Era una sera del novembre 2011, umida e quasi afosa, quando
Silvio Berlusconi uscì dal Quirinale dopo aver rassegnato le dimissioni da
presidente del consiglio dei ministri, travolto da scandali inauditi e boccacceschi,
ma soprattutto da una situazione economica sull’orlo del baratro, come si disse
allora e anche dopo. Ad attenderlo all’uscita una folla urlate rabbia e scherno.
La Lega, il partito alleato al Partito della Libertà di Berlusconi, era
anch’essa alle prese con vicende di lingotti d’oro e diamanti. Il Partito
democratico, fino allora all’opposizione, seppur tiepida, poteva puntare sulle
elezioni anticipate con la certezza di stravincerle. Cosa che invece non fece
con una motivazione risibile.
Si preferì assecondare i desiderata della borghesia, quella
vera e potente, nostrana e d’oltralpe. Il presidente della repubblica – la
maggior sciagura italiana dopo Berlusconi – nominò capo del governo un comune
cittadino, da nessuno eletto. Per mascherare questo fatto a dir poco insolito
nelle comuni democrazie, il presidente della repubblica pensò bene di agire
come Caligola, e nominò il prescelto senatore a vita. Fu formato un nuovo governo
con a capo il prof. Mario Monti, il quale scelse i suoi ministri fuori dal personale
politico del parlamento. Il suo gabinetto ottenne il voto di fiducia del
Partito democratico e del partito dello stesso Berlusconi, più frattaglie.
I compiti affidati al nuovo premier furono essenzialmente
due: la riforma delle pensioni e la cancellazione definitiva dello Statuto dei lavoratori.
Al compito s’accinse la ministra Elsa Fornero, la quale aveva trascorso tutta
la sua carriera all’università e in consigli di amministrazione bancari. Anche
la cosiddetta riforma del lavoro fece capo al suo dicastero. Perciò il suo
ruolo fu centrale, per quanto si possa, col senno di poi, non solo esse certi
della sua incompetenza ma anche del suo spiccato e maldissimulato odio di
classe.
La vicenda degli “esodati” e di coloro che all’improvviso si
trovarono l’età di pensionamento posticipata d’emblée di 5 o 6 anni sono troppo note e drammatiche per aver
bisogno di essere ricordate nel dettaglio. Quanto alla cosiddetta riforma del
lavoro, essa sta producendo già dei notevoli danni. Il governo Monti, non
soddisfatto e con il pretesto di dover far fronte a una situazione finanziaria
drammatica pensò bene di bloccare per un biennio gli adeguamenti pensionistici
sugli assegni superiori ai circa 1.180 euro il mese, di procrastinare ancora il
rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, quindi di introdurre l’imposta
sugli immobili un anno prima del previsto e di estenderla alla prima casa,
senza distinzione alcuna per capacità di reddito delle persone.
Monti ebbe a dichiarare in più occasioni che scovare i
patrimoni imboscati è impresa assai difficile. Perciò si accontentò di dare
mandato all’agenzia delle entrate di sguinzagliare i propri segugi tra le baite
di Cortina alla caccia di evasori. Bene, oltre che a Cortina avrebbe dovuto
mandarli a fare delle visure presso le conservatorie dei registri immobiliari
in Svizzera o nel Principato di Monaco (visure pubbliche) e in altri paesi
europei. Per l’Italia basterebbe la segnalazione dei passaggi di proprietà
immobiliare superiori a un certo importo, comunque riconducibili a uno stesso
titolare, singolo o societario. Chiedere quindi alle agenzie delle entrate
l’elenco delle dichiarazioni di successione (mod. 4) e delle donazioni superiori
al milione di euro, poi alle banche l’elenco dei detentori di portafogli titoli
superiori comulativamente al milione di euro e rendere comunque nominativi i
titoli obbligazionari (*). L’elenco degli immobili riconducibili a proprietà
ecclesiastica ed evitare che basti una madonnina di gesso per considerare una
struttura ricettiva come un luogo di culto. Indagine fiscale da effettuarsi su
tutte le società operanti in Italia ma con residenza fiscale all’estero e
viceversa. Eccetera.
