domenica 3 febbraio 2013

Né carne, né pesce



Mancano tre domeniche, poi sapremo chi ha vinto e chi ha perso. Certo che gli schiaffoni presi a Siena si faranno sentire. Potrebbe finire anche con un pareggio. Fare pronostici in un derby è sempre difficile, potendo ci si gioca la tripla. La sfavorita comunque a me pare proprio l’Inter. Vedremo.


Oggi Scalfari si pone una giusta domanda: “che cosa accadrebbe in Italia se il Partito democratico non vincesse le elezioni? Né alla Camera né al Senato?”.

Subito soggiunge: “Finora nessuno ha fatto questa domanda e nessuno ovviamente ha dato una risposta”. Però non si chiede il motivo di tale remora. Penso che la domanda fino a oggi non sia stata posta in parte perché il Pd era dato per vincente sicuro (almeno alla Camera); poi perché la sola enunciazione di una simile domanda terrorizza Scalfari e quelli come lui; tuttavia questa domanda era assente soprattutto perché si riteneva che Monti senz’altro si sarebbe alleato con Bersani. Oggi si teme che il senatore a vita punti a qualcos’altro. Scalfari teme un’alleanza con Berlusconi e lo dice apertis verbis. Infatti la campagna elettorale di Monti è tutta incentrata – più ancora che a prendere voti per la propria lista – a far perdere voti a Bersani. Più questi sarà debole, più Monti sarà forte.

Scalfari è più sibillino su Grillo. Non lo cita più con il sarcasmo di un tempo. Personalmente – e i lettori di questo blog me ne daranno atto – insisto nel dire che Bersani fa male, molto male, a chiudere la porta al Movimento cinque stelle. Scrivevo un mese fa: Eppure basterebbe mettere sul tavolo alcune – non molte – proposte di riforma serie e decisive e Grillo – che non è uno stupido – dopo le elezioni accetterebbe. Evidentemente l’ostacolo non è il populismo di Grillo, ma gli interessi molteplici presenti nella cloaca piddina.

Lo scrivevo prima dei dubbi scalfariani e in anticipo sullo scandalo MPS. Del resto questi personaggini della politica italiana, molto sopravvalutati, sono ben poca cosa. Lo sa anche Umberto Bossi, il quale è quel personaggio che ben sappiamo, ma tuttavia è uno che sa leggere con chiarezza la politica nelle sue manovre, soprattutto quelle di strambata. E che cosa dice il padano con ampolla e catetere? Che Napolitano è il responsabile principale di questo casino. Esatto, e anche Napolitano ne è ben cosciente. Si è fidato di un uomo assai modesto (c’è bisogno di ricordare per l’ennesima volta i suoi provvedimenti? Qualunque mezza tacca avrebbe saputo fare meglio la riforma delle pensioni, e su quella del lavoro ci si dovrà mettere mano al più presto, l’Imu sulla prima casa non di lusso si poteva tranquillamente evitare tagliano lo zero virgola qualcosa sugli 800miliardi di spesa statale annua), ma ambiziosissimo e soprattutto rappresentante di quei poteri dei quali egli era fino a poco più di un anno fa il presidente europeo (Tilaterale).

Una cosa Scalfari non dice, ossia che la destra ha indubbiamente più voti del Pd, Sel e quaraquaqua Ingroia messi assieme. Dopo le elezioni saremo nel solito pantano e questo soprattutto perché, come scrivevo il 4 gennaio scorso:

il Partito democratico non ha un chiaro programma popolare sulle tasse e la spesa pubblica, attaccato all'idea che basti liberalizzare per fare crescere l'economia (le lenzuolate), così come è ecumenico il punto di riferimento culturale e politico dichiarato da Bersani (papa Roncalli) e quello del cattolico Nichi Vendola (il defunto cardinale Martini). Inoltre, il Pd non vuole identificare avversari politici e nemici sociali, mentre la gente soffre, le fabbriche chiudono, aumenta la disoccupazione e cresce la rabbia della maggioranza delle famiglie che non arrivano alla fine del mese e che non sanno come dare un futuro ai loro figli.

