giovedì 13 marzo 2025

Haram

 

Ieri sera, una ragazza che conoscevo di vista, ospite di una mia amica, stava mangiando un paio di toast farciti con la cosiddetta fesa di pollo e delle verdure. La ragazza è islamica e porta il velo. Niente di che. Noi altri intanto ci ingozziamo di schifezze e sorseggiamo del vino bianco. Ad un certo punto, il discorso cadde su ciò che stavamo bevendo, ossia sull’alcol (la ragazza islamica stava bevendo cola). Un po’ per celia e un po’ seriamente le chiedo che cosa pensi delle poesie di Omar Khayyam nelle quali celebra il vino (le Rubʿayyt o Quartine). Lei risponde che era un persiano e comunque si tratta di un’altra stagione culturale. Solite cose.

Lascio che la ragazza finisca di mangiare i suoi toast e quindi le dico: anche tu comunque fai uso di alcol e proprio nel periodo del Ramadan! Lei sorridendo mi dice che non farebbe mai una cosa del genere. Replico che ha appena assunto dell’alcol etilico. Lei mi guarda come a dire: ma che cavolo stai dicendo? Allora le spiego che in genere il pane confezionato, tipo il “bauletto” o pane da toast, per motivi di conservazione, viene trattato con alcol etilico. Rimane esterrefatta e incredula (“haram”, ripete più volte). Altre persone presenti le confermano il fatto. Del resto, osservo, non c’è mica bisogno di un chimico, basta leggere gli ingredienti in etichetta.

Molto strano che non sapesse di questo cibo “mashbooh” e dunque dell’impiego dell’alcol quale conservante. La catechesi islamica falla come quella cattolica. Allah misericordioso la saprà perdonare.

Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti non è casuale.

5 commenti:

  1. Non è che abbia fatto studi specifici, ma anch'io ho desinato con musulmani, e ho parlato di queste faccende. L'alcool non è, in realtà, un problema. Invece il maiale sì. Una rivelazione analoga a quella che racconti, fatta dopo il pasto e riferita alla presenza di maiale nelle pietanze consumate, genera profondo sconforto. Non esiste nulla di analogo fra i cristiani, ossia, per venire al dunque, non c'è divieto così sentito. In altri termini, questo dimostra che le inibizioni possono essere assolute, cioè instillate irreversibilmente. Non per noi, che abbiamo il lavaggio del peccato se andiamo a raccontarlo al prete.

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    1. È vero quello che dici. Nel 1972 ho conosciuto un egiziano e un siriano, entrambi andavano matti per la birra e il siriano anche per il crudo. Non fa testo, ma erano altri tempi anche per loro. Invece ho avuto più problemi con gli ebrei, anche allora: guai se i cibi non erano kosher.

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  2. ".... è difficile spiegare.
    È difficile capire se non hai capito già".
    Di getto, ho pensato a Guccini. Chiedo venia. 😄

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