C’è
da credere che molti pensionati, tra l’altro a una settimana dal voto per le
regionali, percepiranno la promessa di restituzione di una piccola parte del
maltolto come un dono del governo, dunque di Renzi. Chi percepisce una pensione
fino a poco più di 1.300 euro nette, riceverà il 25 per cento di ciò che gli
spetta; chi ha una pensione di poco più di 1.600 euro, riceverà il 13 per
cento; chi ha una pensione di circa 2.000 euro, riceverà il 7,4 per cento del
furto subito. A tutti gli altri, non sarà restituito nulla.
Ho
sentito dire da una deputata del Pd: ma chi riceve 2.500 euro lorde di pensione
che cosa s’aspetta a fronte di 3 milioni di giovani disoccupati? Un po’ come
dire a una persona che ha appena subito un furto in casa: ma cosa t’aspetti quando
vi sono milioni di persone che vivono in povertà? Verrebbe anche da dire: ma
chi riceve uno stipendio di 20mila euro al mese per dire simili sciocchezze,
cosa s’aspetta da noi? Che votiamo, già!
Ma
c’è davvero chi ritiene che dopo una vita di lavoro ricevere una pensione che
consenta di vivere una vecchiaia decorsa sia una pretesa illogica? Che sia
questa la causa dei milioni di giovani disoccupati e precari senza prospettiva
e futuro? È dunque a causa dei pensionati se non c’è lavoro e quello che c’è non
è adeguatamente tutelato e retribuito? Pensano dunque questi giovani che
l’acuta ineguaglianza distributiva sia frutto della cattiva coscienza e
dell’avidità dei loro padri e nonni? Credono davvero che se ai pensionati fossero
ridotti gli assegni (sto parlando dei pensionati delle cifre di cui sopra,
ovviamente) la loro condizione presente e futura migliorerebbe?
Lo
scontro tra generazioni è una comoda scusa per sviare l’attenzione dalle vere
contraddizioni di un sistema che da decenni premia la rapina a viso scoperto delle
classi dominanti a danno delle fasce sociali più deboli. Tra una generazione,
quando gli attuali gaudenti vecchietti a 1.000 – 2.000 euro di pensione non ci
saranno più, gli stessi giovani di oggi, ormai diventati anziani, continueranno
a dire che la loro condizione di poveri è stata causata dal pregresso sistema
pensionistico, dalla sorda ingordigia dei loro padri e nonni.
Nelle
situazioni in cui si radicalizza la crisi capitalistica si trovano sempre dei
capri espiatori. Il fatto che la disuguaglianza sociale abbia raggiunto
proporzioni impressionanti in tutto il mondo non pone alcun interrogativo a
questi giovani d’oggi. Né del resto in generale si pongono problema per l'illegalità
di Stato, le catastrofi ecologiche e la crescente minaccia di una nuova guerra
mondiale, se non in termini di sterili proteste, di mugugni che non diventano
mai concrete ribellioni (che fine ha fatto il risibile Occupy Wall Street?). Dove
si vedono dei giovani impegnarsi per sviluppare una coscienza dei propri interessi
sociali e politici diversa e in radicale contrapposizione rispetto a quella dell’establishment
politico ufficiale?
Come
ho già scritto, per quanto riguarda l’eutanasia, non solo essa diventerà
legale, ma saranno trovate ottime motivazioni per il suo “volontario”
incentivo. La verità è figlia del tempo.
" È dunque a causa dei pensionati se non c’è lavoro e quello che c’è non è adeguatamente tutelato e retribuito? "
RispondiEliminaQuesto e non solo . Giusto ieri la rockstar del vaticano ci ha spiegato che e' stata " la corruzione" a renderci tutti piu' poveri :-)
Insomma la solita montagna di chiacchiere per nascondere il calcolo facilissimo che se dal 2011 i pensionati e i dipendenti pubblici hanno avuto il blocco di pensioni e stipendi e se assunzioni , opere pubbliche ed investimenti non sono stati fatti ma il defici pubblico e' cresciuto di oltre 150 MLD ... DOVE SONO ANDATI QUESTI MLD ?
alcuni mld se ne sono andati nei giochetti dei derivati, altri in direzione della marina militare, dell'aeronautica, delle tav, ecc.
