sabato 12 novembre 2011

Il programma del governo

Liberismo con rigore


di Mario Monti

Con il governo che sta per nascere si apre una fase nuova, promettente e incerta al tempo stesso. Una fase promettente, per chi auspica l’affermarsi in Italia di una moderna economia di mercato. Vi è per la prima volta una maggioranza che nella sua base sociale e nei suoi rappresentanti politici non si sente legata alla tradizione del consociativismo e dello Stato conservatore che ne è la conseguenza. Dovrebbe perciò essere in grado di intensificare le riforme liberalizzatrici [...], di procedere più velocemente in quelle cose da fare che non sono né di destra né di sinistra, ma semplice conseguenza di imperativi di buona amministrazione […].

Ma è anche una fase incerta, soprattutto per un motivo. Saranno capaci, la base sociale e i rappresentanti politici della nuova maggioranza, di sprigionare insofferenza verso lo statalismo, le rigidità, la conservazione di situazioni improduttive; senza però farsi prendere da insofferenza verso la disciplina del bilancio pubblico e verso le regole che devono disciplinare il mercato? Sapranno cioè spezzare le catene che vanno spezzate e al tempo stesso sottomettersi alla dura condotta richiesta da un’economia di mercato a finanza sana? Avremo finalmente un liberismo disciplinato e rigoroso? Lo scopriremo presto, guardando se è consentito proporre una griglia di valutazione a come il governo si muoverà su quattro punti essenziali: le priorità nei "primi cento giorni"; l’atteggiamento verso l’eredità finanziaria ricevuta; il rigore istituzionale; la posizione sull’Unione economica e monetaria europea.

1) Priorità nei "primi cento giorni". Che il governo sottolinei, tra gli obiettivi, la priorità dello sviluppo e dell' occupazione è opportuno. Per realizzare davvero questi obiettivi, sarebbe tuttavia pericoloso che negli interventi avessero priorità misure per il rilancio dell’economia a carico del bilancio pubblico. […] Il governo può aiutare il rilancio in modo sano e duraturo con interventi rapidi che accrescano la flessibilità e la concorrenza nei diversi mercati. Non può invece permettersi di aiutarlo con alleggerimenti fiscali generalizzati o in specifici settori che comportino aggravio per il bilancio pubblico. Nelle attuali condizioni della finanza pubblica, ciò si rivelerebbe presto un boomerang, attraverso la perdita di fiducia nei mercati finanziari e maggiori tassi d' interesse;

2) Atteggiamento verso l’eredità finanziaria ricevuta. […] l’eredità finanziaria che il governo riceve è pesantissima. Dovrà accettarla, nel senso che non sono pensabili oggi provvedimenti forzosi come quelli che a volte sono stati decisi in occasione di cambiamenti di regimi politici. Ma dovrà farla pesare, questa pesante eredità. Per una volta, la convenienza politica, il buon governo dell' economia e la verità non sono in contraddizione tra loro. Se il nuovo governo drammatizzerà alquanto l’eredità ricevuta, dirà la pura verità. Avrà convenienza a farlo subito. E potrà in questa amara "luna di miele" prospettare agli italiani un programma di risanamento sgradevole ma necessario […].

3) Rigore istituzionale. Il governo avrà presto almeno tre importanti occasioni per dimostrare che, sul terreno istituzionale dell’economia, intende evitare conflitti di interesse e ispirarsi a principi di limpida distinzione delle responsabilità: Privatizzazioni. E auspicabile che proseguano, con rapidità e trasparenza e in un assetto che soddisfi a due condizioni: un filtro effettivo tra la presidenza del Consiglio e le decisioni operative sulle modalità di privatizzazione; l’affidamento delle decisioni a soggetti il più possibile estranei alla penosa logica di schieramenti che sembra profilarsi: a favore o contro le grandi imprese, a favore o contro particolari istituzioni finanziarie. Posizione sull’Unione economica e monetaria europea. Il trattato di Maastricht non è certo immune da difetti, che potranno essere emendati nel tempo [… ma] impressione avrebbe l’Europa se il nuovo governo italiano, con una credibilità tutta da conquistare, si presentasse a chiedere una strategia alternativa? Un’impressione pessima. Prevarrebbe la convinzione che sia la difficoltà di adeguare l’economia italiana agli obiettivi stabiliti a farci suggerire il cambiamento degli obiettivi. Per non dire degli alibi che ciò creerebbe sul piano dei comportamenti economici e sociali in Italia. "Cento giorni" concentrati sulla creazione di flessibilita' e di concorrenza nei mercati, non sulla distribuzione di risorse inesistenti. Un atteggiamento che sappia subito estrarre dalla pesante eredità finanziaria ricevuta l’unico aspetto positivo: la visibile necessità del risanamento, sulla quale fare leva immediatamente. Rigore istituzionale nel governo dell’economia. Attenzione a non presentarci come correttori della costruzione europea, in un momento in cui verremmo piuttosto visti come disertori.

8 maggio 1994 - Corriere della Sera

3 commenti:

  1. Siamo arrivati al punto che qualche manipolo di idioti a Roma festeggia la sostituzione di un tycoon biscazziere con un androide delle banche d'affari. Siamo al punto che servi del padrone in disgrazia come Sallusti e Ferrara hanno ragione quando ricordano che il prossimo Presidente del Consiglio è membro di un cricca di criminali finanziari. Siamo al punto che un fascista come il fratello di La Russa grida agli idioti di cui sopra che con Monti saranno cazzi amari per loro, e il bello è che ha ragione.

    Qualunque speranza si potesse ancora avere su questo Paese è morta.

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  2. La serpe è andata via con due colpi di scena da non sottovalutare, altro che "al nemico ponti d'oro". Ha iniziato una ferrea resistenza, sarà in agguato a due passi da Palazzo Chigi, pronto a saltare sulla biga insieme all'amico bossi. Monti non avrà grandi spazi di movimento, visto che gli sciacalli politici sono al loro posto pronti ad azzannarlo appena li sfiora.
    Il re è morto... attenti al re! Primo caso nella storia dell'uomo. E' toccato a noi!
    Buona Serata

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  3. come vedi però il programma per il I gov. berlusconi ben s'attaglia al I gov. monti.
    è un giro di valzer
    ciao

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