lunedì 28 novembre 2011

Il governo dei dementi


Tutti hanno in mente le immagini della Grande Depressione negli Usa, le file per il pane e la zuppa, gli agricoltori – immortalati nelle pagine di Steinbeck – costretti ad abbandonare le loro terre gravate da debiti ipotecari, i lavoratori oppressi dalla disoccupazione e dai sindacati manovrati dalle mafie. Oggi le condizioni economiche dei salariati americani non sono considerate a livello della Grande Depressione. Del resto ottant’anni di sviluppo economico avranno pur prodotto qualcosa. Tuttavia è necessario osservare che quella vissuta oggi è una depressione in gran parte ancora nascosta, dissimulata: in genere non vi sono file per la zuppa e non sono frequenti quelle per il collocamento dei disoccupati; insomma stiamo assistendo ad un Grande Depressione gestita con strumenti e strategie di nuovo tipo, incentrate soprattutto sui sistemi informatici. La distribuzione dei pasti non avviene più con il mestolo e il pentolone fumante, ma con l’invio presso il domicilio del destinatario di food stamp, dell’indennità di disoccupazione, di assegni di sostegno, di prestazioni sociali fornite in gran parte elettronicamente.

E che si tratti di una nuova edizione della Grande Depressione lo confermano diversi fatti e i numeri. Sullo stato di povertà ho già fornito copiosi dati in numerosi post, anche recentissimi, dove risulta che molte decine di milioni di americani vivono alla giornata e grazie agli aiuti statali. Le banche hanno creato prodotti ipotecari fraudolenti per indurre i salariati a indebitarsi e così 16 milioni di proprietari di abitazioni pagano mutui con i prezzi delle loro case in continua discesa, e ben oltre 12 milioni sono state le azioni di pignoramento dal 2007, con milioni di americani che hanno perso il tetto. Il valore di beni reali delle famiglie è sceso da 22.700 miliardi di dollari nel 2006 a 16.200 miliardi oggi, con una perdita di 6500 miliardi concentrata, manco a dirlo, sulla classe media.

La ragione per cui gli americani, soprattutto della classe media, sono stati sistematicamente ridotti nella povertà è la politica monetaria della Federal Reserve. Dal 1971, quando Nixon spense le ultime vestigia del gold standard ci fu la corsa alla stampa di dollari, al grande indebitamento. In un discorso alla Camera dei Comuni inglese tenuto in occasione della sua visita dell’8 giugno 1982, Ronald Reagan ebbe ad affermare: «In un certo senso Karl Marx aveva ragione. Siamo testimoni di una grande crisi rivoluzionaria, una crisi in cui le istanze dell’ordine economico cozzano contro quelle dell’ordine politico». E nelle sue memorie scrisse: «Il grandioso successo dinamico del capitalismo ci ha fornito una potente arma nella battaglia contro il comunismo: il denaro. I russi non potrebbero mai vincere la corsa agli armamenti, mentre noi possiamo sperperare all’infinito».

Le banche di Wall Street, e i media al loro servizio, hanno convinto l'americano medio a confondere i debiti per ricchezza reale, in tal modo continuando uno stile di vita che ingrassa di profitti l’oligarchia del denaro. Da allora il dollaro ha perso l’82% del suo potere d'acquisto (*) e l'americano medio, dopo decenni di queste politiche, è incapace di comprendere l'impatto dell'inflazione sulla sua vita. I salari aumentano del 2% al 3% l'anno e l'inflazione sale dal 5% al ​​10%, e in tal modo, senza troppo scalpore, sono diventati giorno dopo giorno più poveri. Non è casuale, ed è un’ulteriore dimostrazione del potere della propaganda e della pigrizia intellettuale sapientemente istillata nella classe media, non solo americana.

Infatti, alcuni di questi fenomeni sono comuni anche all’Europa e quindi all’Italia, laddove aziende di tutte le dimensioni licenziano (o pongono in cassa integrazione, tanto paga l’Inps e poi i ragionieri del governo ripianano tagliando le pensioni) milioni di lavoratori salariati e riaprono le loro attività in paesi dove i salari sono notevolmente più bassi e i diritti inesistenti. Tale è la funzione principale del libero mercato: favorire il sistema di rapina capitalistico tanto decantato dagli apologeti del liberismo. Questo si diceva e scriveva, inascoltati, vent’anni fa e ora l’esito è sotto gli occhi di tutti. Di quanti omicidi bianchi, sofferenze, devastazioni sociali e ambientali sono responsabili questi boia?

Le élite di censo che hanno raggiunto il loro alto status di padroni del mondo anche grazie a una malintesa superiorità dell’istruzione e dell’educazione, detengono il controllo dell’economia, del sistema monetario, del processo decisionale e politico. L’intero sistema è progettato per controllare i pensieri, le credenze e le azioni delle masse, in modo incomparabilmente più efficiente oggi di ottanta anni fa. Una manipolazione consapevole e mirata delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento fondamentale nella società, ancor più, paradossalmente, in quella cosiddetta democratica. Il condizionamento comincia sui bambini, ognuno di loro viene bombardato con almeno 30.000 ore di trasmissioni di propaganda da parte dei media fino al momento in cui raggiungono l'età adulta. Le loro menti a quel punto sono modellate e istruite in cosa credere e in cosa ha valore, il loro comportamento continuamente suggerito. Le nostre menti sono modellate, i nostri gusti formati, le nostre idee preselezionate, in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare e che ci hanno reso obedienti, ignoranti, consumatori obbligati e indebitati. Questo è il risultato logico del modo in cui è organizzata la società autoritaria e corrotta che chiamano democratica. Questo è il risultato perseguito e raggiunto dall’1 per cento della popolazione mondiale. Si tratta di una minoranza arrogante ed esaltata, dei malati fuori controllo, che oltre a renderci sempre più schiavi ci portano al disastro. 
(*)  La parità Euro/Dollaro (ricostituita a partire dalle vecchie monete nazionali della zona euro attuale) era di 1,70 dollari per un Euro il 7 gennaio 1980. Questo dato, però, ha un valore relativo rispetto al potere d'acquisto della moneta soggetto ad altri criteri di valutazione [vedi].

1 commento:

  1. Il condizionamento comincia sui bambini, ognuno di loro viene bombardato con almeno 30.000 ore di trasmissioni di propaganda da parte dei media fino al momento in cui raggiungono l'età adulta. Le loro menti a quel punto sono modellate e istruite in cosa credere e in cosa ha valore, il loro comportamento continuamente suggerito.

    Vero, verissimo.
    Nonostante la mia battaglia quotidiana con mia figlia, ho sempre più la sensazione che perderò la guerra.
    Siamo animali sociali, è inutile.

    Luigi

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