lunedì 11 maggio 2015

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Sul concetto di dittatura di classe, suggerisco l’attenta lettura di questo post di Phastidio, noto sito marxista con ampia esposizione bolscevica. In sintesi e tra l’altro ci racconta che il contratto a tempo indeterminato non esiste più, e ciò può essere una novità solo per chi vive tra Malindi e St. Tropez. Poi si legge che il signor Tommaso Nannicini, economista e consulente del premier sui temi di lavoro e fisco, confessa che il famigerato contratto a tutele crescenti, disegnato sulla decontribuzione triennale,  “è una specie di droga” sotto il cui effetto i padroni saranno indotti a “cambiare forza-lavoro ogni tre anni”. Che accadrà, si chiede con lungimiranza Mario Seminerio, quando le scorte triennali di polverina bianca finiranno? Si fa strada, non da oggi a dire il vero, l’esigenza di decentralizzare a livello di impresa la contrattazione collettiva, allo scopo di ridurre ulteriormente i salari in obbedienza agli imperativi del rendimento.



Come prezzo della rassegnazione il potere burocratico, attraverso il quale si esprimono gli interessi di quei filantropi dei padroni, promette sotto elezioni di provvedere ai bisogni più elementari del proletariato per mezzo della carità di Stato. Un sussidio da spendere senza gioia e con un senso di colpa di chi si sente scartato. E però sarebbe già mezzo passo avanti, ma poi non se ne farà nulla per il motivo che è uno specifico di questo sistema identificare esseri e cose con un valore di scambio che cambia secondo l’andamento di mercato. E il prezzo degli individui scartati è nullo. Del resto e per contro bisogna pur lasciare alla finta opposizione sociale un’arma di propaganda elettorale per raccattare un po’ di voti e dare l’impressione che si tratti di conflitto politico e programmatico vero e dunque di democrazia.


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A proposito di droga e di dittatura di classe, gustatevi lentamente questo post.

2 commenti:

  1. Se in una conversazione tra operai, nel citare il Jobs act, perviene da qualcuno la domanda "chi è Giobs Ect?" (ne ho testimonianze dirette);
    se miei coetanei non ancora trentenni esultano nel vedersi "finalmente riconosciuti i sacrifici con un contratto a tempo indeterminato" (sic!);
    ebbene, possiamo affermare con certezza che Malindi e St. Tropez non soffrono di certo di spopolamento.

    Sorriso amaro.

    Saluti, Olympe.

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    1. penso anch'io di vivere in una dimensione che non esiste più. ciao

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