Sono alle prese con una bassa velocità di internet (Alice),
mi capita di “viaggiare” a meno di un mega. Neanche un convoglio di pendolari è
così lento. Poi, all’improvviso, l’adsl sembra in preda a una botta di lsd e si
mette a viaggiare a oltre cinque mega. I tecnici Telekom sono gentili, seguo i loro
consigli ma su ben tre computer diversi i capricci sono gli stessi e il modem
non c’entra nulla. Ma, scusate, che vi frega dei miei guai con internet? Era
per prendere spunto e osservare che l’Italia ha meno utenti internet di Messico e, ve lo giuro,
della Nigeria: solo poco più della metà della popolazione (53,7% nel 2010) e
una larghezza di banda wireless inferiore a Repubblica Ceca e a Bulgaria.
Nemmeno una domanda su questo tema è stata posta a Bersani e
Renzi. L’insoddisfazione però non si può misurare solo sul numero di megabit o
sul numero di elettroggetti che ci stanno intorno e che la nostra alienazione moltiplica
senza fine. Ci sono anche altri parametri, più “oggettivi” del possesso di
poveri oggetti, che ci dicono altre cose. Sulla scuola e l’università, per
esempio, Bersani ha detto che non bisogna solo rabberciare. Vedremo. Renzi dice
invece che sistemerebbe tutto in un paio di giorni, magari appaltando ai
privati.
Secondo il nuovo
Libro dell’Anno della Treccani, delle cento migliori università al mondo,
nemmeno una è in Italia. Qualcuno mi sa dire perché e di chi la responsabilità
di tale situazione che non può essere a carico solo dei baroni universitari? La
spesa per la ricerca è l'1,2 % del Pil, contro il 4,2 di Israele, il 3,4 del
Giappone, il 3 della Svizzera, il 2,2 della Francia. Per l’istruzione
spendiamo il 4,5% del Pil, molto meno non solo della Danimarca (7,8) o
della Svezia (6,6) ma anche del Botswana (8,9) o del Kenya (7%). Bersani o
Renzi saprebbero spiegare il perché senza buttarla in politichese? Dubito
assai. E Mario Monti – del quale solo in data odierna l’immarcescibile Eugenio
nazionale scopre che di “economia reale” non capisce un cazzo – cos’ha da
rispondere al riguardo?
La Fornero giudica i nostri fanciulli
“choosy”, cioè esigenti, e in non rare situazioni ambientali e cioè familiari
tale appellativo è appropriato. In molte altre situazioni assai meno, penso a
certe periferie e zone di mera sopravvivenza del paese. E la responsabilità di
questa situazione terzomondista qualcuno vuole dire di chi è? Della classe
politica? Sì, sicuramente, ma non basta. Sembra diventata quella della classe
politica una colpa mistica. Queste contraddizioni devono ben rispondere a un
complesso di questioni delle quali la politica figura sì coimputata senza
attenuanti e con molte aggravanti, ma non può essere la sola da condannare al
patibolo della nostra critica. Magari bisognerebbe indagare sulla nostra buona
coscienza della sottomissione che è diventata per tutti noi un prezzo onorevole
e appena contestabile di questo cazzo di sistema della sopravvivenza.
Condivido queste riflessioni.
RispondiEliminaIn particolare, l'ultimo capoverso ("La Fornero giudica...", ecc. ecc.) a mio parere dice cose "sacrosante", che anch'io nel mio "piccolo" cerco di dire e di spiegare quando e dove posso, ma la corrente in questo periodo va in tutt'altro senso e non è facile combattere contro la sua forza (che vede congiunti ahimè mezzi d'informazione e "pensatoi" di ogni orientamento e specie, persino i circoli più "alternativi").
Dici bene: "E la responsabilità di questa situazione terzomondista qualcuno vuole dire di chi è? Della classe politica? Sì, sicuramente, ma non basta. Sembra diventata quella della classe politica una colpa mistica".
