sabato 25 dicembre 2021

Il Barista

 


Neanche il conte Mascetti

Il governo ha finalmente deciso. Il Decreto-legge n. 221 è stato pubblicato ieri ed è in vigore da oggi, giorno di natale. Cinema e teatri restano aperti, bene. All’art. 6 è prevista la chiusura di discoteche e sale da ballo. Pare vi siano 200.000 addetti in Italia in tale settore. Potrebbero essere anche solo 1.000, resta che queste persone, che avevano programmato per le feste natalizie e di capodanno il loro lavoro (non divertimento), un periodo non qualunque, restano disoccupate, ossia senza incassare un centesimo, continuando però a pagare per spese e tasse. Buon natale e felice anno nuovo. A nulla sono servite le misure adottate, i denari spesi per esse, a nulla la doppia e perfino la tripla vaccinazione, le mascherine e quant’altro.

Si sa già dal settembre dell’anno scorso che le discoteche sono il principale veicolo di trasmissione del Covid-19. Tanto pericolose sono le discoteche per la trasmissione del virus che la famosa terza ondata dell’anno scorso è durata almeno per altri sei mesi dopo la loro chiusura.

Sia chiaro, ci può stare come misura sanitaria temporanea, ma questa ha l’aria di un escamotage da trecartari, sia per la tempistica e sia per tutto il resto.

Mi è stato raccontato stamane ciò che già avevo sentito in altre occasioni, vale a dire che ieri sera in chiesa il distanziamento tra i banchi era rispettato (il che non significa molto in termini di contagio), ma ai lati c’era folla accalcata. Le porte chiuse perché faceva un freddo cane. Vaccinati e no, asintomatici e chissà chi altro, erano tutti a fare “comunità cristiana”. Specialmente persone anziane o comunque non più giovani. In un’ora e mezza di messa cantata l’aerosol avrà senz’altro raggiunto un buon grado di saturazione. Il noto virus ringrazia sia la chiesa cattolica, alla quale non può essere fatto divieto di nulla, e in particolare il governo presieduto dal barista Necchi.

3 commenti:

  1. Per onestà: non è solo il virus a ringraziare, ma anche la Pfizer. Mi auguro che abbia distribuito segni tangibili di gratitudine. E penso che il mio augurio si sia avverato, ancor prima che lo formulassi.

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    1. Gnaca el can move a coa par gnente (oggi ne ho due a pranzo)

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