In
un commento al post di ieri mi si rimprovera l’inutilità che avrebbe “glossare
i massacri della storia”. Seppelliamo la memoria storica assieme ai morti e poi
contempliamo la luna? Perché rievocare i massacri della storia è
“sentimentalismo” se non si sono viste di persona le fiamme al largo dei
bastioni di Orione? È curioso poi il costante estrapolare citazioni altrui per
dare forza alle proprie opinioni, evidentemente troppo esangui per reggersi da
sole.
*
Partito
dalla fusciacca municipale, il signor Matteo Renzi, arringatore televisivo,
dapprima ha sottomesso il partito di maggioranza, poi con un colpo di mano s’è
impossessato del governo, e infine ha coartato il parlamento su un programma
scritto altrove e perseguito a colpi di decreti e minacciose “fiducie”. Se non
avesse avuto appoggi fortissimi è chiaro che non avrebbe potuto far nulla da
solo.
L’alta
borghesia, fatto fuori Berlusconi, ha le mani libere. E ciò sembra paradossale solo
agli ingenui e a certi strilloni.
Renzi
è tra i non molti, da quelle parti, che abbia la consapevolezza piena di qual è
la situazione. Sa che ha in mano il potere esecutivo. E ne approfitta, pure con
qualche asprezza. E lui che concerta nel segreto le azioni, le comanda e le
guida. Si nasconde dietro la manovalanza, quella che lavora di “rifinitura” le
leggi. L’Italia è sempre stata monarchica e quando trova un re non si tira
indietro.
Fa
quasi tenerezza Bersani quando si preoccupa della vendita della Rizzoli a Berlusconi,
nel giorno stesso in cui lo Stato vende un’altra fetta di Enel e poi Ansaldo Sts
e Ansaldo Breda (Hitachi: "Posti di lavoro garantiti"). L'operazione
è stato seguita da Ubs, Mediobanca, Equita e Citi, non gratis ovviamente. I
cosiddetti media tutt’al più fanno da claqueurs.
Non
c’è alcuno che possa resistergli, non c’è una sola idea politica che possa opporvisi
validamente e far presa su un paese disilluso e ripiegato in un pessimismo che
trova le sue ragioni in decenni di sfacciati tradimenti, in un paese ipocrita disposto
a un continuo mugugno ma che a grande maggioranza si reca alle urne con l’idea
incombente che sarà la volta buona (come nel 2013).
Del
resto tutto intorno a noi mostra l’illusorietà di un cambiamento in questa
Europa dominata dal capitale finanziario e dall’ideologia neoliberista. Se
abbiamo supportato massicciamente e graniticamente il fascismo europeo, fin
dopo che le bombe ci cadevano in cucina, tanto più ci adatteremo a questa
Europa sedicente democratica fino a quando il controvalore delle nostre aspettative
si esprimerà in euro.
Non
abbiamo via d’uscita se non quella di abbattere il Muro. Siamo terrorizzati
dall’incognito, da che cosa potremmo trovare oltre. E però non continuiamo a
scassare la guallera chiedendo “Perché?”, dopo aver rinunciato anche solo a
pronunciare “Perché no?”.
Cara Olympe,
RispondiEliminail tizio del rimprovero ad occhio e croce ,e' un tipico esemplare di "prete della borghesia .
Storia vecchia,verrebbe perfino da dire che sono meglio i preti veri,sotto certi aspetti sono meno ipocriti e sicuramente meno filistei..questi sono piu'pericolosi
E'storia vecchia ..si erano ben nascosti devo dire,ma la realta' dei fatti,poco alla volta,piano piano..rendera'evidente il loro ruolo tra il popolo...
Il perche' sta gia'scritto ,non vi e' nemmeno bisogno di uno sputo..per il momento manteniamo saldi i liquidi,conservandoli per i momenti piu'propizi.
già è bello pompato dai suoi, se poi anche i non suoi lo sopravvalutano, ecco abbiamo renzi statista. Dopo renzi capo scout, renzi ruota della fortuna, renzi rottamatore, renzi sindaco, renzi segretario, renzi presidente, renzi nazareno, renzi statista: chiamiamola renzi , non Italia.
RispondiEliminaTrattasi unicamente di proiezione di borghesia reazionaria, una delle peggiori d'occidente, vecchia borghesia ormai latifondista che non riusciva più a spiegare li propri averi e appannaggi vari. Mentre cambiano vigliaccamente costituzione, lavoro salariato, proprietà pubbliche, mentre non cambiano successioni, conflitti d'interessi, patrimoniali, matteo è incaricato del consenso per il consenso, produzione di luoghi comuni a mezzo luoghi comuni. "Portare l'Italia nel futuro" pur di non fare i conti con le proprie origini.. . E così non potrà che vincere vincere vincere. Film già visto. Ma questa volta è in forma di farsa (vincere vincere vincere facile). Se gli vai vicino non esiste, altro che consapevolezza, un fascio di istituto luce proiettato a palazzo chigi.
