venerdì 7 dicembre 2012

Il sonno del Pd rigenera mostri



In un paese di smemorati di Collegno vale ripeterlo: il Pd ha sbagliato nel novembre del 2011 di non aver sfiduciato in parlamento il governo Berlusconi mandando a casa i suoi lazzaroni, quindi di non essere andato alle elezioni per imbastire un governo meno ideologico di quello Monti, un esecutivo “poco sensibile allo sviluppo dell’economia reale”, per dirla con le testuali parole di uno dei suoi maggiori sponsor, Eugenio Scalfari. Due o tre mesi di spread si sarebbero potuti ben assorbire sulle emissioni obbligazionarie in corso.

Ora ci si accorge che il mostro non è morto ma era solo in letargo. L’istituto SWG, per conto di Raitre, rileva che il 27% degli italiani è favorevole alla candidatura di Berlusconi. E questo ben prima che il mostro lanci dalle sue tre televisioni e con il supporto di altri media e diversi farabutti annidati ovunque, la sua campagna propagandista fatta di menzogne e lusinghe. Sappiamo di cosa è fatto questo paese, quali sono i suoi interessi prevalenti, le speranze e i sogni di cui si alimenta da sempre.

Dire, come ha detto poco fa Bersani alla camera, che il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013 l’han voluto Berlusconi e Tremonti, è dire il vero. Ma a quanti interessa veramente quando vanno a fare la spesa o ricevono la raccomandata che li lascia a casa dal lavoro? Dire che l’Imu l’ha voluta Tremonti, non è dire esattamente il giusto, poiché in base al «vecchio» testo di legge l'Imu sarebbe entrata in vigore solo nel 2014 ed il suo gettito sarebbe andato per intero ai Comuni. È stato un successivo decreto che, nel dicembre 2011, ha anticipato l'Imu al 2012 e ne ha destinato una parte significativa allo Stato. Vai quindi a raccontarlo, caro Bersani, per esempio ai milioni d’italiani con la seconda casa al mare o ai monti in località dove l’aliquota dell’imposta è massima. Vai a raccontare della riforma Fornero agli esodati, a quelli che stavano per andare in pensione e non ci vanno più, a coloro che sono alle prese con le ricongiunzioni, ai pensionati con 1.200 euro ai quali non sono stati dati gli adeguamenti.

Berlusconi era dato per morto anche nel 2006, non dimentichiamocelo. Tanto fece e disse che prese con la Lega la metà dei voti, non briscolette. Bersani farebbe bene a non insistere troppo con il “populismo” di Grillo, in qualche modo al senato potrebbe averne bisogno in certe occasioni. Anzi, fossi in lui gli chiederei un incontro per discutere di certe cose. Grillo non è stupido, con tre post al momento giusto – in cambio di qualcosa di solido – forse aggiusterebbe il tiro. A meno che Bersani non sia trattenuto per la giacca da altri capibastone e relativi interessi. 

8 commenti:

  1. Scusate l'OT ma... com'è bello questo foto(ritratto)! Da dove esce?

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  2. Il Sole-24Ore riprende un articolo del Financial Time sul brusco ritorno di Berlusconi sulla scena politica italiana. Quello che appare interessante non è tanto lo scontato disprezzo nei confronti dell'ex premier, quanto il panegirico verso il PD, considerato l'unico partito in grado di garantire gli impegni politici/finanziari sottoscritti con l'Europa e Bersani definito "ben lungi da essere comunista". Che i capibastone e gli interessi, ai quali accennavi, si siano immediatamente appalesati?
    Conscrit

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    1. bravo. senza il placet atlantico nessuno può governare

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    2. Rimarchevole anche l'intervista di Bersani al Wall Street Journal, come sapete uno straordinario giornale socialista e sensibile alle ragioni dei più deboli.

      http://www.repubblica.it/politica/2012/12/09/news/berlusconi_tecnici-48425392/?ref=HREA-1

      mauro

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  3. Credo che l'articolo di D.Moro che segnalo http://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/2443-domenico-moro-i-comunisti-la-tattica-e-le-alleanze-che-fare.html

    sia da leggere e da metere in collegamento con il post sul "sonno del PD".

    Saluti Olympe

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