Speranzosamente

Il ragionamento è semplice, anzi semplicistico: posto che vivremo mediamente di più, dovremo speranzosamente sopravvivere con meno soldi. E tutto ciò è fatto passare come cosa logica e razionale, quand’anche come messaggio subliminale.

Ai giovani non viene dato un lavoro e ai vecchi è elargita una pensione che in milioni di casi non garantisce nemmeno il mero sostentamento. Tra meno di vent’anni non ci sarà più alcuna differenza tra una pensione contributiva e un assegno sociale. Obiettivo raggiunto. Chi decide di queste cose ha stipendi e pensioni da decine di migliaia di euro il mese.

Se vuoi un lavoro devi lottare e vincere la concorrenza, aver studiato, presentato un curriculum, raccattato una raccomandazione, vinto un concorso, fosse anche solo per consegnare la corrispondenza a domicilio. Se va male, ci sono ottime opportunità in Australia. Invece per metterlo in culo a decine di milioni di persone basta essere del giro giusto qui in Italia.

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Quarant’anni fa, l’8 di luglio, fu uccisa “accidentalmente” una ragazza di appena ventidue anni. Si chiamava Annamaria, “Luisa”. Un colpo di pistola alla testa, a freddo, mentre stava aprendo la porta di casa. Vasco Pratolini gli dedicò una poesia.