martedì 27 aprile 2010

Archimede


Scrive il blog forma mentis:
io dico solo che per i Greci si potrebbe fare un'eccezione, e cioè, visto e considerato che Pitagora era siciliano, di porre la Grecia sotto la tutela di Tremonti come già accadde ai tempi dei romani e liberarla dalle cure della contabilità per riconsegnarla alla gloria della metafisica.
Dopo Scalfari (vedi post del 25 aprile) che confonde Marsala con Calatafimi, non c’è più da sorprendersi.
Quanto alla Grecia, è in atto un braccio di ferro finto con la Germania. Se i titoli greci e portoghesi sono spazzatura, quelli italiani cosa sono? Portando a zero il deficit statale (70mld annui), quindi tagliando il debito del 5% all’anno (90mld), dovremmo ridurre le spese correnti di almeno 150mld annui (facendo cifre tonde, ovvero considerando che nel frattempo calerebbe anche l’interesse sul debito) per almeno 10-12 anni per ritrovarci con un deficit ridotto al 60% del PIL attuale. Cose che non hanno nessuna seria probabilità di esistere. E invece il debito continua a crescere, anno dopo anno. Fino a quando? È evidente che nel medio e lungo periodo il pericolo di eruzioni vulcaniche paventato da Bertolaso, a confronto, è una quisquilia.

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