E scusate il sentimentalismo.
D'Alema lo disse che l'Italia è un Paese di destra. Ma si sbagliava. Non è di destra, è intimamente fascista. Un fascismo mafioso, gonfio di un odio per il prossimo e di una ferocia sprezzante e iattante verso i deboli e gli indifesi che non ha paragoni nel resto del mondo.
RispondiEliminapieno apprezzamento per la tua opera di analisi storica che trovo sempre interessante
RispondiEliminaperche' come disse non mi ricordo chi " la storia e' sempre una buona maestra, sono gli alunni ad essere in gran parte asini "
. E' ovvio quindi che i " padroni" siano contro la storia essendo molto interessati a che i loro "suddiiti" siano tutti "asini" ...
...anzi "muli da soma " che e' meglio .
la tua osservazione sull'uso della storia coglie nel segno
Eliminase non sbaglio fu gramsci (ma anche qualcuno prima di lui) a scrivere che la storia è maestra ma non trova alunni
ciao
Abbattere il muro Olympe? E chi dovrebbe farlo? Non certo questi strani individui italici discendenti da coloro che, durante l’oscurantismo altomedievale, si rinchiusero in borghi rurali lontani dalle città, perché ritenuti più sicuri, ma isolati per la mancanza di commerci, con le grandi strade romane in rovina, la paura di invasioni e quella delle punizioni divine, che facevano leva sull’ignoranza e la credulità.
RispondiEliminaCon la ripresa economica e sociale iniziata intorno al Mille e proseguita nei due secoli seguenti, si arrivò alla nascita di un nuovo ceto sociale urbano, la borghesia, formatasi con la trasformazione dei borghi medievali in veri centri urbani e con lo sviluppo delle attività artigianali e commerciali, imperniate sulla circolazione delle merci e del danaro. I membri del ceto borghese, perlopiù artigiani e mercanti organizzati nelle corporazioni di arti e mestieri, arricchitisi, iniziarono ad aspirare al controllo del governo cittadino e a rivendicare la propria autonomia dal signore feudale e dal vescovo: la nascita dei Comuni; sempre in guerra tra di loro e uniti solo nella dura lotta contro il potere imperiale. Per ridividersi poco dopo e rinunciare alla conquistata autonomia(la lotta tra le fazioni comunali era giunta al punto di non ritorno rischiando di compromettere la stessa sopravvivenza del comune) muovendosi verso una restrizione in senso oligarchico del Potere: le Signorie(chissà perché mi pare la stessa cosa che oggi si vuole ottenere attraverso la Governabilità). La rappresentazione di tali divisioni è ancora visibile, in maniera edulcorata, nella città di Siena, 55.000 abitanti divisi in 17 Contrade(dalle 23 originali): poco più di 3.000 abitanti per Contrada(all’epoca molti di meno). Tutti divisi ma con un forte senso di solidarietà all’interno dei gruppi. A questo Individualismo Solidale si è aggiunto l’Individualismo Capitalista: una miscela Esplosiva che ha eliminato la Solidarietà raddoppiando la ricerca del Particulare(Chiagne e Futte).
Saluti
sul senso di solidarietà nelle città toscane del XiV e XV secolo avrei qualche dubbio.
Eliminaciao
Olympe, era un riferimento più generale sulla solidarietà tra poveri. Rende bene il concetto una battuta: “Ualiò stammo tutti bbuone”, dice agli abitanti del basso, colui che era andato a ritirare il risultato dell’analisi delle urine, fatta da tutti nella stessa damigiana.
RispondiEliminaCiao, buona domenica
Se razionalmente posso essere d'accordo con quanto scrivi Olympe alla fine però mi viene da dire "E' vero, ma allora che facciamo? Una ritirata strategica che non può che favorire l'aumento del mugugno?"
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo sulla tua analisi-meno sui commenti- Renzi vince perché non ha avversari. O meglio quelli che ha sono quanto di meglio possa desiderare: la variegata e inutile pletora di distinguo all'interno del suo partito, ma anche quello che ha fuori cioè grillo o salvini...
Sono d'accordo che non abbiamo via di uscita se non quella di abbattere il muro: qualcuno ci prova ma non ci riesce perché nelle condizioni date non potrebbe riuscirci. Ma almeno semina qualcosa. Non butterei via la contromanifestazione a salvini di sabato a Roma, come quella di cui non ha parlato nessuno di Milano contro job act , lavoro gratuito ed expo. Non butterei via esperienze di autogestione, di mutualismo, di riappropriazione che oggi in Italia ci sono. E' poco, lo so. Ma se come dici- e ripeto, io sono d'acordo "Non abbiamo via di uscita se non abbattere il muro" - non si può che ripartire da lì....
e infatti dico che non lo chiamerei folclore, ma ciò che non mi torna, in gran parte, è l'approccio ideologico alle questioni. forse mi spiego meglio con il post di oggi. ciao
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