In
un lungo editoriale di prima pagina su Il
Sole 24ore di ieri si leggeva:
L'Europa […] si presenta
oggi come una sorta di bazar amministrativo, centralizzato e dominato sia da
qualche Stato membro, sia soprattutto dalle opache strutture del Mercato finanziario
globale. L'influenza di quest'ultimo ha tolto qualsiasi risvolto democratico
alle istituzioni dei vari Paesi membri, la cui politica economica, alla quale è
in particolar modo legata quella sociale, è formulata dall'esterno e quindi
siamo nel pieno di un'economia eterodiretta alla quale i governi altro non
possono fare che obbedire.
Sempre
ieri, nel suo consueto sermone domenicale, Eugenio Scalfari scriveva a sua
volta:
L'anti-europeismo tedesco si spiega
molto facilmente: deriva da un innato e storico disprezzo che i tedeschi
nutrono da sempre presso le altre nazioni che convivono con loro nel medesimo
continente.
Che
non si tratti di un fatto occasionale ma appunto di un innato e storico
disprezzo è confermato da questo articolo, soprattutto la sconcertante parte
conclusiva, pubblicato da Die Welt,
certamente un giornale conservatore ma non apertamente razzista. E ciò serva per farsi
un’idea del clima che si respira in Germania, soprattutto presso la borghesia
tedesca per poi “discender per li rami”, in relazione alla crisi greca:
“L'idea che i Greci dei tempi moderni
si sarebbero comportati come discendenti di Pericle o di Socrate e non come un
insieme di slavi, bizantini e albanesi è diventato per l’Europa un dogma”. Poi prosegue: “Gli
architetti dell’UE non potevano sottrarsi a questa credenza, e in questo
spirito hanno portato nel 1980 l'insolvente Grecia nella barca europea con le
conseguenze che possiamo vedere tutti i giorni”.
Si
tratta dello stesso disprezzo che si può cogliere a piene mani in rete, contrabbandato
per sano e virtuoso realismo. Non voglio nascondermi le gravi e storiche mende
delle società meridionali, ma si stia bene attenti perché sotto la patina
dell’efficientismo e dell’ammirata disciplina tedesca si nascondono le tare di
un’idea di supremazia autoritaria a sfondo razzista che ha provocato fin troppi
e ripetuti disastri.
Cara Olympe,
RispondiEliminamessa cosi!mi sembra una partita a scacchi tra etiche,morali ,pregiudizi e l'economia capitalista.
L'appunto del Sole 24,mi sembra il piu'concreto,vien solo da chiedersi..ma strano ,che non siano riusciti a prevederlo e dire che se ne intendono!!
caino
Ps-In tutti i casi ,comunque la si guardi,la situazione generale tra crisi economica e come negli scacchi in fase di apertura,ognuno sta posizionandosi per lo scontro ..senza sapere bene come finira' la partita..ancora pero'a mio avviso ha gia'deciso quali pedoni o pezzi minori da sacrificare,infatti nei finali di partita ,anche i pedoni rimasti ,contano,eccome ..
RispondiEliminacaino
non tutte le partite a scacchi arrivano al finale, e poi conta la posizione
Eliminaciao