domenica 20 novembre 2011

L'innesco

Non la sola Goldman Sachs è responsabile della debacle dei titoli del Tesoro di mercoledì 9 novembre che ha condotto poi Mario Monti a palazzo Chigi. Inutile che i soliti sapientini del cazzo facciano dell’ironia sul golpe finanziario. La manovra finanziaria contro i titoli del Tesoro c’è stata, ne dà notizia, per chi vuole comprendere ovviamente, anche il Sole 24ore in questo articolo fin troppo chiaro.

Cosa dice l’articolo? Spero almeno di rendere il senso di quello che voglio dire: ad incidere sul rialzo di rendimento dei nostri titoli di Stato è stato l’aumento dei margini di intermediazione da parte delle “clearing house“, ovvero  di chi gestisce la “stanza di compensazione” delle opposte posizione creditorie e debitorie causate da parte dei soggetti che operano sui mercati (in questo caso dei titoli di Stato).

Cazzo è il margine d’intermediazione? È la quota di deposito addizionale (extra deposit) che la clearing house chiede alle controparti (soggetti che operano) per garantirsi in caso di perdite. Un aumento di tale margine indica che il titolo trattato è diventato più rischioso. Spero sia abbastanza chiaro.

La prima società di clearing house a brigare in questo senso è stata la londinese Lch Clearnet che ha aumentato di circa il 75% i margini richiesti per i clienti che trattano i nostri bond governativi (dal 6,65% all’11,65%). Poi hanno continuato altri organismi, compresa la nostra Cassa Compensazione e Garanzia (CC&G) a Piazza Affari.

La Lch Clearnet fa capo alle banche e ai broker sulla piazza londinese ed è in trattativa per essere rilevata dallo stesso gruppo cui appartiene Borsa italiana, e cioè la Borsa di Londra. Eh sì, perché la Borsa italiana e la Borsa di Londra, come sappiamo, hanno la stessa proprietà, la London Stock Exchange Group (che si avvale dei servizi della Lch Clearnet, nata a sua volta dalla fusione tra London Clearing House e Clearnet).

London Stock Exchange (LSE) e The Financial Times (da non confondere con The Times, il quotidiano) sono proprietarie di FTSE, leader mondiale nella creazione e gestione di oltre 100mila azionari, obbligazioni (compresi quindi titoli di stato) e indici di fondi speculativi. Anche Monte Titoli s.p.a., il deposito dei titoli di Stato italiani (tutti i titoli emessi secondo il diritto italiano vanno fisicamente depositati presso Monte Titoli), fa parte di London Stock Exchange essendo stata acquistata nel 2006 da Borsa italiana. Anche Cassa di compensazione e garanzia (CC&G) fa parte di London Stock Exchange Group, così come MTS fa parte della Borsa italiana (e quindi della LSE), una piattaforma elettronica per la trattazione all’ingrosso di titoli obbligazionari europei a reddito fisso, in particolare titoli di Stato e di emittenti sovranazionali. Vi partecipano più di mille operatori, generando un volume di scambi quotidiano di 90 miliardi di euro.

Nel caso dei Btp italiani, Lch-Clearnet e Cassa di compensazione e garanzia (CC&G) di fatto oggi si spartiscono il mercato: da una parte ci sono gli intermediari internazionali, dall'altra quelli italiani. Ma in tutto questo c'entra – dice l'articolo del Sole 24ore – anche il colosso Euronext, confederazione di Borse europee con sede a Parigi che fu a suo tempo nel capitale di Clearnet ......

Tutti questi passaggi non sono chiarissimi? È un ginepraio, ma non importa, spero d’aver offerto almeno l’idea di che cosa si tratti quando si parla di "mercato" e come può essersi innescata, almeno qui in Europa, la speculazione al rialzo sui nostri titoli di Stato in quel famigerato mercoledì. Chi vede in tutto questo un complotto da romanzo sbaglia, non serve riunirsi attorno a un tavolo, occultamente, per tramare qualcosa, è sufficiente la condivisione e l'incontro nell'azione di ciascun soggetto di comuni interessi e volontà.

N.B. Vedi qui il gruppo dirigente della London Stock Exchange.

6 commenti:

  1. Interessantissimo post: scoprire quanto sia profondo e radicato l'incestuoso rapporto della finanza non smette mai di stupirmi. Poi la lista del "direttorio" con i ns campioni italiani fa venire conati di vomito a non finire.

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  2. sul direttorio (e la sua presunta neutralità) mi metto ora a scrivere un post perché di cazzate ne abbiamo sentite che basta

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  3. E mi sa che stavolta qualcuno Ti ha fatto arrabbiare :)
    Ammirevole la Tua pazienza nello spiegare con semplicità quanto è dietro a tutte queste speculazioni. Un sistema innescato ad arte, per cui è impossibile tirarsi indietro senza subirne serie conseguenze. Si, è un ginepraio, e urlare al complotto è semplicistico, non hanno più bisogno di complottare possono agire alla luce del sole perchè questa è la legge del mercato, o ci stai o fallisci.
    Ho letto che Sarkozy aspetta con ansia la visita del nostro Presidente del Consiglio, Mario Monti, a cui vorrebbe sottoporre l'idea della Tobin tax. L'ho trovata interessante, fra l'altro mai applicata perchè necessita del consenso degli altri Stati, e la Gran Bretagna la respinge a priori. Che ne pensi? Non sarebbe una cattiva idea.
    Buona Giornata

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  4. sì, mi fanno arrabbiare, per via soprattutto delle pensioni. personalmente la cosa non mi riguarda più, ma non è questo il punto. poi mi fa incazzare Scalfari e quelli come lui, non per quello che scrivono e dicono, ma per quelli che gli vanno dietro (ne parlo nel prossimo post)

    la Tobin tax? non è una cattiva idea, ma il sistema troverà il modo di soffiarsi il naso sulla Tobin tax. la questione è che questa non è la solita crisi di breve o lungo momento. qui siamo a una svolta epocale nel giro di qualche lustro al massimo qualche decennio. per taluni aspetti qualche anno o forse qualche mese. vedremo.

    ciao carissima

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  5. Gentile Olympe,
    una domanda da un mangiatore di frittata. Una curiosità, facendo finta che non sia il ladro a dettare le regole alle guardie. Se i nostri titUli di Stato dovessero riaumentare di valore ossia diminuire l'interesse pagato, ma sti margini, verrebbero riabbassati automaticamente oppure lasciati alti per farci allungare il collo?
    Ringrazio e saluto.
    Ettore.
    p.s. lo so che i guai sono altri...

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  6. @ ettore
    il famigerato spread è proprio l'interesse (in questo caso la differenza tra l'interesse pagato ai titoli tedeschi e quello pagato a quelli italiani), charo quindi che essendo la stessa cosa se si abbassa l'uno ...

    con la cipolla?

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