Il centrosinistra, le cosiddette opposizioni, di errori nei riguardi di Berlusconi ne hanno compiuti parecchi. Ma l’errore di ieri, di non aver votato contro, è possibile che si riveli anche più grave e denso di conseguenze. Magari non subito, ma nel tempo, nei prossimi mesi.
Il centrosinistra, non meno che il centrodestra, è composto da personaggi che si ritengono molto astuti e da vent’anni insistono sul sistema elettorale maggioritario, ignorando che la prima preoccupazione di Mussolini una volta salito al potere fu quella di eliminare quello proporzionale. Il maggioritario è un espediente tecnico, un trucco per ottenere una maggioranza che l’elettorato altrimenti non esprimerebbe. Essi sanno benissimo che la sinistra non è maggioranza nel paese, ma con questo stratagemma pensavano di forzare i numeri e avere in mano il governo del paese. Ed infatti, il vero passaggio dalla prima repubblica all’attuale è stato dato dal cambio del sistema elettorale (dapprima col mattarellum, 1993, più uso delle liste civetta, dal 2001, che elude la quota proporzionale), solo che ad approfittarne non è stata la "gioiosa macchina da guerra", ma soprattutto un venditore d’illusioni più esperto.
Scrivevo a febbraio che Berlusconi non ha inventato nulla, egli è la sintesi organica di questo sistema che le elezioni e nuovi attori non potrebbero cambiare, se non e al massimo su questioni secondarie. Berlusconi non ha vinto e stravinto solo perché ha manipolato il consenso elettorale, egli ha vinto soprattutto perché ha saputo cavalcare un sogno e dare credito al culto della ricchezza, della felicità merceologica per tutti. Un sogno e un credito profusi a piene mani dai media, senza sosta, messaggi subliminali disseminati come mine empatiche ovunque, in pubblicità, telenovela e reality che hanno conformato la mentalità e il gusto più di ogni ideologia politica diretta, che in ogni momento ammaliano, spingono a desiderare, consumare, emulare. Berlusconi prima ancora di vincere nell’urna ha addomesticato l’anima del suo “pubblico”.
Ora, come un prodotto commerciale che non funziona più, come una merce che ha superato la data di scadenza, sta per finire nella pattumiera. Ma non deve disperare, c’è sempre la possibilità che le cosiddette opposizioni gli servano l’occasione di ritornare. Come J.R..
In questi giorni e in queste ore Repubblica, specialmente la sua versione online, sembra ancora più in fibrillazione del Corriere. Cos'è che agita i circoli finanziari chez De Benedetti e Scalfari più del clan Ligresti-Berlusconi? C'è qualcosa che non sappiamo?
RispondiEliminaMassimo Giannini, coi soliti toni tra il solonico e l'apocalittico, ci informa che enti filantropici quali Goldman Sachs, JP Morgan - nomi, garanzie - , Barclay e, udite udite, il Witan Investment Trust ormai danno l'Italia per spacciata, al punto che perfino qualsiasi ulteriore manovra o misura di austerity sarebbe inutile. Neanche le letterine di Babbo Natale delle banche centrali servono più a nulla.
Magari. Un giorno in meno all'implosione.
c'è del torbido, molto
RispondiEliminaPD, MERCATI IMPONGONO ACCELERAZIONE.
RispondiEliminaLetta, da forze politiche un gesto di responsabilità
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - ''Quel che sta accadendo sui mercati impone una drammatica accelerazione. Le forze politiche devono fare un gesto di responsabilita', chiudere in quattro giorni - come avvenne a luglio - la legge di stabilita' e tentare di far nascere lunedi' il governo. I mercati non capiscono e respingono i bizantinismi di una politica dilatoria che sembra non essersi ancora resa conto della situazione''.
Lo afferma il vicesegretario del Pd, Enrico Letta.
E buona notte...
Cosa ne pensi della nomina a senatore a vita di Mario Monti? E cosa pensi dello stesso Monti?
RispondiEliminaMi piacerebbe saperlo. Sai che trovo interessanti i Tuoi scritti. Grazie e scusami per le domande fuori tema per questo Tuo post.
Buona Giornata
un minuto dopo ti ho risposto
RispondiElimina:-))