domenica 25 settembre 2011

Il buco



Un errore, una gaffe, può capitare a tutti. Qui invece si tratta di una patente idiozia scritta e firmata dal ministro della ricerca scientifica. Alla quale s’aggiunge una pezza che è peggio del buco. Sarà anche una questione di nulla per quanto riguarda la sostanza, sarà pure la conferma di tanti meritati sospetti, ma il fatto resta rimarchevole. Oltre tutto leggendo la stampa non so più se per descrivere la fisica del volo degli aerei basti ancora Newton, o magari Einstein, oppure ci si debba orientare per quella dei voli che trasportano gli idioti di Stato o certi giornalai.

Il comunicato stampa del ministero parla chiaro:

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento

La signora Gelmini (capo pro tempore di quei burocrati che spaccano il capello in quattro quando c’è da interpretare una parola di una legge) parla di polemica ridicola, invece di stare zitta (mai scusarsi!) e risparmiarsi un’altra figuraccia.

Scrive il Corriere-pompiere:

«Anche Roberto Petronzio, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, curatore dell'esperimento sul superamento della velocità della luce, difende il ministro Gelmini. “È una polemica del tutto strumentale e pretestuosa. È ovvio che il ministero dell'Istruzione si riferisse al tunnel lungo un km, che l'Italia ha contribuito a costruire, al cui interno viene lanciato il fascio di protoni. Pertanto resto sorpreso su come si sia potuta ingenerare una simile polemica priva di fondamento”».

Ovvio un par di palle. Inoltre mi limito a leggere sull’argomento questo dato: the Super ProtonSynchrotron (SPS) is a 6.9 km long. Allora Petronzio, sto cazzo di tunnel è lungo un chilometro o nel frattempo s’è allungato? Avete affidato i lavori alle ditte che stanno ultimando la Salerno – Reggio? 

L’unica cosa che la Gelmini (ma non è colpa tutta sua, ma di chi l’ha messa lì) e il prof. Petronzio dovrebbero davvero spiegare è perché il direttore della ricerca, un italiano, abbia lasciato l’Italia e ora lavori presso un’università svizzera.

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