È
molto difficile se non impossibile far comprendere al senso comune che la
democrazia non è altro che una forma mitigata della dittatura di classe. Anzi,
maggiore è il livello d’istruzione e di coinvolgimento ideologico e più gli
individui sono prigionieri delle forme borghesi di pensiero e di sensibilità. Valga
per tutti il fatto che un criminale di Stato passa il suo tempo a raccontare
fandonie e a impoverire la gente eppure raccoglie larghi consensi. Per contro, laddove
non basta la ragione e deve soccorrere la violenza, cioè ogni volta che insorge
un movimento che contesta non solo a parole l’oscenità dello stato di cose
presenti, ecco che si ritiene normale una reazione repressiva quale invece non
viene messa in campo con altrettanta efficacia e ferocia per stroncare la
delinquenza mafiosa e camorristica.
Basta
poco per capire come funziona questo sistema di cui oggi i banditi di Stato agitano
con enfasi l’artiglio liberista. I singoli capitalisti, o chi sta a capo delle
corporation, sono interessati solo all’acquisto e allo sfruttamento della
forza-lavoro; ma, fuori del rapporto di scambio e di sfruttamento, ogni costo
diventa per loro improduttivo, irrazionale e, dunque, assolutamente privo d’interesse.
E,
del resto, perché mai il singolo capitalista, quando non è travisato da
filantropo, tutto dedito alla ricerca “scientifica” del massimo plusvalore estraibile
dalla forza-lavoro acquistata e dalla sua massima realizzazione sul mercato,
dovrebbe sprecare il suo tempo e il suo denaro per risolvere i problemi che
affliggono quei gruppi sociali – vecchi, bambini, handicappati, marginali di
ogni tipo – incapaci di valorizzare in una sia pur minima misura il suo
capitale?
Non
serve la violenza per smascherare questa dittatura travisata da democrazia,
sono sufficienti le parole. Per esempio quelle pronunciate da un ministro, sia
pure per assecondare gli istinti delle coscienze più basse e prendere voti, il
quale propone di emanare una circolare che autorizzi i comuni cui sono
destinati i migranti che arrivano in Italia a farli lavorare, ma a gratis.
Anche le mie parole possono smascherare la vera natura del sistema "democratico": se dicessi che i responsabili delle violenze di Stato,
dello sfruttamento e delle sofferenze delle moltitudini dovrebbero essere
eliminati, e con ciò compiere un alto atto di umanità, ebbene sarei già ai
limiti e forse oltre ciò che viene tollerato. Se poi pronunciassi parole
come “sabotaggio”, incorrerei nell’occhiuta attenzione di qualche procura, come
è successo a Erri De Luca.
È
più facile per i padroni passarla liscia, per dei cavilli giurisprudenziali,
dopo aver ucciso migliaia di persone causando inquinamento da asbesto, pvc o
simili, che per un coscienza critica pronunciare blande parole di resistenza
contro questo sistema infame. Eccola qui la vostra democrazia, tenetevela
stretta, ma non venite a dirmi che voi siete diversi da quelli che ne stanno a
capo, poiché quando vi recherete al seggio diventerete ipso facto, violenti o
nolenti, i mandanti delle loro violenze e soperchierie.
Purtroppo Olympe, la maggioranza degli individui, è assolutamente priva di quel minimo raziocinio di critica sociale, e lo constato non appena apro bocca nella vita di tutti i giorni. Astenerti dall'andare a votare? ecco che diventi tu, astensionista, il problema. Tu astensionista sei una merda, perchè permetti ai soliti di governare e governarci. E' questa la solita solfa.
RispondiEliminaCredo che la paura di lasciarci alle spalle questo sistema, che ai più diseredati ha dato un po di...benessere(?), faccia più paura del nuovo che chiede di poter entrare nelle nostre vite e nella nostra decadente società.
Grazie per essere una voce che predica nel deserto.
Ciao, Franco.
nessuna illusione, nessuna
Eliminaciao
Astenersi dal votare, non è astenersi dalla lotta politica. Il voto è delega, alla fine oggi e più di ieri, è avallare il potere della borghesia.E' la coscenza dell'incoscenza, lo spirito di un mondo senza spirito: la democrazia borghese è una forma di religione, l'ultima. Abbattere questo osceno Moloch, il capitalismo, è farla finita con ogni tipo di illusioni. E allora si, sarà la fine della politica, ma veramente. Sarà comunismo. Saluti rossi.
RispondiEliminaQuesto scritto è crudelmente lucido. Perfetto, perché in grado di aprire gli occhi a chiunque lo legga in buona fede.
RispondiEliminaPurtroppo è disarmante perché ci si rende conto che come individuo singolo non c'è nulla da fare di veramente incisivo.
Le prime 4 righe per me sintetizzano il saggio, che la cara Olympe ha citato di recente (e che per me è stato illuminante), di Luciano Canfora "La democrazia. Storia di una ideologia".
E questo è un complimento.
grazie caro, riceverai il solito coupon per la spesa
EliminaVero che il voto è delega, ma il non voto non preoccupa più di tanto il potere politico. E sufficiente che vadano a votar loro stessi ed i loro amici ed interessati che loro governano ed amministrano lo stesso, che vada a votare l'80% oil 20%. Quando riterrò che tutti i partiti presenti alle elezioni sono sullo stesso livello non andrò a votare, ma se e fino a quando ci sarà qualche formazione che riterrò meno peggiore delle altre andrò comunque a votare. Ma poi, chi la pensa diversamente dai partiti in circolazione perchè non si presenta con un partito o movimento nuovi e propone di cambiare le cose? E se è contro il sistema e non vuole prendervi parte, perchè non fa la rivoluzione? Probabilmente perchè non vi sono i presupposti per poterla fare. Che facciamo, aspettiamo Godout?
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