giovedì 5 febbraio 2015

“Allevati in mondo selvaggio fatto di unghie e denti insanguinati, di volgare notorietà”



Apprendo notizia di nastri di una lunghissima intervista rilasciata nel 1964 dalla vedova di John Kennedy ad Arthur Schlesinger che pare siano già stati divulgati integralmente negli Usa dalla ABC (nulla di nuovo sul caso di Dallas, ovviamente). A proposito di Jacqueline Kennedy Onassis, leggo su wikipedia:

Jacqueline Lee Bouvier nacque in una famiglia dell'alta società newyorkese, come primogenita di John "Jack" Vernou Bouvier III (1891 - 1957), un broker di borsa di origine francese, e di Janet Norton Lee (1906 - 1989), figlia di un direttore di banca. Jacqueline ebbe una sorella più giovane, Caroline Lee (nota come Lee Radziwill) nata il 3 marzo 1933.

E chi era dunque John Vernou Bouvier, padre di Jacqueline? Un broker di New York, un alcolizzato il cui soprannome completo, non a caso, era “Jack Black”. Morì di cirrosi, ovviamente.





Scrive sempre wikipedia:

Dal lato paterno, Jacqueline discendeva da Michel Bouvier (1792-1874), appartenente Van Salees, una stirpe di mercanti di origine francese, olandese, inglese che si era stabilita a New Amsterdam (il primo nome con il quale era nota New York) nel XVIII secolo. Dal lato materno aveva ascendenze irlandesi.

Vediamo di quale stirpe di mercanti. Il bisnonno fu Michel Bouvier, un falegname francese che si stabilì a Philadelphia, poi divenne commerciante di legname e infine speculatore immobiliare. Suo figlio Michel Charles Bouvier fu uno speculatore di borsa, il quale lasciò un cospicuo patrimonio al figlio avvocato. Suo figlio John Vernou, come detto, sposò la madre di Jacqueline.

La madre di Jacqueline, Janet Lee, era di origini irlandesi, faceva la commessa in un grande magazzino di New York. Fu descritta come “una fredda arrampicatrice sociale che tenta di celare le sue origini irlandesi” (Newsweek), e lo scrittore Gore Vidal, che la conosceva molto bene, scrive che era “finanziariamente disperata, con due figlie piccole da tirar su”. Due figlie da tirar su, appunto Jacqueline e sua sorella Caroline, perché Janet Lee divorziò da John Vernou Bouvier. Poi sposò il ricco Hugh Dudley Auchincloss, il quale era stato sposato in precedenza con Nina Gore, madre dello scrittore Gore Vidal.

Gore Vidal però non era figlio di Hugh Auchincloss, bensì di Eugene Luther "Gene" Vidal (1895-1969), un pioniere dell’aeronautica americana, che aveva sposato Nina in prime nozze. La madre di Gore e la madre di Jacqueline erano dunque state sposate allo stesso uomo, Hugh Auchincloss, perciò avevano in comune il patrigno.

Gore Vidal si chiese “cosa sarebbe stato di Jackie [Jacqueline] se sua madre Nina fosse rimasta con Hughdie [Auchincloss]. Jackie avrebbe sicuramente sposato qualcuno con i soldi. Questo è poco ma sicuro. Ma non avrebbe mai avuto Jack [JFK]. Uno rabbrividisce al pensiero che non ci sarebbe mai stata una Jacqueline Kennedy Onassis se Hughdie fosse riuscito ad avere un’erezione soddisfacente” (*). Sempre GV scrive che Jackie, “costantemente presentata come una ricca debuttante della più alta società era, come me, una parente povera degli Auchincloss” [Standard Oil, per notizia].

Gore Vidal racconta che la sorella di Jacqueline, Caroline Lee, si unì in matrimonio con tale Mike Canfield, ma poi “nella sua eterna ricerca di una maggiore solvibilità, divorziò da Mike per sposare un certo Stas Radziwill” [Stanisław Albrecht Radziwiłł], un polacco nato in ucraina nel 1914 e che era già stato sposato due volte. Caroline Lee e Stas (pronuncia Stash), divorziarono a loro volta nel 1974. Ebbero due figli. Ebbene Gore Vidal prosegue il suo racconto citando l’ex marito di Caroline, Mike, il quale gli confessava che la sua ex moglie s’era spinta un po’ troppo in là, “come andare a letto con Jack [JFK] nella stanza accanto alla mia nel sud della Francia per poi vantarsene” (**).

Quando morì, Jacqueline non lasciò nulla alla sorella Caroline Lee. Per evitare che il fisco si prendesse tra il 50 e il 60 per cento del patrimonio (questi bolscevichi di americani), stimato in molti miliardi di lire nel 1994, destinò il patrimonio a favore di una fondazione ad hoc, per 24 anni, poi, scaduto tale termine, sarà diviso tra figli e nipoti.

*

Gore Vidal nacque presso l'Ospedale della United States Military Academy di West Point, dove il padre fu il primo istruttore aeronautico della scuola. Il vero nome di Gore Vidal (1925-2012) era Eugene Luther Gore Vidal. Lo scrittore ha adottato il cognome della madre, Nina Gore (con il terzo matrimonio diventerà Nina Olds), con quello del padre Vidal. Lo scrittore da ragazzo vive con il nonno materno, Thomas Pryor Gore (1870-1949), senatore democratico dell'Oklahoma, presso la casa di Rock Creek Park. Il senatore Gore era cieco, il giovane nipote provvide a leggere ad alta voce per lui e divenne la sua guida nei corridoi del Senato.

Non so quale marca di whisky preferisse il padre di Jacqueline, ma conosco quella prediletta da Gore Vidal: Macallan 12. Della stessa casa ci sono scotch migliori, ma per ubriacarsi a GV andava benissimo anche un 12 year.

Pare che GV avesse un lontano antenato di origini friulane (Vidal). L’ho letto molti anni fa in un suo libro, ora non ricordo in quale.


(*) Palinsesto, Fazi, 2000, p. 433.

(**) Ibidem, p. 25.

5 commenti:

  1. Ho riletto di recente "Giuliano", bellissimo.

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    1. anche Lincoln e L'eta dell'oro sono molto belli, a suo tempo mi ha un po' deluso Creazione che GV considerava il suo migliore. non ho letto gli ultimi saggi, li ho solo compulsati: robaccia

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  2. VIDAL,VIDAL...MA non e' il cileno che gioca nella Giuve?

    Caro/a Olympe,
    per colpa tua sono pure andato a rileggermi quello che dice Wiki sul Re Galantuomo...porca vacca ..neppure del sangue blu ci si pupuo' fidare "cecamente" dal latino cecatus..orbus ecte
    Io per esempio sono riuscito ad accertare che discendo oltre che da Adamo,anche da Attila..

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    1. no, quello è un figlio ... adottivo

      fossi in te più che del padre mi preoccuperei del fratello

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  3. Storia vecchia..lui continua a cantare lodi al Signore e se frega se i suoi armenti mi pappano tutte le verdure dell'orto.
    Poi mi prezzi da macellaio se per caso volessi mangiare agneĺlo arrosto..nacque infatti ai tempi la dieta vegana,...pure il brevetto mi hanno fregato

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