Non furono questi i provvedimenti addottati e nemmeno
minacciati, ed invece il parlamento approvò le “riforme” e le tasse con i voti del
Partito democratico e del partito dello stesso Berlusconi, più frattaglie.
Questi sono fatti molto noti, ma ben prima, nell’opinione pubblica, conta la
percezione. Ed è incontestabilmente comune e sgradevole la percezione che il
Partito democratico – che avrebbe potuto nel 2011 andare alle elezioni – sia il
vero sponsor politico di Mario Monti e perciò corresponsabile di ogni nequizia –
vera o presunta – ascritta a costui e alla sua ministra. Tale percezione è
rafforzata dal fatto che il segretario del Partito democratico, alla vigilia
delle elezioni previste per il febbraio 2013, ebbe a dire che se anche
ottenesse la maggioranza in entrambe le camere, avrebbe comunque cercato
un’intesa con Monti, il quale nel frattempo ha fondato un partito candidato
alle elezioni in coalizione con Fini-Casini.
Per ringraziamento e come fosse per caso, a un mese esatto
dalle elezioni, scoppia uno scandalo bancario – in giacenza da anni – che
coinvolge proprio il Partito democratico.
Su questi fatti si è discusso e si disputerà ancora a lungo,
e tuttavia le persone razionali e in buona fede una cosa dovrebbero evitare il
25 febbraio, ossia di stupirsi dell’esito delle elezioni e dir male delle
scelte degli elettori. Quanto ai dirigenti del più grande partito di “sinistra”
(nelle sue mutevoli denominazioni e accezioni) degli ultimi vent’anni, c’è solo
da chiedersi se si tratti di semplici falliti, oppure d’idioti, o ancora e più
verisimilmente di un mix omogeneo.
(*) Un milione di euro è cifra assolutamente indicativa, gli accertamenti fiscali potrebbero scattare, sempre volendo, anche a cifre notevolmente più basse.
(*) Un milione di euro è cifra assolutamente indicativa, gli accertamenti fiscali potrebbero scattare, sempre volendo, anche a cifre notevolmente più basse.
Il brutto è che la Costituzione prevede una possibilità simile, ossia quanto deciso da Napolitano e approvato dalle camere. Questo a dire che la tanto amata e protetta Carta, è buona ormai solo per pulirsi il culo.
RispondiEliminaRiassunto preciso. Io sono per il mix omogeneo.
RispondiEliminaGran bello e ottimo riassunto della recente vita politica parlamentare italiana.
RispondiEliminaIl mio giudizio è: SONO TUTTI CORREI!
Buona giornata Olympe
F.G
Cara Olympe, voglio (mi permetto) di segnalare questo ottimo articolo di G.Gracco a te ed ai lettori di diciottobrumaio:
RispondiEliminahttp://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/2560-giovanna-cracco-marx-ai-tempi-del-neoliberismo.html
Buona notte a tutti del blog
F.G
attenzione che in quel sito c'è anche tanta merdaccia
Eliminal'articolo in questione è innocuo, propedeutico, ma bisogna prestare attenzione. prendi per esempio questa frase in apertura:
"è pur vero che le scelte operate a seguito di una crisi rivelano la caratura, umana e intellettuale, di chi quelle scelte compie".
è vero che rivelano bla bla, ma anzitutto rivelano GLI INTERESSI di una CLASSE SOCIALE
ciao
Grazie Olympe, per la breve critica. Ne prendo atto.
EliminaUn saluto e buon lavoro di divulgazione con questo stupendo blog.
F.G
Una sintesi perfetta degli ultimi quindici mesi di storia patria.
RispondiEliminaDiffondo come posso.
Hans