domenica 25 aprile 2010

Il direttore


Gianni Riotta, direttore pro tempore de Il Sole 24ore, scrive oggi un lunghissimo editoriale in cui, come al solito, cita un po’ tutti. Questa volta non si tratta di filosofi, condottieri, scrittori ed  esperti di lingua inglese amici suoi. La rassegna riguarda il palcoscenico politico nostrano: da Berlusconi a Fini passando per Bossi e da Veltroni a Bersani evocando lo spettro di Moro; ma l’icona a cui accende una candela, Riotta la trova come solito in Tremonti. Una specialità ormai. Naturalmente rende omaggio alla Marcegaglia e a coloro che gli pagano lo stipendio, chiudendo con una citazione di cortesia per Napolitano. Decine di migliaia di battute in cui non dice assolutamente nulla poiché parla bene di tutti, salvo ripetere un vecchio truismo: servono le riforme, speriamo che qualcuno se ne prenda cura.

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Calatafimi
Il fatto più evidente dell'attuale situazione consiste nel disfacimento diventato sempre più rapido in questi ultimi mesi del sentimento di unità nazionale. Mentre si celebra proprio oggi la ricorrenza del 25 aprile 1945, cioè la liberazione dal nazifascismo e l'inizio della democrazia e della storia repubblicana (giugno 1946) e mentre si celebrerà il 5 maggio l'impresa garibaldina, l'imbarco dei Mille a Quarto, il loro sbarco a Calatafimi (Eugenio Scalfari, la Repubblica, 25-4-2010).

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