Eliminae non dimentichiamo la fetta piu'ì grossa ,. il cosidetto "fondo salvastati " per salvare le banche PRIVATE tedesche e francesi dai loro incauti prestiti in grecia spagna e portogallo ...
Eliminaoh ies
Eliminaha ragione renzi i pensionati bisognerebbe ucciderli ancora mentre sono al lavoro, anzi no perchè saranno ancora gli unici ad abboccare con (la promessa) una piccola mancetta ed andranno ancora a votarli ....
RispondiEliminaNon dimentichiamo (non se ne parla da nessuna parte) che tutti coloro i quali hanno visto la loro età di accesso alla pensione, spostata in avanti di 3/4/5/6 anni, sono stati depredati di altrettanti anni di pensione a cui avevano diritto così come i loro amici e parenti che invece, magari per pochi giorni, hanno fatto in tempo ad evitare la rapina. Mediamente queste persone hanno REGALATO allo Stato truffatore dai 10 ai 20 mila euro (calcolando una pensione medio-bassa) per ogni anno perduto. Soldi che non rivedranno mai più. Un finanziamento forzato di cui nessuno parla e che nessuno ricorderà mai. La gente comune li identifica con gli ESODATI, che invece non c'entrano nulla. Non sarebbe stato più equo invece distribuire l'importo complessivo tra tutti i pensonati oltre un certo reddito minimo in modo da alleggerire la bastonata. Ma quando si tratta di perdere voti e consenso è più facile buttare a mare qualche passaggero e tenere gli altri ben al caldo sulle scialuppe in modo che possano votare nuovamente per i soliti farabutti.
RispondiEliminaOlympe,naturalmente non c’è alcuna RESPONSABILITA’ POLTICA.
RispondiEliminaLa colpa è sempre dei lavoratori che non sono solo "BRUTTI, SPORCHI e CATTIVI, ma anche PICCOLI, STORTI e MALFATTI”
..Era meglio morire da piccoli con i peli del culo a batuffolo, che morire vecchi PENSIONATI con i peli del culo bruciati..!!!!!!..
saluti
consiglio la visione di questi video:
RispondiEliminahttp://solangemanfredi.blogspot.it/2015/04/litalia-e-il-totalitarismo.html
grazie Lalla. documento interessantissimo e molto utile. sotto il profilo della "descrizione" (ho letto la prima parte) non si può che essere d'accordo, meno d'accordo però sotto il profilo dell'analisi per così dire "strutturale". le forme della politica, dunque anche i totalitarismi, non sono autonome, e questo nel documento viene anche detto, ma ciò che non mi pare venga posto in luce è la natura intimamente totalitaria del capitalismo pur prescindendo dalle sue forme politiche contingenti. ciò di cui si parla sono le conseguenze inevitabili della dinamica capitalistica e imperialistica, alla quale non ci si può sottrarre. non esiste un capitalismo meno peggio e un capitalismo cattivo. non esistono i capitalismi, ma un solo capitalismo, quello che tende al monopolio e a sottomettere ogni spazio di libertà al gioco del profitto. resta il fatto che questo documento è esemplare nell'analisi dei processi in atto, ovvero di come avviene il passaggio da una fase ad un'altra. ciao
Elimina> l’eutanasia, non solo essa diventerà legale, ma saranno trovate ottime motivazioni per il suo “volontario” incentivo
RispondiEliminaIn piccole comunita'-culture degli arcipelaghi dell'Oceania aborto e suicidio sono sempre stati moralmente sostenuti come metodi di mantenimento della consistenza della comunita' e del pareggio del bilancio ecologico.
Appena le condizioni di una societa' peggiorano sono vari i metodi e le cause per le quali la mortalita' extra aumenta fino a che popolazione e sua impronta ecologica non sono rientrati a livelli di sostenibilita' maggiore (o insostenibilita' minore).
Ci sono momenti piu' acuti (guerre e carestie) in cui la diminuzione delle popolazione si realizza in meno tempo e con metodi e processi aggiuntivi.