giovedì 14 febbraio 2013

Non c'era



I padroni del mondo (non esistono, è una fissazione dei blogger comunisti) non sono nelle condizioni di dare una risposta a una domanda piuttosto sobria: fino a che punto pensano di poter continuare a distruggere il mondo? La borghesia – nell’impossibilità di dare risposte alla domanda – porta in sé la propria sconfitta quando finge di non scorgere quanto sia urgente la necessità di un cambio radicale dell’orientamento della vita, ossia del modo di produrre, distribuire e consumare. Sa bene che ciò significherebbe la sua stessa fine.

È un po’ come se il papa si domandasse: ma che cosa sto a fare in Vaticano?

La borghesia antepone i propri interessi al disastro sicuro verso il quale ci sta portando e del quale abbiamo misura quotidiana. È l’orgoglio cieco di questa classe a farla sentire ancora padrona del proprio e dell’altrui destino. Essa non accenna al minimo ravvedimento, men che meno un’ammissione di responsabilità, una presa d’atto della sua inadeguatezza ad affrontare la nuova fase storica. Continua a ripetere che il suo dominio è l’unica barriera a gulasch & gulag. Tuttavia tale atteggiamento da parte di una classe di parassiti che sfrutta il lavoro delle altre classi sociali è del tutto normale!

Ciò che invece è diventato patologico è il tipo di risposta che alla stessa domanda forniscono le altre classi, quelle degli operai, degli impiegati e dei salariati in genere. La loro risposta è la medesima dalla borghesia con l’aggiunta della richiesta di premi consolazione. Del resto non è nuova questa obiezione: ma guardati intorno, muore più gente di obesità che di miseria. Bravi, è questo il metro con il quale misurare la bontà di un sistema sociale.

I nazisti, oltre ai cannoni, producevano montagne di burro, chilometri di salsiccia e ammorbavano l’aria dell’olezzo di crauti e di canti patriottici. Dimenticavo: scorrevano oceani di birra e ogni sabato, dopo aver marciato al passo dell’oca, di sera si ballava! Nessun tedesco moriva di fame sotto quella cricca di banditi, e l’economia sfruttava il ciclo favorevole impresso dallo Stato che poteva indebitarsi e in tal modo sostenere l’industria. Per i più bravi, crociere sul Baltico.

La Germania di oggi è molto diversa da quella del terzo reich: intanto si producono meno carriarmati e più Suv, si consumano meno wurstel e più lasagne con ragù di carne equina, i patrioti tedeschi non invadono più nessuno, limitandosi a un astuto sfruttamento dei loro alleati e amano bere del buon vino quando sono in vacanza all’estero. Dimenticavo: gli oppositori non li mandano più nei lager, sono suicidati nelle carceri.

E l’Italia? Ah, da noi è cambiato proprio tutto rispetto a quel tempo antico. Ci lasciano lavorare anche il sabato e se insistiamo pure la domenica. Non si fa più la fame come allora, tutt’altro, si va a mangiare alla Caritas. Non abitiamo più in certi tuguri, salvo quei 4.500 sfigati che nella provincia di Treviso (il mitico nordest) hanno dovuto lasciare la casa in affitto perché non riescono più a pagare la pigione. E poi, come dice bene Berlusconi, i teatri e i ristoranti sono pieni. I teatri forse no, perché non esistono quasi più, ma nei ristoranti frequentati da certi maiali è pieno così.

E ora vi lascio, provo a vedere un po’ di televisione che anche quella quando B. ce l’aveva piccolo non c’era.

5 commenti:

  1. "L'arte non è uno specchio cui riflettere il mondo, ma un martello con cui scolpirlo."

    Che sia vero o non sia vero che l'abbia detto Majakovskij, tu quel martello lo maneggi da maestro!

    Grazie, gianni

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  2. non dirmi nulla ... se a dargli il voto fosse stata quella borghesia egoista e conservatrice assieme, ovviamente ,a quella classe imprenditrice avida e spregiudicata, pure pure....ma se penso che in questo ridicolo Paese gli hanno garantito il loro maledetto voto quelli che adesso stanno nella cacca più nera, quegli stessi che hanno continuato, ostinatamente e beotamente, ad assicurargli il voto , mentre lui, nel frattempo, si faceva candidamente e impunemente i fattacci suoi, incrementando il suo e il patrimonio dei suoi compari...mi verrebbe da augurarglielo fino alla fine dei loro giorni e pure dopo, all'inferno.

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  3. “[Le tangenti] esistono ed è inutile negare questa condizione di necessità…”
    Finalmente!!! Il primo barlume di sincerità in campagna elettorale!!!
    Privo di reale peso politico poiché abbandonato dai poteri che contano (che già hanno deciso quali marionette far avanzare), ridotto a spauracchio per spingere le masse al voto, il soggetto in questione sembra gridare ad una parte di mondo ingenua o in malafede: “E’ il capitalismo bellezza, mica tarallucci-vino-volemose bene!”
    Apriti cielo!
    L’anima bella a capo del partito in testa ai sondaggi e che nel 2006 ricopriva la carica di ministro dell’industria e dello sviluppo economico grida allo scandalo: dimentica evidentemente dei 98.000€ che il signor Riva (ILVA) gli fece cadere in tasca per quella campagna elettorale (e tacciamo ben più recenti performance venute a galla, pronti alle prossime).
    Il pupazzo dal cervello prefabbricato (Made in Bocconi) fa la verginella e si appella “all’aspetto educativo” (sic!) che un politico dovrebbe promuovere: di certo, stando sul libro paga della Goldman Sachs, qualche lezione di galateo sociale sulla questione l’avrà ricevuta.

    Morale della favola, parafrasando qualcuno, preferisco chi mi è apertamente nemico a chi mi è falsamente amico.

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    1. a parte l'ultima frase (non preferisco nessuno) sottoscrivo parola per parola

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  4. O.T.

    http://www.articolotre.com/2013/02/la-grecia-e-crollata-nel-silenzio-assoluto-i-cittadini-assaltano-i-supermercati/140141

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