venerdì 11 novembre 2011

Incitatus ci salverà



«L’Italia, prima di tutto». Così dice enfatico il liberal nazionalista Pierluigi Bersani. Bugia. Ancor prima viene la paura. Perfino Prodi, per cazzi suoi, non ha potuto astenersi dal constatare che il Pd nei sondaggi non si schioda dal 26 virgola, cioè otto punti in meno rispetto a prima, aggiungendo  che le elezioni sarebbero meglio.

Perché il problema, prima ancora che economico è politico. Tanto è vero che nel prefigurato governo tecnico dei larghi inciuci, Berlusconi sarà come il topo nel formaggio, curatore e garante d’interessi propri e, di riflesso, di pochi altri. Tutto si potrà poi dire di lui,
ma non che è risorto, poiché non è mai morto. 

Chi ci risarcirà dell’enorme trasferimento di reddito dalle classi salariate a quelle della rendita e della speculazione, avvenuto negli ultimi lustri anche grazie al grimaldello del cambio lira/euro?
Mario Monti, effigiato super partes e infilato d’autorità al governo da cancellieri e banchieri? Certo, come mettere Dracula a presiedere l’Avis. Già si batte contro i privilegi altrui non appena gliene è stato conferito uno. Egli finge d’ignorare che non è il privilegio a fondare il potere, ma il suo contrario. La sua investitura è così autoritaria nella forma che non potrà che esserlo ancor più nel contenuto, ma siamo ben certi che saprà dissimulare così come gli è stato insegnato nei focolari giusti.
Forse Giuliano Amato che ancora a settembre scorso riproponeva l’estorsione del sei per mille dai nostri salvadanai? Ai milioni di salariati, disoccupati e semplici disperati, non sarà lasciata loro nemmeno la benché minima possibilità di illudersi su un programma, essendo già stato scritto altrove al grido di una sola parola d’ordine:
tutto il potere ai soviet delle banche.

I media si ritrovano ancora una volta a fare l’elogio al liberismo burocratico e alle sue criminali imposture mentre ai proletari non resta nulla di più che un sussulto nel constatare che dovranno ancora servire e pagare. Del resto un giornalista che sceglie lo stipendio del padrone deve accettarne anche la poetica, fingendo magari di criticare il sistema ma sempre dal punto di vista ottimale del potere.

5 commenti:

  1. Mi piacerebbe che lei, qualche volta, desse una qualche indicazione di riscatto politico e sociale, proprio a quei salariati, disoccupati e quant'altro, di cui ne prende le difese.
    Possibile, che una persona preparata, colta, ferrata in materia politica -storico -sociale come lei, non abbia la più pallida indicazione sul "che fare" per le classi subalterne?
    Si ha la sensazione netta, leggendola, che non ci resta altro da fare, che aspettare, l'evoluzione degli eventi storici.
    Ma per noi subalterni, questo significa la morte, fisica e psichica.
    Cordiali saluti, e nonostante ciò che ho detto, complimenti per ciò che scrive.

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  2. caro amico, grazie per le blle parole e soprattutto per la critica. io non sono un profeta e nemmeno un politico di professione e perciò non ho illusioni da vendere a nessuno, tanto meno agli amici. ad ogni buon conto in alcuni miei post ho tentato di rispondere alla sua domanda, per es. in questo:

    http://diciottobrumaio.blogspot.com/2010/12/cari-studenti-e-giovani-proletari-se.html

    ricambio con altrettanta cordialità i suoi saluti

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  3. poiche' non esiste piu' nessuna forza politica e mediatica in grado di rappresentare davvero gli interessi dei " 4/5" cioe' i "dominati" non resta a costoro di ricostruirsi forme dal basso di rappresentativita' distaccandosi dall' intero sistrma dei media ... cose entrambe difficili specialmente il secondo . Quella che ci sta venendo addosso e' appunto " la societa' del brasile" ( cito a memoria un saggio di venti anni fa ) e come tutti possono vedere nei tuguri delle favelas non manca mai la TV.

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  4. Forse un barlume di speranza, per questo triste periodo storico, arriva da Harvard. E' ancora poco, ma è un inizio.
    Concordo che non si possono regalare illusioni, nessuno può fornire la ricetta salva acciacchi, visto che ce li siamo procurati da soli senza valutare gli uomini politici e perdendo di vista la politica.
    Monti è un banchiere per di più gesuita. Sento che passiamo da un campo di brace all'altro, ancora più ardente.

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  5. Continua a leggere libri di di rivoluzionari come Stato e anarchia di Michail A.Bakunin oppure Il Capitale di Marx, e mi rendo conto che nulla di ciò che di sensato è riuscito a proporre l'uomo che potesse servire al benessere di tutti è sempre stato aggettivato come Anarchico, Marxista oppure semplicemente sbagliato; sono scaturite guerre per soffocare ideali di uguaglianza e dar modo ai potenti di turno di accaparrarsi benessere e aggiungere potere al potere.
    Gli operai creatori di ricchezza che non gli spetta erano e continuano ad essere con la loro "Ignoranza" i detentori della verità, e i vari Borghesi con le loro altisonanti parole accaparratori di ricchezze a scapito di chi la produce.
    Oggi più che mai questo divario fra realtà e tirannia economico politica sta aumentando e pari passo aumenta la rabbia delle persone che si vedono togliere il presente e il futuro; oggi é solo l'inizio dell'ennesima rivoluzione per la dignità dei poveri, rivoluzione alla quale sembra partecipare anche la natura con le sue recenti alluvioni quasi a sottolineare gli sbagli fatti per il capitale ad ogni costo.

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