I padroni del mondo (non esistono, è una fissazione dei
blogger comunisti) non sono nelle condizioni di dare una risposta a una domanda
piuttosto sobria: fino a che punto pensano di poter continuare a distruggere il
mondo? La borghesia – nell’impossibilità di dare risposte alla domanda – porta
in sé la propria sconfitta quando finge di non scorgere quanto sia urgente la
necessità di un cambio radicale dell’orientamento della vita, ossia del modo di
produrre, distribuire e consumare. Sa bene che ciò significherebbe la sua
stessa fine.
È un po’ come se il papa si domandasse: ma che cosa sto a
fare in Vaticano?
La borghesia antepone i propri interessi al disastro sicuro
verso il quale ci sta portando e del quale abbiamo misura quotidiana. È l’orgoglio
cieco di questa classe a farla sentire ancora padrona del proprio e dell’altrui
destino. Essa non accenna al minimo ravvedimento, men che meno un’ammissione di
responsabilità, una presa d’atto della sua inadeguatezza ad affrontare la nuova
fase storica. Continua a ripetere che il suo dominio è l’unica barriera a
gulasch & gulag. Tuttavia tale atteggiamento da parte di una classe di
parassiti che sfrutta il lavoro delle altre classi sociali è del tutto normale!
Ciò che invece è diventato patologico è il tipo di risposta
che alla stessa domanda forniscono le altre classi, quelle degli operai, degli
impiegati e dei salariati in genere. La loro risposta è la medesima dalla
borghesia con l’aggiunta della richiesta di premi consolazione. Del resto non è
nuova questa obiezione: ma guardati intorno, muore più gente di obesità che di
miseria. Bravi, è questo il metro con il quale misurare la bontà di un sistema
sociale.
I nazisti, oltre ai cannoni, producevano montagne di burro, chilometri
di salsiccia e ammorbavano l’aria dell’olezzo di crauti e di canti patriottici.
Dimenticavo: scorrevano oceani di birra e ogni sabato, dopo aver marciato al
passo dell’oca, di sera si ballava! Nessun tedesco moriva di fame sotto quella
cricca di banditi, e l’economia sfruttava il ciclo favorevole impresso dallo
Stato che poteva indebitarsi e in tal modo sostenere l’industria. Per i più
bravi, crociere sul Baltico.
La Germania di oggi è molto diversa da quella del terzo
reich: intanto si producono meno carriarmati e più Suv, si consumano meno
wurstel e più lasagne con ragù di carne equina, i patrioti tedeschi non
invadono più nessuno, limitandosi a un astuto sfruttamento dei loro alleati e
amano bere del buon vino quando sono in vacanza all’estero. Dimenticavo: gli
oppositori non li mandano più nei lager, sono suicidati nelle carceri.
E l’Italia? Ah, da noi è cambiato proprio tutto rispetto a
quel tempo antico. Ci lasciano lavorare anche il sabato e se insistiamo pure la
domenica. Non si fa più la fame come allora, tutt’altro, si va a mangiare alla
Caritas. Non abitiamo più in certi tuguri, salvo quei 4.500 sfigati che nella
provincia di Treviso (il mitico nordest) hanno dovuto lasciare la casa in
affitto perché non riescono più a pagare la pigione. E poi, come dice bene
Berlusconi, i teatri e i ristoranti sono pieni. I teatri forse no, perché non
esistono quasi più, ma nei ristoranti frequentati da certi maiali è pieno così.
E ora vi lascio, provo a vedere un po’ di televisione che
anche quella quando B. ce l’aveva piccolo non c’era.
"L'arte non è uno specchio cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo."
RispondiEliminaChe sia vero o non sia vero che l'abbia detto Majakovskij, tu quel martello lo maneggi da maestro!
Grazie, gianni
non dirmi nulla ... se a dargli il voto fosse stata quella borghesia egoista e conservatrice assieme, ovviamente ,a quella classe imprenditrice avida e spregiudicata, pure pure....ma se penso che in questo ridicolo Paese gli hanno garantito il loro maledetto voto quelli che adesso stanno nella cacca più nera, quegli stessi che hanno continuato, ostinatamente e beotamente, ad assicurargli il voto , mentre lui, nel frattempo, si faceva candidamente e impunemente i fattacci suoi, incrementando il suo e il patrimonio dei suoi compari...mi verrebbe da augurarglielo fino alla fine dei loro giorni e pure dopo, all'inferno.
RispondiElimina“[Le tangenti] esistono ed è inutile negare questa condizione di necessità…”
RispondiEliminaFinalmente!!! Il primo barlume di sincerità in campagna elettorale!!!
Privo di reale peso politico poiché abbandonato dai poteri che contano (che già hanno deciso quali marionette far avanzare), ridotto a spauracchio per spingere le masse al voto, il soggetto in questione sembra gridare ad una parte di mondo ingenua o in malafede: “E’ il capitalismo bellezza, mica tarallucci-vino-volemose bene!”
Apriti cielo!
L’anima bella a capo del partito in testa ai sondaggi e che nel 2006 ricopriva la carica di ministro dell’industria e dello sviluppo economico grida allo scandalo: dimentica evidentemente dei 98.000€ che il signor Riva (ILVA) gli fece cadere in tasca per quella campagna elettorale (e tacciamo ben più recenti performance venute a galla, pronti alle prossime).
Il pupazzo dal cervello prefabbricato (Made in Bocconi) fa la verginella e si appella “all’aspetto educativo” (sic!) che un politico dovrebbe promuovere: di certo, stando sul libro paga della Goldman Sachs, qualche lezione di galateo sociale sulla questione l’avrà ricevuta.
Morale della favola, parafrasando qualcuno, preferisco chi mi è apertamente nemico a chi mi è falsamente amico.
a parte l'ultima frase (non preferisco nessuno) sottoscrivo parola per parola
EliminaO.T.
RispondiEliminahttp://www.articolotre.com/2013/02/la-grecia-e-crollata-nel-silenzio-assoluto-i-cittadini-assaltano-i-supermercati/140141