E laddove comincio a sentir parlare di colpe di siffatta specie, so che il ragionamento (sulle intrecciate cause e sulle corresponsabilità di certi mali) s'inceppa; e pochi del resto hanno interesse a portarlo sino in fondo. Agli alibi, alla "falsa coscienza", ecc., non si rinuncia a cuor leggero...
E' oltremodo volgare il "choosy" della Fornero. Lo ha pronunciato con il medesimo disprezzo razzista del padrone che rimprovera il servo per non aver lucidato bene le posate d'argento. Una cosa squallida che va ben oltre il significato dell'essere schizzinosi che, se Dio vuole, è anche lecito in democrazia (?). Come l'essere stronzi o tonti o deficienti o ignoranti o qualsiasi altra cosa. Il comune denominatore di Fornero, Michel Martone, Monti & C. è, guarda caso, l'esser professori universitari!
RispondiEliminaCome il papa che bestemmia o il capo della polizia che organizza rapine.
Non giustifico la politica. La responsabilità di questa situazione terzomondista è sicuramente di tutti ma con pesi e proporzioni straordinariamente diversi. E' ovvio che se c'è un rapinato dev'esserci da qualche parte anche un rapinatore. In natura ci sono alti e bassi. Ma quando son tutti bassi si chiamano pigmei e quando son tutti alti si chiamano watussi. Nella fattispecie la banda di ladroni ha agito indisturbata grazie alle connivenze dei tanti. Tuttavia c'è una grande differenza tra chi detiene il potere di guidare, educare e formare e chi deve essere guidato, educato e formato. E' come se in una classe un insegnante si mettesse d'accordo con i suoi alunni per marinare la scuola. Tu chi prenderesti a calci per prima? Io la prima che ho detto.
Se l'autista del bus guida ubriaco non va da solo al creatore ma si porta tutti appresso.
Tutto dipende dalla scuola e dalla formazione che ricevono i cittadini.
La società è un insieme di regole che vanno rispettate.
Invece è come se, in questa grande partita della vita, ognuno giocasse al suo gioco.
Qualcuno a briscola, altri a poker, altri a scala 40 ed altri ad assopigliatutto. Una vera babele.
ciao
"E' come se in una classe un insegnante si mettesse d'accordo con i suoi alunni per marinare la scuola. Tu chi prenderesti a calci per prima?"
EliminaPerché, vorresti dire che gli italiani sono dei bambini troppo cresciuti?
Io penso che la tua metafora è fuori luogo e penso anche che, se la classe fosse costituita da persone adulte, la colpa sarebbe sempre della maggioranza e non del singolo maestro.
La verità è che gli italiani sono pigri, lagnosi e soprattutto STUPIDI, tanto stupidi da non conoscer neanche il significato della parola stessa. Perché se avessero appena un po' di sale nella zucca, tanto quanto basta per farsi furbi, non scapperebbero dalle scuole, non deriderebbero chi studia.
Oggi in Italia, basta dire che sei laureato, per non essere preso neanche in considerazione per il colloquio di lavoro, per essere deriso e umiliato, perché non hai l'esperienza "sul campo", dicono, guarda caso proprio quella artefice della stupidità italiana.
saluti
Tony
ps: Un laureato può essere anche stupido, certo, ma non dirmi che l'intelligenza la si acquisisce per strada!
La cosa che infastidisce di più, al di là del tono da schiaffi con cui bastonano la gente, è che a fare la morale agli altri sono sempre quelli che meno se lo potrebbero permettere.
EliminaLa Fornero, con la sua narrazione autobiografica alla Brunetta, tra Dickens e Rockefeller (figlia di povera gente che si è fatta da sè, come però non viene detto) e il suo milieu familistico di baronaggio universitario (marito, moglie e figlia tutti accademici e tutti nella stessa Università, ma che strano) e di collusioni, sedie in consigli di amministrazione e frequentazioni corporate, bancarie e pescecani assortiti, ne è un esempio di scuola.
