Tutti sappiamo che la campagna di Russia del 1812 fu esiziale per Napoleone e ne segnò il destino. Questo è vero solo in parte. Sul campo, furono decisive le battaglie combattute tra il 1813 e il 1814. Nel 1813 Napoleone stava vincendo sui suoi avversari coalizzati. I quali chiesero e ottennero una lunga tregua. Ebbero così il tempo di riorganizzarsi e poi di sconfiggere l’armata napoleonica. Quello di concedere una tregua agli avversari fu un errore strategico fondamentale del quale Napoleone si avvide solo quando era troppo tardi per porvi rimedio.
Questo se si ha la decenza di raccontare i fatti realmente avvenuti. Nulla ritorna tale e quale, ma molti fenomeni storici possono confrontarsi tra loro.
Una tregua di 30 giorni favorisce solo Kiev, che potrà continuare la mobilitazione forzata e ricevere più rifornimenti di armi. E poi: chi vigilerà sulla tregua su un fronte di 2.000 chilometri? La buona volontà dei contendenti sul campo? Ciò che mi pare non si dica di questa guerra è un fatto evidente: è una guerra di trincea.
Ci sono gli FGM-148 Javelin, sciami di droni prendono di mira qualsiasi cosa si muova, e altre armi controllate da remoto sono in grado di colpire con precisione il bersaglio. In tali condizioni, combattere a campo scoperto significa suicidarsi. Questo il motivo per il quale l’avanzata russa in Ucraina, tra l’altro su un fronte esteso e profondo, trova molte difficoltà.
Il regime di Kiev mirava a creare una cosiddetta testa di ponte strategica nella regione di Kursk, da utilizzare in seguito come merce di scambio in possibili negoziati con la Russia. Nei giorni scorsi i russi hanno ripreso la cittadina di Sudža, posta a circa 10 km dal confine ucraino. Poco più del dieci per cento dell’Oblast’ di Kursk resta in mano agli ucraini.
L’operazione è fallita. “Le truppe russe sembrano prossime a cacciare l’Ucraina da tutto il territorio che ha conquistato nella regione russa di Kursk l’anno scorso”, commenta il New York Times, “un successo sul campo di battaglia che negherebbe al presidente ucraino Volodymyr Zelensky una significativa merce di scambio in qualsiasi negoziazione”.
Un articolo del Financial Times intitolato “Dall’audace invasione alla rapida ritirata: la fine dello stratagemma ucraino di Kursk” traccia un quadro devastante della situazione dell’esercito ucraino a Kursk. Quel pagliaccio di Zelens’kyj confonde la strategia con lo stratagemma. Ha ragione Putin: in quella sacca gli ucraini sono circondati e devono solo arrendersi o morire.
L’imminente riconquista russa della regione di Kursk costituisce lo sfondo delle trattative in corso su un possibile cessate il fuoco. Tuttavia la pace è tutt’altro che vicina ed è complicatissima da realizzare sul piano fattuale, com’era facile intuire. Il regime di Kiev è allo stremo, ma è sostenuto dai guerrafondai europei, non pochi di loro sono pronti ad entrare direttamente nel conflitto. L’obiettivo non è la pace, ma la sconfitta impossibile della Russia. Mosca non può cedere al solo scopo di favorire i piani espansionisti europei e il disimpegno americano in Europa.
Qualunque sia l’esito dei negoziati sulla guerra in Ucraina, l’amministrazione Trump sta perseguendo un’escalation militare globale, in cui le sue richieste di annessione della Groenlandia, del Canada e di Panama rappresenterebbero il trampolino di lancio per un’intensificazione significativa del conflitto con la Cina.
https://www.lafionda.org/2025/03/12/che-cosa-vuole-realmente-washington-in-europa/
RispondiEliminaCorriere della Sera: "un sondaggio condotto in Ucraina offre una visione diversa. Realizzato da Antonio Noto per «Porta a Porta», il sondaggio rivela che il 59% degli ucraini approva l'operato della Germania in relazione alla guerra, mentre il 53% sostiene l'azione dell'Europa. Solo il 9% approva le manovre di Trump. Inoltre, il 66% degli intervistati desidera ancora entrare nella NATO e il 78% aspira a diventare parte dell'Unione Europea. Questo forte desiderio di integrazione europea è visto come un passo verso una pace giusta, con circa il 60% degli ucraini che ritiene che la pace non debba comportare concessioni a Putin e che tutti i territori occupati debbano essere restituiti all'Ucraina".
RispondiEliminaCome vedi, un sondaggio commissionato dall'autorevole Bruno Vespa, per chiedere il parere di cittadini ucraini presi a caso, ci dà un attendibile risultato così sintetizzabile: "c'è un aggredito e un aggressore, per cui si deve continuare a combattere per una pace giusta. Vi faremo un culo così, putiniani di merda!"
P.S.: sospetto che il sondaggio sia fatto con i nostri soldi.
È per quello che ai giornalisti ucraini è fatto divieto di recarsi all'estero...
EliminaTutto è fatto con lo sfruttamento del lavoro salariato
OT a proposito di cambio climatico, leggiti la correlazione tra attività solare, raggi cosmici e nuvolosità al suolo: Wikipedia raggi cosmici
EliminaNei media non mi risulta ne parli qualcuno
Quello che dice Zichichi. Qualcuno sostiene che i c.d. negazionisti sono tutti vecchi e quindi rimbambiti. Però c'è chi obietta che i vecchi possono dire quello che pensano, non avendo problemi di carriera.
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