Vi terrò informati, scrivevo a
cinque giorni dalle elezioni, soggiungendo: ad ogni ora.
Conosco i miei polli, soprattutto quelli
delle liste del fantasioso amalgama di “sinistra”. Di turno c’è la Tsipras, una lista di
sinistra seria e moderata cui sta accadendo di recitare la solita commedia il
cui finale, c’è da scommetterci, sarà spettacolare, come lo scoppiare di una
rana che s’è gonfiata al quattro per cento.
Scrivevo: La signora Spinelli si
oppone con forza alla ventilata confluenza nell’Europa renziana, se non altro
per pudore, ma diamole tempo per riflettere.
Una prima riflessione è già
arrivata a otto giorni dal voto: pare la signora abbia cambiato idea, non
lascia più il seggio al secondo di lista come aveva annunciato prima delle
elezioni, come invece ha fatto, mantenendo fede alla promessa, Moni Ovadia.
Non che sia obbligatorio, per
carità, mantenere fede a un impegno preso con gli elettori, i quali hanno del
tenero per le illusioni. Ed è uno stronzo chi adombra chissà quali sospetti. La
signora, con un cognome così, viaggia ben sopra alle umane miserie, e il suo
mestiere, ben si sa, è un mestiere libero.
Dice: “Non ho ancora deciso, sto
avendo molte pressioni dai miei elettori. Ho ancora delle riserve”.
Riserve? Sentite: “La verità è che
daremo la nostra battaglia a tutti i livelli con Alexis Tsipras e con la
sinistra europea”. Qui è l’entusiasmo per la lotta che parla, una sana
ambizione che si accende, diamone atto. Essa non sceglie più da sé la propria
condizione, ma è incalzata dagli elettori a quell’attività dove può eccellere e
realizzare le proprie idee affinché la UE possa cambiare.
A Bruxelles sono preoccupati, anzi
terrorizzati.
*
Leggo sul blog di Grillo: “Senza
un meccanismo di elezione anti-broglio le elezioni non hanno più senso”. Si
riferiscono alle ultime elezioni, in Italia. Scrivevo giustappunto ieri: Si è
passati dalla categoria politica a quella clinica. Oggi preciso: psichiatrica.
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