In un paese di smemorati di Collegno vale ripeterlo:
il Pd ha sbagliato nel novembre del 2011 di non aver sfiduciato in parlamento
il governo Berlusconi mandando a casa i suoi lazzaroni, quindi di non essere
andato alle elezioni per imbastire un governo meno ideologico di quello Monti,
un esecutivo “poco sensibile allo sviluppo dell’economia reale”, per dirla con
le testuali parole di uno dei suoi maggiori sponsor, Eugenio Scalfari. Due o
tre mesi di spread si sarebbero potuti ben assorbire sulle emissioni obbligazionarie
in corso.
Ora ci si accorge che il mostro non è morto ma era
solo in letargo. L’istituto SWG, per conto di Raitre, rileva che il 27% degli
italiani è favorevole alla candidatura di Berlusconi. E questo ben prima che il
mostro lanci dalle sue tre televisioni e con il supporto di altri media e diversi
farabutti annidati ovunque, la sua campagna propagandista fatta di menzogne e
lusinghe. Sappiamo di cosa è fatto questo paese, quali sono i suoi interessi
prevalenti, le speranze e i sogni di cui si alimenta da sempre.
Dire, come ha detto poco fa Bersani alla camera, che il raggiungimento del pareggio di bilancio nel
2013 l’han voluto Berlusconi e Tremonti, è dire il vero. Ma a quanti interessa
veramente quando vanno a fare la spesa o ricevono la raccomandata che li lascia
a casa dal lavoro? Dire che l’Imu l’ha voluta Tremonti, non è dire esattamente il
giusto, poiché in base al «vecchio» testo di legge l'Imu
sarebbe entrata in vigore solo nel 2014 ed il suo gettito sarebbe andato per
intero ai Comuni. È stato un successivo decreto che, nel dicembre 2011, ha
anticipato l'Imu al 2012 e ne ha destinato una parte significativa allo Stato. Vai quindi a raccontarlo,
caro Bersani, per esempio ai milioni d’italiani con la seconda casa al mare o
ai monti in località dove l’aliquota dell’imposta è massima. Vai a raccontare della
riforma Fornero agli esodati, a quelli che stavano per andare in pensione e non
ci vanno più, a coloro che sono alle prese con le ricongiunzioni, ai pensionati
con 1.200 euro ai quali non sono stati dati gli adeguamenti.
Berlusconi era dato per morto anche nel 2006, non
dimentichiamocelo. Tanto fece e disse che prese con la Lega la metà dei voti,
non briscolette. Bersani farebbe bene a non insistere troppo con il “populismo”
di Grillo, in qualche modo al senato potrebbe averne bisogno in certe
occasioni. Anzi, fossi in lui gli chiederei un incontro per discutere di certe
cose. Grillo non è stupido, con tre post al momento giusto – in cambio di
qualcosa di solido – forse aggiusterebbe il tiro. A meno che Bersani non sia
trattenuto per la giacca da altri capibastone e relativi interessi.
Scusate l'OT ma... com'è bello questo foto(ritratto)! Da dove esce?
RispondiEliminahttp://www.maisiebroadhead.com/
EliminaGrazie :-)
EliminaIl Sole-24Ore riprende un articolo del Financial Time sul brusco ritorno di Berlusconi sulla scena politica italiana. Quello che appare interessante non è tanto lo scontato disprezzo nei confronti dell'ex premier, quanto il panegirico verso il PD, considerato l'unico partito in grado di garantire gli impegni politici/finanziari sottoscritti con l'Europa e Bersani definito "ben lungi da essere comunista". Che i capibastone e gli interessi, ai quali accennavi, si siano immediatamente appalesati?
RispondiEliminaConscrit
bravo. senza il placet atlantico nessuno può governare
EliminaRimarchevole anche l'intervista di Bersani al Wall Street Journal, come sapete uno straordinario giornale socialista e sensibile alle ragioni dei più deboli.
Eliminahttp://www.repubblica.it/politica/2012/12/09/news/berlusconi_tecnici-48425392/?ref=HREA-1
mauro
Credo che l'articolo di D.Moro che segnalo http://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/2443-domenico-moro-i-comunisti-la-tattica-e-le-alleanze-che-fare.html
RispondiEliminasia da leggere e da metere in collegamento con il post sul "sonno del PD".
Saluti Olympe
grazie, lo leggero
Eliminasaluti