Per
stimolare l’economia c’è bisogno di stampare moneta, perciò assisteremo alla
gara di chi inflazionerà di più, quindi una nuova guerra delle monete stile
anni Trenta, come avevo previsto e messo nero su bianco dal 2010. Nulla da
aggiungere in merito se non il fatto che era facile prevederlo. Non ho
ambizioni di primazia come quelli che dicono di aver preveduto la crisi del
2007 con qualche anticipo. Marx le ha previste e spiegate nelle loro cause,
quelle vere, un po’ prima.
Parliamo
invece di elezioni, il cazzeggio preferito della rete e non solo di quella. Va
detto anzitutto, a riguardo degli emeriti stronzi che non si sentono né di
destra e nemmeno di sinistra, che l’assenza di un ideale riconoscibile porta a
far perdere significato alla politica. L’utopia, quella concreta ed espressione
della razionalità e del progetto possibile, è fondamentale caratteristica della
vita individuale e collettiva vissuta con degli scopi. Senza un progetto, un
piano che regoli le azioni, un sistema di valori condivisi nei quali possono
trovar posto le diverse parti dell’esistenza, la vita diventa come quella di topi
laboriosi.
Il
Pd lo sta sperimentando, non essere più di destra o di sinistra lo porta a
rincorrere tutte le cazzate che spara Berlusconi e quegli altri a fianco. Non
avere più un’idea di società che non sia quella degli altri, di quelli che
dicono che devi lavorare, pagare e star zitto, significa ridurre la politica a
pura amministrazione dell’esistente. Governance
amano definirla i forbiti idioti. Ecco
perché indicavo i maggiori difetti del Pd e di Sel nella campagna elettorale
nel fatto che il Partito democratico non ha un chiaro programma popolare sulle
tasse e la spesa pubblica, attaccato all'idea che basti liberalizzare per fare
crescere l'economia (le lenzuolate), così come è ecumenico il punto di riferimento culturale e
politico dichiarato da Bersani (papa Roncalli) e quello del
cattolico Nichi Vendola (il defunto cardinale Martini). Questo come propedeutica spicciola, andiamo ora allo
spettacolo vero e proprio.
In
questa confusione di programmi, di corsa verso il centro, d’indeterminatezza,
di debolezza di proposta dell’avversario, Berlusconi trova la forza di
recuperare e forse di vincere anche questa volta. Altro motivo di forza non è
semplicemente il possesso delle televisioni, ma l’uso che sa fare della
comunicazione. Lui sa di rivolgersi a un elettorato che s’informa in
maggioranza alla televisione, che in gran parte è semianalfabeta, che si stanca
sentir parlare di cose che non capisce o comprende poco, perciò semplifica il
linguaggio, non parla di “progressività fiscale”, ma di “basta tasse”. Egli è
uno specialista del marketing.
L’elettore
non cambia quasi mai “opinione” (è questo un meccanismo analizzato cento
volte), perché ogni sistema rappresentativo è essenzialmente conservatore. L’elettore cambia solo
quando vi è costretto perché gli conviene.
Per convincerlo non basta dire che si farà un po’ di questo e un po’ di quello.
Berlusconi ha un’ideologia, Bersani invece sa solo ripetere che è un liberale e
che ci vuole una patrimoniale! Cos’è 'sta cazzo di patrimoniale? Tempo che l’hai
spiegato all’elettore, Berlusconi ti frega e ti dice che lui la patrimoniale
non la mette e ti restituisce l’Imu. Se la politica a livello elettorale è merda,
si tratta di questa roba qua!
Desolante analisi, che condivido appieno. :-(
RispondiEliminaricordi moretti nel film cosa diceva a d'alema? ecco.
RispondiEliminaNon possono "dire una cosa di sinistra": gli viene l'orticaria!
EliminaCiao,gianni.
e gli cala il conto in banca
EliminaNon dicono cose di "sinistra" ormai da troppo tempo. Si è tornati, come mentalità, a uno stadio primitivo, proudhoniano, si spaccia la nuova sinistra come moderna mentre non solo è subalterna alla destra e alla borghesia, ma è anche subdolamente tornata a esaltare valori che già venivano considerati superati nel 1870. Tutto ciò è aberrante.
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