, ne viene mantenuto, malamente, l'impianto biologistico, sottoponendo gli orientamenti sessuali all’oggettività della risonanza magnetica nucleare e alla assolutizzazione del ruolo del testosterone. E ciò ovviamente ha uno scopo, di cui ho accennato in altre occasioni.

7 commenti:

  1. Ineccepibile.
    A margine. Mi sembra che nel dar credito soltanto all'innatismo si voglia far credere che tutti siamo "liberi" di declinare senza problemi e patemi le nostre scelte sessuali, un po' come siamo liberi di vendere la nostra forza lavoro.

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    1. se fossero vere le teorie "biologiche" dovrebbero spiegare, per esempio, la pederastia largamente praticata nella chiesa cattolica. s'incasella il comportamento sessuali in etero e in omo (o entrambi) e il giochino è fatto. di fatto l'orientamento sessuale non è libero (lo è ad un prezzo che varia secondo le circostanze storiche), altrimenti ne vedremo delle belle. il punto è questo, altro che gli ormoni! certo, come ho scritto, in personalità sessualmente irrisolte può essere più forte anche la componente biologica, come in ogni forma patologica.

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  2. "Si può spiegare questo fenomeno solo con una maggiore “tolleranza” (o minor pregiudizio) verso i comportamenti considerati altrimenti devianti, e dunque con il venire allo scoperto di ciò che prima era costretto nell’ombra? "

    Sì, molto semplicemente.

    http://www.gay.tv/articolo/le-origini-dellomosessualita-un-dibattito-scientifico/21351/

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    1. bravo/a, ed è appunto per questo che l'orientamento omosessuale è più marcato nei maschi che nelle femmine e di individui di un certo ambiente sociale piuttosto che un altro? quanto altri link hai a disposizione per smentire?

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  3. Benini è essenzialmente un neurochirurgo e tira l'acqua al suo mulino come fa il resto del mondo scientifico quando pretende di essere risolutivo mentre ci propina la sua univoca versione (infiniti argomenti ad libitum): nel momento Bernini quella sulla sessualità.
    'La scienza oggi è fatta di queste cose' (e ieri'?) : termine da maneggiare con cura per evitare usi omnicomprensivi a titolo di bollino blu di garanzia.
    Ma quello vale forse solo per le banane. La scienza non sottolinea quasi sempre la sua contestualità? ma nessuno vuol annegare nel fiume in cui si specchia.

    'Benedetto cervello, combina più casini...' Sacrosanto ! Ogni tanto va spento per la propria salute e quella degli altri.

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    1. non so chi sia Benini, non ho fatto ricerche perché ciò mi consente di scrivere senza alcun tipo di condizionamento di questo tipo. mi dici che è un neurochirurgo: ne ho conosciuti parecchi e francamente non so se siano più pericolosi come chirurghi o come neurologi (per i soliti sapienti: so bene che sono due specialità diverse).

      ieri (l'altro ieri) la scienza era meno compromessa, questo senz'altro

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  4. A mio personalissimo avviso le neuroscienze dimostreranno, col tempo, che siamo semplicemente robot più o meno evoluti e con limitate possibilità di auto apprendimento e correzione degli errori (bug del software). Buona parte della vita viene spesa nell'apprendimento e conseguimento dell'esperienza. L'esperienza è quella che ci insegna, dopo una scottatura, a non mettere più la mano sul fuoco. Il tutto con l'obiettivo generale del conseguimento del piacere e dell'allontanamento del dolore. Miliardi di riflessi condizionati (pavloviani) che, in sequenza, delimitano i confini della nostra vita. Siamo tutti un po' maschi ed un po' femmina e ogni mix ormonale fuori dalla media non è altro che l'eccezione che conferma la regola. Non si dovrebbe parlare di nessuna devianza e/o malattia.
    Cosa diversa è la perversione dei "pedofili" in cui l'impossibilità di dare sfogo alla propria sessualità porta a pedofilia, soprusi, riti satanici e schifezze varie. Chiunque appena può sfrutta anche il più piccolo potere (preti e politici in primis) per affermare la propria forza. L'istinto di supremazia (esorcizzare la paura della morte) è l'unico motore della vita. Se tanti non avessero paura di morire sceglierebbero probabilmente di togliersi la vita pur di evitare di girare il mondo sui barconi (metaforicamente) alla ricerca di un padrone. Invece di sopportano di gusto i Renzi ed i Prandelli, il papa ed i giornalisti, i TG e Dario Fo che fa San Francesco.
    Sono tutti in cerca di un cane da prendere a calci.
    A proposito di cani. Credo che fino a quando continueremo a cibarci di carne non ci sarà alcuna speranza per l'umanità. È da lì che passa l'inizio dell'evoluzione.
    W le patatine fritte (W le patatine)!
    Brava la padrona di casa a proporre argomenti di così straordinario interesse. Ecchetelodicoaffa'.

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