domenica 8 febbraio 2015

"conosciamo perfettamente quale sarà lo scenario: la guerra"


Cent’anni or sono le cancellerie europee, senza che il grosso dell’opinione pubblica se ne avvedesse, diedero avvio ad un’escalation di ultimatum e mobilitazioni che in pochi giorni portò a quella che fino ad allora poteva considerarsi ad ogni titolo come la guerra più distruttiva della storia. Dopo quel conflitto l’Europa non fu più la stessa, e anzi si predispose di buona volontà per scatenare una seconda guerra ancor più mortifera ed esiziale.

La stessa cosa potrebbe ripetersi in un prossimo, forse imminente, futuro. Questa volta non sarebbero più le cancellerie europee a decidere per la guerra, bensì la cricca che gestisce il potere politico e militare negli Stati Uniti d’America. Coloro che per interessi geopolitici ed economici hanno deciso che le cose in Ucraina dovevano cambiare, al punto da fomentare un colpo di stato contro un presidente regolarmente eletto e che non intendeva piegarsi totalmente alla volontà dei padroni del mondo occidentale.




(blindati ucraini)

È sintomatico di questa situazione il fatto che Le Monde non dedichi rilievo alle trattative in corso tra Parigi, Berlino e Mosca sulla questione ucraina. Per non dire del New York Times che ignora completamente la cosa.

Per contro, le parole pronunciate del presidente Hollande sono state a tale proposito molto chiare: «Se non riusciamo a trovare un accordo di pace duraturo, conosciamo perfettamente quale sarà lo scenario: la guerra». Parole avventate? Sempre all’indomani del vertice al Cremlino, Angela Merkel ha dichiarato: «Non so se le trattative porteranno a una soluzione pacifica della crisi, posso dire che è incerto che abbiano avuto successo, ma sicuramente ne è valsa la pena». In un'intervista rilasciata dall'ex primo ministro svedese Carl Bildt alla Frankfurter Allgemeine Zeitungin in occasione della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha affermato che «Stiamo sicuramente vivendo una delle più pericolose fasi storiche. Purtroppo, la guerra con la Russia è concepibile».

Intanto giovedì scorso i ministri della difesa della NATO hanno deciso in una riunione presso la sede della NATO a Bruxelles di raddoppiare le forze di combattimento in Europa orientale. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che tali misure costituiscono “il più grande rinforzo della NATO dopo la fine della Guerra Fredda”. Indubbiamente un segnale di distensione, non c’è che dire.


Una soluzione militare è senza speranza, l’unica strada è la trattativa, sempre che la Francia e la Germania restino ferme nella loro decisione contraria all’invio di armi a Kiev. Una Germania che non vuole andare in aiuto alla Grecia ma che è disposta a regalare molti soldi a Poroshenko. E però, ripeto, abbiamo a che fare con i noti criminali di Washington che rappresentano la più grave minaccia per la pace mondiale e ai quali non importa assolutamente nulla dell’Ucraina, mirano solo a creare il caos ai confini della Russia. La continuità del dominio economico garantisce agli Usa di poter dettare le proprie condizioni anche all’Europa.

2 commenti:

  1. Conosciamo bene tutti, i disastri del Trattato di Versailles del '19; ma che i riverberi di quel pastrocchio arrivassero fino a noi, oggi, ha quasi dell'incredibile. Pare davvero che non ce ne libereremo più. Gli ucraini, infatti, furono forse gli unici a non vedersi riconosciuta quell'autodeterminazione dei popoli di wilsoniana memoria. Furono inglobati, alla fine, a ovest nella Polonia di Pilsudski e a est nell'Unione Sovietica.
    Ad ogni modo, io non so se sia tutta colpa degli Usa, dello slittamento ad est della Nato in barba ai trattati e via discorrendo. So di sicuro che l'Ucraina ha in sé - da sempre - due nature che storicamente, sempre di più, hanno iniziato ad andare in corto: quella europea e quella russa. È un dramma che sta nel suo stesso nome, che non a caso vuol dire "terra di confine". Alla fine del comunismo, in nessun altro paese europeo dell'ex sfera sovietica quanto in Ucraina ha avuto luogo una scalata al potere degli oligarchi tanto massiva e simile, nelle caratteristiche, a quella avvenuta in Russia. Eppure, non c'era repubblica che il soviet supremo non guardasse con più diffidenza.

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  2. Olympe, è interessante quello che Voltaire diceva dei Neocons con eccezionale lungimiranza: “Nascono tutti con un Furente fanatismo nei loro cuori, così come i Bretoni ed i Tedeschi nascono coi capelli biondi. Non sarei affatto sorpreso se queste persone diventassero, un giorno, un pericolo mortale per la razza umana”.
    https://deepresource.wordpress.com/2014/04/04/russia-wants-war/
    Saluti

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