lunedì 29 aprile 2013

Imperdonabilmente sordi e irresponsabili



Fin quando i disperati s’impiccano per i cazzi loro, se ne fregano. Quando invece si comincia a sparare in Piazza Montecitorio, allora gridano al lupo e si scagliano contro quelli che li chiamano con gli epiteti che meritano. Questi ineffabili personaggi che vivono di omissioni e di guasti, di chiusure e d’irresponsabilità”, accusano altri di fomentare la violenza e non ravvedono invece nelle “contrapposizioni, lentezze, esitazioni” proprie, nonché nei loro “calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi”, le radici del disagio sociale e dell’insofferenza di tanta parte del paese, quindi le cause di certi gesti privati e anche pubblici.



Questa casta politica che ha “facilmente ignorato o svalutato quel tanto di correttivo e innovativo che si riusciva a fare nel senso della riduzione dei costi della politica, della trasparenza e della moralità nella vita pubblica”, quali reazioni può aspettarsi dalla società? Come possono tali ipocriti non considerare plausibile che infine tra i tanti disperati non ve ne sia anche qualcuno tentato da gesti estremi e clamorosi come quello di ieri? Bisognerebbe invece stupirsi del contrario laddove ciò non succedesse.

Questa “autoindulgenza” da parte “non dico solo dei corresponsabili del diffondersi della corruzione nelle diverse sfere della politica e dell'amministrazione, ma [anche dei] responsabili di tanti nulla di fatto nel campo delle riforme, è davvero sconcertante”.

E vieppiù resta “imperdonabile”, per andare sulle generali, “la mancata riforma della legge elettorale del 2005”. Tanto è vero che “Ancora pochi giorni fa, il Presidente Gallo ha dovuto ricordare come sia rimasta ignorata la raccomandazione della Corte Costituzionale a rivedere in particolare la norma relativa all'attribuzione di un premio di maggioranza senza che sia raggiunta una soglia minima di voti o di seggi”.

E per dirne un’altra, “Non meno imperdonabile resta il nulla di fatto in materia di sia pur limitate e mirate riforme della seconda parte della Costituzione, faticosamente concordate e poi affossate, e peraltro mai giunte a infrangere il tabù del bicameralismo paritario”.

E “molto si potrebbe aggiungere” ancora, “ma mi fermo qui”, perché “tutti i possibili sforzi di persuasione”, sono “vanificati dalla sordità di forze politiche” divise in fazioni ma unite nel predare il bottino infischiandosene del tanto peggio.


PS: chiaro che i passi virgolettati e in grassetto sono tratti da un recente discorso di chi quelle forze politiche sorde e irresponsabili conosce assai bene da lunga pezza.





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