sabato 9 febbraio 2013

Abatantuono saprebbe far meglio



Per stimolare l’economia c’è bisogno di stampare moneta, perciò assisteremo alla gara di chi inflazionerà di più, quindi una nuova guerra delle monete stile anni Trenta, come avevo previsto e messo nero su bianco dal 2010. Nulla da aggiungere in merito se non il fatto che era facile prevederlo. Non ho ambizioni di primazia come quelli che dicono di aver preveduto la crisi del 2007 con qualche anticipo. Marx le ha previste e spiegate nelle loro cause, quelle vere, un po’ prima.

Parliamo invece di elezioni, il cazzeggio preferito della rete e non solo di quella. Va detto anzitutto, a riguardo degli emeriti stronzi che non si sentono né di destra e nemmeno di sinistra, che l’assenza di un ideale riconoscibile porta a far perdere significato alla politica. L’utopia, quella concreta ed espressione della razionalità e del progetto possibile, è fondamentale caratteristica della vita individuale e collettiva vissuta con degli scopi. Senza un progetto, un piano che regoli le azioni, un sistema di valori condivisi nei quali possono trovar posto le diverse parti dell’esistenza, la vita diventa come quella di topi laboriosi.

Il Pd lo sta sperimentando, non essere più di destra o di sinistra lo porta a rincorrere tutte le cazzate che spara Berlusconi e quegli altri a fianco. Non avere più un’idea di società che non sia quella degli altri, di quelli che dicono che devi lavorare, pagare e star zitto, significa ridurre la politica a pura amministrazione dell’esistente. Governance amano definirla i forbiti idioti. Ecco perché indicavo i maggiori difetti del Pd e di Sel nella campagna elettorale nel fatto che il Partito democratico non ha un chiaro programma popolare sulle tasse e la spesa pubblica, attaccato all'idea che basti liberalizzare per fare crescere l'economia (le lenzuolate), così come è ecumenico il punto di riferimento culturale e politico dichiarato da Bersani (papa Roncalli) e quello del cattolico Nichi Vendola (il defunto cardinale Martini). Questo come propedeutica spicciola, andiamo ora allo spettacolo vero e proprio.

In questa confusione di programmi, di corsa verso il centro, d’indeterminatezza, di debolezza di proposta dell’avversario, Berlusconi trova la forza di recuperare e forse di vincere anche questa volta. Altro motivo di forza non è semplicemente il possesso delle televisioni, ma l’uso che sa fare della comunicazione. Lui sa di rivolgersi a un elettorato che s’informa in maggioranza alla televisione, che in gran parte è semianalfabeta, che si stanca sentir parlare di cose che non capisce o comprende poco, perciò semplifica il linguaggio, non parla di “progressività fiscale”, ma di “basta tasse”. Egli è uno specialista del marketing.

L’elettore non cambia quasi mai “opinione” (è questo un meccanismo analizzato cento volte), perché ogni sistema rappresentativo è essenzialmente conservatore. L’elettore cambia solo quando vi è costretto perché gli conviene. Per convincerlo non basta dire che si farà un po’ di questo e un po’ di quello. Berlusconi ha un’ideologia, Bersani invece sa solo ripetere che è un liberale e che ci vuole una patrimoniale! Cos’è 'sta cazzo di patrimoniale? Tempo che l’hai spiegato all’elettore, Berlusconi ti frega e ti dice che lui la patrimoniale non la mette e ti restituisce l’Imu. Se la politica a livello elettorale è merda, si tratta di questa roba qua!

5 commenti:

  1. Desolante analisi, che condivido appieno. :-(

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  2. ricordi moretti nel film cosa diceva a d'alema? ecco.

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    1. Non possono "dire una cosa di sinistra": gli viene l'orticaria!

      Ciao,gianni.

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  3. Non dicono cose di "sinistra" ormai da troppo tempo. Si è tornati, come mentalità, a uno stadio primitivo, proudhoniano, si spaccia la nuova sinistra come moderna mentre non solo è subalterna alla destra e alla borghesia, ma è anche subdolamente tornata a esaltare valori che già venivano considerati superati nel 1870. Tutto ciò è aberrante.

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