lunedì 23 febbraio 2015

Facile vaticinio


Sempre più persone si stanno accorgendo che la democrazia non esiste più, sebbene rimangano in essere alcuni suoi surrogati, e anche questi denotati di avvisi come quelli posti nelle case pericolanti: “attenzione, pericolo crolli”. L’ultima occasione per cambiare un po’ nella disperata situazione s’è presentata dopo le elezioni politiche del 2013. Come già scrissi allora, Grillo non è capace d’intendere che la politica è compromesso, voleva fare la rivoluzione aprendo la scatoletta di tonno. Dall’altro lato la vecchia dirigenza del Pd, molto supponente, non voleva capire la lezione del Gattopardo. Come aggravante un presidente della repubblica che fin da giovane aveva problemi con la democrazia, non perché sedicente comunista, ma perché intrinsecamente stalinista. Il diciotto brumaio di Renzi è un prodotto di questo analfabetismo politico e di tale supponenza.

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Il 24 gennaio, con facile vaticinio, potevo scrivere:

La vittoria elettorale di Syriza avrà un impatto soprattutto sui media, ma per la gente che lavora (se ha un lavoro) un governo Syriza non rappresenterebbe un modo per uscire dalla crisi; al contrario, rappresenterebbe l’ennesimo inganno. […] Syriza è una formazione politico-elettorale di destra, un partito borghese che poggia su strati benestanti della classe media (basta leggere le dichiarazioni di Marine Le Pen a Le Monde). Le sue politiche sono determinate dai burocrati sindacali, accademici, professionisti, funzionari parlamentari e ceto impiegatizio statale che cercano di difendere i loro privilegi, preservando l'ordine sociale. […] Syriza riconosce espressamente i fondamenti del sistema europeo e internazionale, l’ordinamento statuale borghese, l'euro, l'Unione europea, la NATO.

L’accordo raggiunto la settimana scorsa in realtà non è altro che una capitolazione completa. Tsipras ha scatenato un'altra raffica di bugie demagogiche in un patetico tentativo di coprire il suo fallimento politico. Ha affermato che l'accordo con i ministri delle finanze della zona euro “annulla l'austerità”. L’austerità in Grecia non c’è mai stata per quelli come lui. La dichiarazione dell'Eurogruppo firmata dal Syriza impegna il governo greco ad “astenersi da qualsiasi modifica unilaterale delle misure politiche e delle riforme strutturali”. In altre parole, il governo greco continuerà ad applicare le misure di austerità già attuate dal precedente governo. Ed infatti è ancora scritto che  il governo greco dovrà “onorare i suoi obblighi finanziari verso tutti i creditori, in modo completo e tempestivo”, promettendo di "lavorare in stretto accordo con le istituzioni e i partner europei e internazionali", che cita esplicitamente: la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale, che insieme con la UE costituiscono la troika.

Tsipras e il suo partner negoziale, il ministro delle finanze Yanis Varoufakis, non hanno ottenuto alcuna concessione da parte dell'Unione europea, ma solo diverse piccole modifiche al testo dell'accordo, varianti terminologiche che non hanno alcun significato pratico.

Il Financial Times scrive: I tedeschi hanno prevalso su tutte le questioni di merito.

La Frankfurter Allgemeine Zeitung afferma: Con il nuovo governo guidato da Syriza, la Grecia sta continuando il vecchio programma di salvataggio. Beneficeranno di un finanziamento solo se il paese s’impegna per le riforme.

Quali riforme? Le Monde le descrive senza mezzi termini: Atene promette di terminare il lavoro del precedente governo conservatore di Antonis Samaras, mettendo in atto le riforme imposte dalla troika dei creditori (Fmi, Bce, Ue), che non sono ancora state realizzate.

Il Wall Street Journal, la principale voce del capitale finanziario USA, godendo lo spettacolo della resa di Tsipras, prevede ulteriori umiliazioni. In chiusa a un lungo articolo di Simon Nixon intitolato appunto Greek leader Tsipras can expect more humble pie, scrive: Mr. Tsipras ha capitolato su molte questioni la scorsa settimana quando ha incontrato la realtà politica ed economica. E ancora una volta, senza ombra di dubbio, dovrà capitolare su un sacco di altre cose serie se vorrà mantenere la Grecia nella zona euro.


Ecco dunque che anche il titolo di quel mio post era giusto e obiettivo: Tsipras, il “serial killer”, l’alter ego ellenico di Renzi.

3 commenti:

  1. attraversare la crisi senza toccare un solo privilegio, senza nemmeno una riforma, s e non di parata, se non contro chi è già escluso, non è proprio di una democrazia. Però una volta rpesa consapevolezza non trattarsi di democrazia bisogna fare un passo in più e capire, allora cos'è? Oligarchia, monarchia, dittatura, nulla? che cazzo è sta roba? Certo pensare che matteo abbia messo in atto un diciotto brumaio fa sorridere. Che è brumaio?? tiriamo dritto, lo asfaltiamo ecc ecc milioni di voti. Un tizio che diceva "non sono adeguato" (a fare il segretario di partito) "ma chi me lo fa fare?" (andare al governo sgozzando letta) non sa nemmeno da dove viene, chi lo manovra... è un ghiozzo di bua che abbocca a qualsiasi amo.
    Semmai il "capolavoro" di napolitano - che il 18 brumaio lo avrà pur dovuto leggere (magari in cirillico) - l'operazione monti. Invece queste fasi del renzismo semrbano piuttosto l'isolamento all'elba, la sera si sparavano balle pirotecniche e il piccolo corso svicolava cverso le navi in rada e verso Bruxelles (con tapap a waterloo naturalemtne).

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    1. allora cos'è? mi pare che puoi trovare risposta nel post successivo.

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  2. Oggi la democrazia e' questa e non ce ne possono essere alter. Per avere le idee chiare basta vedere la scena del film "ragazzi fuori" dove un vigile contestava ad un ragazzo di vendere la frutta senza avere licenza di accesso alla zona del mercato. Alee recriminazioni del ragazzo riguardanti le sue necessita' di lavorare per mantenere la sua famiglia ,concluse con la domanda "e la chima democrazia questa?" il vigile rispose "non c'entra". Cosi' funziona la democrazia, anche per la Grecia.

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