«Il buon prezzo del capitale favorisce
la speculazione, allo stesso modo che il buon prezzo della carne e della birra
favorisce l’ingordigia e l’ubriachezza».
*
È
il credito a creare nuova moneta. L’erogazione di un prestito, iscritto
nell’attivo del bilancio della banca, ha la stessa funzione di stampare moneta
(*). Tutte le transazioni alle quali quel nuovo credito darà luogo, assolte con
il bancomat o con un assegno, sono regolate automaticamente all’interno del
sistema interbancario di compensazione dei pagamenti. Ciò significa che vengono
movimentate soltanto le riserve di moneta di banca centrale detenute dalle
varie banche presenti nel circuito interbancario e non la moneta bancaria. Ciò
con cui la banca commercia è il credito stesso: con una piccola somma di denaro
effettivo le banche sbrigano affari di enorme portata.
E
se tali riserve dovessero rivelarsi troppo basse rispetto ai limiti di riserva
obbligatoria imposti dalla banca centrale? Allora la singola banca farà domanda
di nuove riserve direttamente alla banca centrale che giornalmente effettua
delle aste di assegnazione fissando un tasso ufficiale di riferimento deciso in
precedenza. E tutto ciò avviene per il tramite di funzionari della banca
centrale con la semplice digitazione di una scrittura contabile (**). Perciò la
banca centrale è detta “prestatore di ultima istanza”, poiché si muove in base
alle esigenze delle banche autorizzate ad operare nel circuito interbancario
(***).
E
se la singola banca mostra di avere per lunghi periodi una quantità di uscite
di riserve superiore alle entrate? Chiaro che non sarà in grado di aggiudicarsi
in asta la quota di moneta di banca centrale necessaria per gestire le proprie
movimentazioni, e dunque la banca centrale ricorrerà ad operazioni non
convenzionali di rifinanziamento (o commissariamento con "socializzazione delle perdite) per non far fallire la banca commerciale in
difficoltà (ma neanche questo è tema del post).
Tra
le altre operazioni non convenzionali c’è il famigerato quantitative easing. Alleggerimento quantitativo di che cosa? Di
titoli di Stato, crediti, obbligazioni, “tossicità” varie che hanno in pancia
le banche commerciali. Sgravate del fardello le banche possono ridurre le
riserve obbligatorie previste dalla legge che dovevano depositare come garanzia
presso la banca centrale su quei titoli acquistati dalla banca centrale. È un
modo, come detto, per concedere nuovo credito alle banche perché a loro volta prestino
al pubblico, per stimolare investimenti, domanda aggregata (consumi) e gettito
fiscale.
Dunque
la banca centrale con tali acquisti di titoli dalle banche commerciali non immette
sul mercato direttamente moneta ma libera le riserve delle banche. Ora dipende
dalle banche immettere sul mercato del credito le riserve in tal modo liberate.
Tra parentesi va rilevato che i titoli tossici delle banche acquistati in tal
modo dalla banca centrale alla fine ricadono sulle spalle dei soliti che
lavorano e pagano le tasse. Ed è ciò che farà da marzo anche la Bce, solo che
saranno gli Stati a garantire per l’80 per cento gli acquisti di titoli. Si
tratta sempre di “socializzare” le perdite.
Tornando
sulle generali, dal canto suo una banca centrale, oltre a regalare il denaro
alle banche a tassi prossimi allo zero, non può fare di più. E dunque
basterebbe che le banche commerciali prestassero perché il buon prezzo della carne e della birra favorisca l’ingordigia e
l’ubriachezza. V’è però anzitutto un problemino: la solvibilità di chi
riceve un prestito, vuoi per investirlo produttivamente o anche solo per
scialare. Troppo rischio di questi tempi, le banche invece di prestare alle
imprese e famiglie scelgono di non utilizzare la liquidità, ma di depositarla presso
la banca centrale stessa e godere di un basso tasso di interesse ma privo di
rischi.
Siamo
alla fine della canzone. Il problema della crisi dipende dalla stitichezza con
la quale vengono erogati i crediti, dal basso stimolo della domanda? Apparenze.
Dalla sovrapproduzione? Fuochino, ma non fatevi distrarre. Dalle speculazioni
finanziarie? Solo come effetto distorsivo
(se il denaro non sviluppa scambi reali un motivo c’è). Le cause reali vanno cercate non nella circolazione (di cui la crisi indossa solo gli abiti) ma nelle
leggi stesse del modo di produzione
capitalistico, a cominciare dalla contraddizione fondamentale tra valore d’uso
e valore di scambio. Nel mio piccolo ne ho parlato in questo blog per cinque
anni.
(*)
Il credito viene concesso contro la promessa scritta di pagare entro un termine
stabilito con un interesse sulla somma. Da quel momento la somma accreditata
circola come mezzo di pagamento. Fossero pure delle cambiali, esse
costituiscono, come strumento di circolazione, vero e proprio denaro. Queste
forme di pagamento hanno per scopo di rendere trasferibili i titoli di credito.
(**)
Qui per comodità si fa astrazione sia delle riserve “libere” di moneta delle
banche sia dell’erogazione della moneta cartacea, che del resto interessa una
percentuale bassissima di transazioni.
(***)
È il famoso bazooka con cui si può creare moneta dal nulla, posto che non vi è
un sistema di riserva aurea da rispettare. La qual cosa non esclude inconvenienti,
tema questo però che esula dal presente post.
Cara Olympe ..infatti e'vero masse di ubriachi totali stanno gurdando San Remo...
RispondiEliminaEd invece cosa dovrebbero fare?
EliminaUbriacarsi di meno ed evitare di avere il fegato in carpione.
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