giovedì 17 novembre 2011

La crisi economica ha i mesi contati, come il Pd



Vi ricordate di Lloyd Blankfein? Se non ve lo rammentate vi metto quattro nel libretto di lettori del blog. È quel galantuomo di cui ho scritto giovedì della settimana scorsa, quello accusato dalla Financial crisis inquiry commission di aver truffato i propri clienti, il CEO (amministratore delegato) di Goldman Sachs, colui che ha dichiarato di fare il lavoro di Dio ("I'm doing God's work"), mentre Mario Monti, un suo dipendente, fa ora quello che in Italia sbrigava fino a ieri l’Unto del signore.

Ebbene, questo sorridente galantuomo ha dichiarato che “L’economia mondiale farà uno scatto, sarà una sorpresa e arriverà più velocemente di quanto ci si aspetti”. Pariamoci il culo come si può e prepariamoci al peggio. E infatti l’agenzia Bloomberg, una roba sovversiva, ci ricorda che la Goldman Sachs aveva annunciato a settembre (del 2011) un taglio delle spese per centinaia di milioni di dollari oltre all'intenzione di portare avanti un piano di licenziamenti già in atto.

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S’era mai visto un ministro della difesa preso da un ufficiale in servizio o un ministro degli esteri preso da un ambasciatore ancora in funzione? Il Vaticano ha detto che è una bella squadra quella di Monti. Vorrei vedere dicesse il contrario, alla pubblica istruzione c’è il rettore dell’università cattolica di Milano. Berlusconi dice che ci lascia in buone mani, quelle di Catricalà. Non dubitiamo.

Nel nuovo esecutivo non c’è nessuno che si sia laureato in un’università statale, tranne la ministra di giustizia che è poi quella che ha difeso Gilberto Caldarozzi, ex vice capo dello SCO (Servizio Centrale Operativo) che nella notte del 21 luglio era all’interno della scuola Diaz, condannato a 3 anni ed 8 mesi. Paola Severino, questo il nome della ministra, titolare di cattedra di diritto penale nella scuola ufficiali carabinieri e per 4 anni vicepresidente del consiglio superiore della magistratura militare, è quella che ha difeso Cesare Geronzi, nonché Caltagirone, il suocero di Casini, ma anche Salvatore Buscemi, capofamiglia di Passo di Rignano, condannato all’ergastolo nel processo per la strage di Capaci, e poi è stata ancora legale di parte nel processo sui fondi per la gestione della tenuta di Castel Porziano, in quello Cirio, in quello Imi-Sir, e tra le società alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom. Insomma, si è sempre occupata di povericristi nei guai.

Il suicidio politico del Pd, continua. Alle prossime elezioni si arriverà al funerale.

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