mercoledì 15 luglio 2015

Attenzione alla lattuga!


Immancabili come sempre i consigli per “combattere il caldo”. Anzitutto vestirsi leggieri e tanta frutta e verdura. Come se in questo periodo ci si sedesse a tavola col piumino a ingollare polenta e cotechino. Quello di consumare frutta e verdura in abbondanza è comunque un consiglio evergreen, e mangiare “naturale”. Come se i costituenti del “naturale” non fossero elementi chimici. Anche con i prodotti “naturali” bisogna stare attenti, posso al riguardo dire che per esempio il consumo prolungato di un certo tipo di lattuga può dare qualche effetto indesiderato. Personalmente opto per una dieta quanto più varia possibile, ma anche questa è un’ovvietà. Vi comprendo, sia pure saltuariamente, la carne. Bisogna essere fuori di testa per andare in Toscana e astenersi da una costata di chianina. Per esempio.

Qui sotto descrivo gli effetti collaterali di un tipo di “lattuga” molto particolare e che può provocare addirittura il cancro.





Questa felce qui sopra, pteridium aquilinum, detta anche felce aquilina, è molto comune e sembra innocua ma in realtà è una specie di Lucrezia Borgia delle felci (tanto per usare un nome abusato e senza alcun riscontro storico). Gli animali monogastrici che la mangiano vanno soggetti a turbe nervose poiché contiene un enzima, la tiaminasi, che distrugge la tiamina (vitamina B1) necessaria al normale funzionamento del sistema nervoso. Gli animali cominciano a perdere la coordinazione e a barcollare, mostrando tremore e agitazione, e se continuano a mangiarla vanno incontro a convulsioni e alla morte. Insomma, i sintomi sono molto simili a quelli della cosiddetta “mucca pazza”, anche se nel nostro caso ad esserne immuni dagli effetti prodotti dalla felce aquilina sono proprio le vacche in quanto ruminanti.

Non solo, le sue fronde, appena punte da un insetto, secernono cianuro! Questa felce è anche satura di un ormone, l’ecdisone, che se ingerito dagli insetti ne provoca un’incontrollabile metamorfosi. In antichità, per tenere lontani gli insetti dalle stalle, veniva usato del letame composto esclusivamente da felce aquilina. Questa falce contiene anche una tossina altamente cancerogena, ptaquiloside, e nonostante la cottura elimini gran parte della tossina, gli individui – come in talune comunità giapponesi ­– che consumano grandi quantità dei suoi germogli, vanno soggetti al cancro dello stomaco. La scoperta di questo effetto è recente (1984) e ancor più recente (2004) la scoperta che tale sostanza può fuoriuscire e inquinare l’acqua e causare tumori, anche esofagei per inalazione di spore, in esseri umani in aree ricche di felci. Inoltre, il ptaquiloside è stato identificato nel latte delle mucche e nelle acque sotterranee.


Domani, forse, un altro post su temi “estivi”.

3 commenti:

  1. Cara Olympe,
    grazie per le informazioni sulla felce assassina.
    In tema di divagazioni,devo confessarti che il tuo post sulla tecnologia (robotica),mi ha pure richiamato alla memoria le letture di Asimov di tanti anni fa,l'intera saga...all'ombra ovviamente
    caino

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    1. era così interessante che a parte questo tuo non ha ricevuto manco un commento, anzi uno l'ha ricevuto proprio ora

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  2. Cara Olympe ,
    diventa difficile commentare certi tuoi post,peggio ancora scoprire qualche difetto,almeno dal mio punto di vista.
    Dico questo,non certo per piaggeria,fattene una ragione..non e' colpa di nessuno..anzi da tempo io stesso sono curioso di vedere chi avra'il coraggio di confutare nel merito le analisi che porti avanti con il metodo che ben conosci ed illustri.
    Potrebbe addirittura apparire antiscientifico ,ma il fatto di non avere ancora trovato una confutazione del moto di rivoluzione della Terra ,non vuol dire che questo sia antiscientifico,ma solo che la terra gira intorno al Sole.
    Se gli altri mistificano,belano o producono solo balbettii,e'prova solo della correttezza del metodo marxistaleninista di interpretazione delle cose del mondo,infatti si attendono con ansia eh,eh,nuove sconvolgenti teorie eh,eh
    Almeno io ..
    caino

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