Commissariati

Buona cosa quella della mozione predisposta dai parlamentari di M5S e di Sel per il ritiro accelerato delle truppe italiane dall’Afghanistan, laddove continuano i crimini infami della Nato (11 bambini, tra gli uno e i dodici anni, uccisi nella provincia orientale del Kunar, sul confine pakistano). Una mozione è aria fritta se da essa non scaturisce un provvedimento governativo. Qui non si tratta di essere grillisti o anti-grillisti, ma di capire cos’è la politica in ambito parlamentare. Se ai punti bersaniani si fosse aggiunto, tra gli ulteriori, anche quello per il ritiro immediato delle truppe italiane di occupazione dall’Afghanistan, oltre alla mozione di principio si sarebbe potuto ottenere un risultato concreto. Purtroppo Grillo e Casaleggio non hanno figli in Afghanistan, né in divisa e tantomeno senza, così come non sono essi stessi degli esodati o dei lavoratori cassaintegrati o in “mobilità”.

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Confesso di provare una grande amarezza e anche nervosismo per ciò che sta succedendo, per quei poveracci che si suicidano perché non ce la fanno più. Quanta pena, tanta rabbia. Vedo intorno a me fabbriche e officine che chiudono, ordini che non arrivano oppure in forte calo, problemi di liquidità e quindi difficoltà nei pagamenti. Il disastro si sta espandendo a macchia d’olio. Non è assolutamente vero che i ristoranti sono pieni, anche s’è vero che quelli di lusso non se la passano male. Ciò significa che si sta divaricando sempre più la forbice tra l’agio e la povertà, la quale sempre più sfocia in miseria e disperazione estrema. Non serve aver letto il libro di Joseph Stiglitz (una delusione, l’ho già scritto da qualche parte) o di Zygmunt Bauman per capire che l’aumento delle differenze sociali e di reddito è un prodotto della crisi e delle politiche demenziali che ne sono seguite.

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Tuttavia non si può, non si dovrebbe arrivare a nuovi ed ennesimi accordi con uno dei più loschi figuri della storia politica repubblicana. Se è a questo che Grillo punta, solo per scaricare le responsabilità sugli altri, o anche perché sa che il suo programma non può essere realizzato al 100% con un accordo politico, ebbene vuol dire che lui non è migliore, in nulla, rispetto ad altri. Purtroppo il populismo monta in tutta Europa, dagli anti-euro tedeschi, ai nazisti ungheresi, passando per il movimento portoghese il cui slogan è: “Che si fotta la troika”. Già, che si fottano, ma bisogna avere proposte politiche serie per uscire da questa impasse.

E anche il revisionismo storico di Napolitano non fa del bene, e non mi stancherò – per quello che vale la mia voce – di ripetere ciò che ho già detto fin dal primo momento: l’incarico a Bersani andava dato, pieno e anche convinto, se non altro per mettere fine alla farsa montiana. Se anche non fosse arrivata la fiducia al senato, si sarebbero potute insediare le commissioni e incominciare il lavoro legislativo. Il resto, su questo ho forte convinzione, sarebbe arrivato col tempo.

Speriamo solo che il successore di Napolitano non sia Emma Bonino, perché una persona che non riesce a staccarsi da un individuo come Pannella non m’ispira alcuna fiducia per quell’incarico. E anche per altri motivi. Ma anche in tal caso, come con Grillo, non pretendo che tutti la pensino a modo mio.

PS: leggo che nel comune di Reggio Calabria 17 dipendenti sono stati arrestati e altri 78 denunciati per assenteismo. Sapete quanti comuni, solo nell’anno 2012, sono stati commissariati? 225. No, non ho sbagliato a scrivere.