Come mi gusta la televisione,
quando è fatta di testa. Mi piace per esempio Il tempo e la Storia, sul mio canale fedele (ma anche su Raitre
all’ora di pranzo). Curiosa e propedeutica la posa con la quale Massimo Bernardini recita
la parte dello gnorri per sollecitare risposte da parte del suo ospite di
turno, di solito uno storico.
Ieri l’altro il tema della puntata era il
maccartismo, il furore anti-comunista fomentato da motivazioni politiche e con
una forte componente di manipolazione psicologica che pervase gli Stati Uniti non
solo nel primo periodo del dopoguerra ma che ha le proprie origini negli anni
Trenta. Una caccia alle streghe senza spargimento di sangue che rovinò la
vita a molte persone, come quella dell'eminente sinologo Owen Lattimore (non si
parla di lui nella puntata).
La crociata prende il nome dal
senatore McCarty, un fanatico con un QI inferiore alla media, morto alcolizzato
nel 1957. Egli fu solo lo strumento di una rete di anticomunisti professionali,
tra i quali i più noti sono J. Edgar Hoover, Ronald Reagan e Richard Nixon, ma
vi prese parte per un certo periodo anche Robert Kennedy. Eisenhower lasciò
fare per motivazioni politiche fino a quando la sottocommissione senatoriale
presieduta dall’alcolizzato non provò ad attaccare le forze armate.
Con ciò non si vuole negare l’esistenza
di una rete di spionaggio sovietico in Usa e che ad essa collaborassero alcune
personalità in posti chiave dell’amministrazione americana. Ma ciò è assolutamente
normale e solo chi ignora come funzioni l’intelligence può stupirsene. Altra
cosa è lasciare mano libera a una gang di esaltati e spregiudicati che mettesse
sotto accusa chiunque avesse idee comuniste (o pseudo tali) o guardasse con
simpatia l’Urss. Innocente o colpevole veniva ipso facto considerato un agente stalinista e dunque colpevole di
tradimento. La vicenda esemplare di Charlie Chaplin e di molti altri personaggi
del cinema e della cultura è molto nota e rende bene il clima ideologico che ha
ossessionato la politica nazionale americana per decenni.
Presente in studio la specialista
in storia americana Raffaella Baritono, che ad orecchio dev’essere brava
davvero. Certo, il tutto è stato illustrato in modo molto divulgativo e non ci
si è spinti oltre i più comuni pensieri, ma qualcosa di ciò di cui ho accennato è stato lasciato
sottintendere (di questi tempi non si può chiedere il martirio a nessuno).
Al termine di ogni puntata,
Bernardini chiede al proprio ospite di segnalare sul tema un libro, un film e
un luogo. Raffaella Baritono ha dovuto dire che purtroppo in italiano manca una
trattazione generale dell’argomento che sia degna di segnalazione, e perciò ha
indicato Many are the crimes di Ellen
Schrecker. Un libro divulgativo abbastanza equilibrato, che però evita
d’indagare le motivazioni che spinsero molti personaggi a collaborare con l’Urss,
e scritto prima della pubblicazione di The
Haunted Wood di Allen Weinstein e Alexander Vassiliev, un lavoro quest’ultimo
che si avvale di documenti del KGB e dell'FBI e che vuole avvalorare l’idea di
una grande cospirazione comunista in occidente.
In Italia nel famigerato
Novecento gli editori pubblicavano traduzioni di un po’ di tutto, oggi seguono
anche loro l’andazzo. Si salva la cosiddetta editoria di nicchia, sempre più
sparuta, e che però non può permettersi impegni finanziariamente gravosi.
Certo ,quello dell'editoria nostrana e'un problema....dovremmo forse chiederci come mai in periodi piu'bui ,in piena guerra fredda,ci fossero editori che pubblicavano di tutto,ed ora ..no ?
RispondiEliminaSolo una questione di mercato ...o anche che in piena democrazia ,aumenta il numero dei paraculi nostrani,anziche'diminuire ,come logica imporrebbe...