Per il resto, per quanto mi riguarda il sabotaggio dall'interno - in tutte le sue forme - di questo sistema è benemerito. Tutto quello che affretta il crollo di questa follia è benemerito. Se tutti fossero choosy, anziché stare al gioco di questi criminali e sentirsi in colpa perché non si produce abbastanza per quattro soldi di salario, sarebbe un bel sabotaggio e una spintarella verso il crollo. Olympe critica le inefficienze e il fannullonismo di un certo impiego pubblico, io invece dico ben vengano, anzi se tutti cominciassero a fottersene del produttivismo e dell'etica lavoristica e ad incrociare le braccia sul serio e a non accettare più di farsi mangiare in testa dalle Fornero per quattro palanche di stipendio, allora...
mauro
Ciao Tony
EliminaLa parafrasi della classe con insegnante ed alunni era per evidenziare la distinzione di ruolo tra chi è preposto a guidare ed insegnare (governo) ed i discenti (cittadini) che sono lì per apprendere e formarsi (in primis per formarsi una coscienza “civica”, una cultura del bene comune e della condivisione).
Se un insegnante (la scuola nel suo insieme) dà un pessimo esempio (marinare la scuola) ai propri alunni (manifestando incompetenza, strafottenza, mero esercizio del potere, esibizionismo, nozionismo puro) evitando accuratamente di spiegare i meccanismi che concorrono a formare la coscienza ed il pensiero (etica e morale) con tutti i relativi collegamenti interdisciplinari, i risultati si vedono dopo qualche anno.
Gli alunni una volta entrati a far parte attiva della società ripeteranno, sostanzialmente, quanto appreso dai propri educatori (scuola famiglia politici preti amici parenti etc.).
L’habitat della cultura della furbizia e della legge del più forte.
Lungi da me l’idea di deridere i laureati. Tutt’altro! Come hai potuto pensarlo?
Io mi riferivo semplicemente alla stupidità di alcuni professori universitari che non capiscono un cazzo di economia (Monti) e di lavoro e politiche sociali (Fornero) (e sono incaricati di guidare il paese ovvero di decidere delle nostre vite). Ma potrei continuare all’infinito. quali geni potranno far uscire dalla Bocconi Questi professori tontoloni quali geni potranno far uscire dalla Bocconi? Una classe dirigente ubriaca di teorie liberiste inculcate loro da insegnanti amanti del capitalismo e della finanza libera, umili servitori dei banchieri loro padroni. Io penso che sFornerà soltanto altri emeriti coglioni. Il pesce puzza sempre dalla testa.
Meglio la scuola pubblica.
L’intelligenza credo che si acquisisca stando attenti a tutto. Anche a quanto avviene per strada.
Direi quasi che si avvicina alla saggezza. Ma parlar di queste cose è come parlare dell’amore.
Un argomento a parte. Buona settimana. Ciao a tutti.
Ottimo il commento di Mauro che condivido completamente.
EliminaCiao a tutti.
qualche tempo la gruber ha domandato a Vendola di cosa andasse veramente fiero .vendola non ci ha pensato neanche un attimo e prontamente ha risposto che la cosa di cui si sentiva veramente orgoglioso era di aver destinato le risorse della regione Puglia per la creazione e ristrutturazione di 170 asili nido . un'idea politica che voleva significare impegno nei confronti delle istituzioni scolastiche ma, intrinsecamente , anche impegno e sensibilità nei confronti delle donne , quelle donne del sud che non trovano lavoro e che, quando pure lo trovano, non sanno dove lasciare i loro bambini . non so quanti hanno trovato bella questa risposta .io l'ho apprezzata . forse solo io . ciao Olympe. lucilla
RispondiEliminacredo l'abbiano apprezzate in molti. ciao Lucilla
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