Cosa c’è da aspettarsi da una classe politica di
briganti divisa su tutto ma che agisce unita nello sfruttamento dei salariati e
che mercanteggia perfino il sangue per le trasfusioni? In un paese normale
dovrebbe bastare uno scandalo del genere per far chiarezza sulla natura della
“politica” e decidere una buona volta di dire basta. E invece no, andiamo a
votare perché tizio ha promesso questo e l’ex magistrato quell’altro, mentre è
evidente che nessuna forza politica è in grado per gli interessi in campo di
far fronte riformisticamente allo squilibrio
italiano, di trasformare un paese
mantenuto assopito come se il resto del mondo non esistesse e che ha avuto
bisogno in vent’anni di tre governi tecnici. Non parliamo poi di creare
autentica partecipazione attorno ai problemi e alle decisioni.
Sempre
di più l’intreccio tra economia e politica trova conferma in ciò che scrisse
Marx 165 anni or sono: Il potere statale moderno non è che un comitato che
amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese. Basta farci caso, gli interventi politici sono sempre a
sostegno degli interessi capitalistici e peraltro non è una novità che il
denaro è potere. Vedi la vicenda dell’Ilva oppure la svendita del contratto
nazionale in cambio di insignificanti sgravi sul salario. Lo chiedono i
mercati, cioè le banche, ce lo chiede l’Europa.
Ah, l’Europa! Ci chiede questo e quell’altro e non ci
dà nulla in cambio. I finanziamenti all'economia
reale sono stati appena 4,8 miliardi nel 2011, un calo del 50% rispetto al
2010. Questo Monti Mario non l’ha detto, così come s’è scordato di dire che
dall'ottobre del 2008 al dicembre del 2011 i finanziamenti alle banche sono
ammontati a 1.600 miliardi, ovvero al 13% del Pil dell'Unione Europea, stando
ai numeri della Commissione europea. La fetta più grande è andata ai
sistemi bancari di tre paesi, che insieme hanno divorato “quasi il 60% delle
risorse complessive: Regno Unito (19%), Irlanda (16%) e Germania (16%)”, scrive
sempre la Commissione Ue.
Sul totale degli aiuti pubblici, 1.100 miliardi (9,3% del Pil
della Ue) sono stati forniti per garantire la liquidità, 442 miliardi (3,5% del Pil della Ue), per migliorare
la solvibilità degli istituti di credito. Circa il 67% del totale degli aiuti è
rappresentato da garanzie statali per consentire agli istituti di credito di
raccogliere denaro sui mercati dei capitali non garantiti (bond, repo,
interbancario).
Ah, l’Europa! Premio Nobel per la Pace nel momento
stesso in cui Neuron, il primo drone europeo, effettuava il suo primo volo pubblico. Il programma di sperimentazione
finora è costato 535 milioni di euro, 90 dei quali a carico di Finmeccanica
(azienda a partecipazione statale) che ha ricevuto finanziamenti pubblici.
Ecco, tra l’altro, dove vanno a finire i soldi dell’Imu sulla nostra prima e
unica casa, ma su questo punto così come su molti altri nessun rotto in culo di
giornalista s’è permesso una domanda alla conferenza stampa di Monti. Del resto
il plafond di finanziamento alla stampa è stato incrementato proprio in questi
giorni dal rigoroso premier.
Gli armamenti prima ancora di essere degli strumenti
di morte e distruzione sono causa di spreco, ma a ciò non facciamo più caso,
impegnati come siamo a fare la coda alla cassa dei supermercati.
"Il drone nel presepe", titolo AZZECCATISSIMO.
RispondiEliminaLa ringrazio per la risposta contenuta nell'altro post, a proposito della caduta del saggio di profitto.
E colgo l'occasione di farle gli auguri, sopratutto auguri di...salute.
F.G.
molte grazie, ricambio auguri di buon natale
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