Vegans.

10 commenti:

  1. Non capisco perché Grillo possa essere una soluzione che permetterebbe al PD di governare. Contro chi dovrebbe urlare Grillo se lui stesso andasse al "potere"? Contro se stesso? Non penso che Grillo sia in grado di governare: le sue proposte politiche sono solo provocazioni. E il 90% di queste provocazioni sono pure scarse dal punto di vista qualitativo.

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    1. non ho scritto che grillo dovrebbe governare. bersani potrebbe proporgli alcune di sostanza: conflitto d'interessi, riforma elettorale, abolizione finanziamento pubblico dei partiti comunque denominato, modificazione della rif. pensioni, abolizione imu prima casa non di lusso, taglio netto delle spese per armamenti, avvio della riforma costituzionale sulla rappresentanza e della pubblica amministrazione, nuova legge sulle ristrutturazioni edilizie, piano pluriennale di ristrutturazione edilizia scuole, di intervento sul territorio, di risparmio energetico e di trattamento dei rifiuti (+ nuova normativa sugli imballaggi). dal lato finanziario nuova legge sugli istituti bancari, il credito, ecc.

      un partito riformista e liberale come il Pd non dovrebbe avere problemi ad accordarsi con grillo su questi punti. a meno che ...

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    2. Eh però così la "lotta di classe", si appiattirebbe, si calmierebbero un po di strati sociali oggi incazzatissimi, e saremmo al punto di prima. Ossia, che finchè una larga maggioranza di persone, non tocca con mano la...crisi, la lotta di classe è lontana, lontanissima.
      Va da sè che, tutto l'impianto socialdemocratico (compreso quello dei paesi nordici) non è stato storicamente null'altro che, un gigantesco tentativo di tenere lontano quel famoso spettro di marxiana memoria, non trova?

      Un vecchio lettore

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  2. A meno che? Il PD? Con L'eccezione di Bordiga...neanche il confuciano Gramsci...
    Chiunque vinca (a meno che non succeda quello che auspicano gli amici di Sollevazione) dovrà governare con lo stalliere (Se ricordi Mangano) della Trimurti.
    Questo mi pare il quadro, e che in Grecia non ci sia stata una rivolta generale è una brutta lezione per noi tutti. Un pò di gente dopo la mancata luna di miele andrà a farsi mazzolare in ordine sparso, e se vince ancora l'Originale, beh, se si può, si emigra -solo perché particolarmente odioso,non per la sostanza - se possibile fuori tiro rispetto al probabile fallout; ben altro infatti incombe.
    Ciao
    Franz

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  3. Il PD potrebbe anche accordarsi con Grillo, per carità. Ma nessuno dei punti del tuo elenco sarebbe facilmente raggiungibile: io non prenderei Grillo seriamente. Le sue urla durante i comizi ne sono una dimostrazione.

    Se poi tu pensi che questo elenco sia il (o una parte del) manifesto programmatico del M5S credo ci sia un ulteriore problema. Questi sono argomenti generici, non specifiche che danno una linea di governo (o di partito).

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    1. scusami, ma è la prima volta che leggi questo blog?

      la mia posizione non è cambiata, voglio semplicemente dire ciò che ho detto: un partito riformista e liberale non dovrebbe avere problemi ad accordarsi con grillo su questi punti. a meno che ...

      ecco, a meno che ...
      ciao

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  4. Io voto Olympe ad occhi chiusi. Se posso permettermi aggiunta al programma propongo di mettere al punto primo: ricongiungimento di Tesoro e Banca d'Italia.

    Patrick

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    1. caro Patrik, non faranno ne questo ne altro: noi siamo solo degli ostaggi

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  5. quello che prospetto nella mia risposta è:
    un programma riformista
    un programma sul quale "a meno che ..." sottintendo che io non ci credo che il pd comunque accetterebbe
    un'ipotesi di scuola che non sposterebbe di un centimetro la mia posizione di fondo
    un modo per rendere evidente le contraddizioni

    la mia contrarietà al voto credo lo renda evidente di là di ogni possibile e diversa considerazione

    grazie a tutti per l'attenzione

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