sabato 16 maggio 2015

Punti di vista un cazzo


Ieri sera ascoltavo il signor Roberto D’Agostino affermare con enfasi, nella trasmissione televisiva condotta dalla signora Dietlinde Gruber, che “la verità non esiste, essa è solo una questione di punti di vista”. È con questo veleno che insufflano le nostre coscienze, con affermazioni apodittiche di 140 caratteri, di modo che tutto diventa opinione, cazzeggio. È in queste rappresentazioni ristrette e piene d’ignoranza che si esprime la coscienza della nostra epoca. Per smentire queste ubbie sarebbe sufficiente fare riferimento al fatto che la nostra comprensione di un fenomeno naturale, dunque della sua verità, è provata quando noi riusciamo a riprodurlo, a ricrearlo noi stessi.

Più complessa la questione quando passiamo da un fenomeno naturale a uno sociale. Qui s’insinua ben più saldamente la convinzione che “la verità non esiste, è solo una questione di punti di vista”. E ciò accade perché invece di andare alla radice delle contraddizioni sociali è interesse della classe dominante, attraverso la sua ideologia e i suoi corifei che la propagandano, di confondere le cose, di promuovere un nuovo agnosticismo, nel dire che questo equivale a quello, che la valutazione sulla realtà sociale è, semplicemente, espressione di punti di vista diversi.

Noi non concepiamo – sembra voler dire D’Agostino – i nostri concetti come riflesso delle cose reali, ma le cose reali come riflessi del pensiero, come riflesso di “punti di vista” soggettivi. Questa concezione ha una valenza pratica: se tutto è chiacchiera, se la realtà esiste solo in quanto interpretazione, anche il giudizio sull’attuale sistema sociale, l’ineguaglianza e sfruttamento, anche la povertà e la fame, insomma tutto diventa opinabile e relativo (*).

La nostra vita concreta, quella di uomini e donne reali, non può sostenersi di punti di vista, ma di mezzi materiali. E la nostra libertà può alimentarsi solo in piccolissima parte di diritti ideali, laddove la maggioranza delle persone, uguali in diritto, riceve a fronte di grandi sacrifici solo lo stretto necessario per sopravvivere (quando va bene). E perciò le classi dominanti, proprio tradendo il loro punto di vista sulle libertà, nel concreto non rispettano l’eguale diritto della maggioranza di tendere alla libertà e alla felicità più di quanto lo rispettassero le classi che sfruttavano la schiavitù e la servitù della gleba.


(*) Ciò non significa non essere coscienti che ogni conoscenza acquisita è necessariamente limitata, condizionata dalle circostanze in cui la si è acquisita; nondimeno sono da respingere le vecchie antinomie di vero e di falso, di buono e di cattivo, di necessario e di casuale, ecc.. Queste antinomie hanno soltanto un valore relativo, nel senso che ciò che oggi viene riconosciuto come vero ha il suo lato falso, e ciò che viene riconosciuto come falso ha il suo lato che un giorno verrà riconosciuto come vero. Eccetera. Pur tuttavia è assai diverso dall’affermare che “la verità non esiste, è solo una questione di punti di vista”.

6 commenti:

  1. Cara Olympe,
    da Galileo,passando per Newton,fino ad arrivare ad Einstein.in Scienza della Natura ,un pò di sano relativismo è servito per combattere gli Assoluti della religioni,i dogmi inventati a tavolino,per giustificare il Potere, i roghi e via benedicendo.
    Il Laicismo della Borghesia se ne è servito ampiamente . quando Carlo Marx,in questo scienziato sociale,ha messo a nudo,il nuovo trucco del nuovo potere con la critica serrata dell'economia, base reale di partenza,svelando i nuovi dogmi che si stavano affermando e da allora è stato un continuum ininterrotto di adattamenti e di aggiustamenti,atti a celare e confutare una realtà è cioè che la Terra gira intorno al Sole e non viceversa.
    Eppure è stato lungo e difficile ammettere per il "senso comune"questa pacifica realtà,che però solo la scienza attraverso l'analisi serrata e poi le verifiche empiriche dimostrarono,solo per il semplice fatto che il tutto cozzava contro le sacre scritture.
    Per cui le asserzioni di un d'Agostino qualunque più che un sano relativismo a me paiono la dimostrazione del Vacuum horribilis,a cui è giunta ormai la disperazione di chi tenta di spiegare l'inspiegabile.
    Si dimentica che quando si usa relativo è sempre rispetto ad "a"....
    I nuovi dogmi del liberalismo ,dell'economia capitalista e di mercato,come nuovi assoluti ,sono più duri a morire,ma periranno ugualmente..i tempi della Storia sono diversi dai tempi della scienza
    Possiamo concludere che i tipi alla d'agostino ,ormai sono solo più relativi a se stessi

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  2. dago e' un gatekeeper del sistema , e il suo sito va sfogliato appunto solo per cogliervi alcune delle strategie mediatiche del sistema. per occupare confondere e deviare il "pensiero critico delle masse" . Perche' dago nacque appunto "filosofo" di tipo "kunderiano" e a questa " bisogna" si e' ben prestato.
    Invece ascoltarlo in TV e' una perdita' di tempo ( e di qualche buona digestione) che puo' servire solo a fargli aumentare il cachet.

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  3. Che d'agostino abbia partecipato a quella trasmissione è vero o falso. (credo che anche la meccanica quantistica possa essere d'accordo).
    Che una mela (un frutto con certe caratteristiche particolari) rimanga una mela anche se qualcuno soggettivamente potrà dire che è una zucca (un vegetale con altre caratteristiche) è vero o falso.
    Ma sarà vero o falso dire che la testa di d'agostino è come una zucca vuota perchè confonde il concetto di verità con quello di opinione di aristotelica memoria?

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    1. > Che una mela rimanga una mela anche se qualcuno soggettivamente potrà dire che è una zucca ...

      Un po' come il fagiolamento per legge delle lenticchie che piace tanto ma tanto a cattolici, comunisti, si' global e panmixisti accoglientisti.

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  4. i fatti sono i nemici della verità. Figurati gli strafatti...

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