lunedì 27 dicembre 2021

Un problema di riconoscimento

 

La nostra epoca è ricca di polemiche di ogni tipo. Una di queste riguarda l’opposizione tra innato e acquisito. L’innato è visto come una sorta di programma deterministico scolpito nella pietra nei geni. Vi sono invece caratteristiche acquisite durante la vita che non sono trasmissibili ai discendenti. Ad esempio, l’amputazione di un braccio non impedisce la nascita di figli con due braccia. Allo stesso modo, un donatore di sperma che prende lezioni di danza non procreerà necessariamente un Nureev.

A differenza della genetica, che riguarda la sequenza degli acidi nucleici che costituiscono il DNA e che trasportano i nostri geni, l’epigenetica si occupa di elementi che non modificano la sequenza genetica, ma possono comunque influenzare l’espressione dei geni. Studi molto autorevoli hanno dimostrato che popolazioni di cacciatori-raccoglitori pigmei e agricoltori bantu dell’Africa centrale, che vivevano nelle foreste, con il recente passaggio all’habitat urbano hanno subito modificazioni dell’epigenoma, specialmente nei geni che influenzano le funzioni immunitarie.

L’ambiente naturale e sociale, ciò che mangiamo, l’aria che respiriamo, le emozioni provate o un trauma subito, tutto questo modifica l’espressione di particolari geni. Questa modificazione può essere trasmessa alla prole. In un esperimento, i biologi hanno condizionato i topi a temere un odore, scoprendo poi che i figli e i nipoti di questi topi (e questo per diverse generazioni) avevano una tendenza naturale a temere lo stesso odore, sebbene non vi fossero mai stati esposti e non conoscessero nemmeno i loro genitori, ciò che esclude ogni forma di apprendimento.

Allo stesso modo, altri ricercatori hanno somministrato ai topi delle sostanze psicoattive. Ebbene, i figli di questi topi (che ancora una volta non conoscevano i loro genitori) avevano un debole per quelle sostanze: se era data l’opportunità di autosomministrarsi dei farmaci, lo facevano più frequentemente dei loro genitori. Questa propensione è quindi ereditabile attraverso meccanismi epigenetici? Nell’uomo potrebbe esistere lo stesso tipo di fenomeno, anche se non è ancora del tutto dimostrato?

In ogni caso, la vecchia polemica tra l’innato e l’acquisito non ha più senso. È stabilito che l’uno non procede senza l’altro. Anche se ci sono geni che predispongono a questo o quello (malattia, talento artistico, ecc.), saranno più o meno attivati a seconda dell’ambiente. Difficile Mozart o Raffaello fuori contesto storico-sociale. Nel secolo scorso, ma anche prima d’allora, l’ideologia è entrata in gioco: le persone di destra hanno posto in primo piano l’innato, e quelle di sinistra hanno puntato sull’acquisito.

Oggi, con l’epigenetica, si può essere di sinistra senza negare le predisposizioni del genoma. C’è però un problema di riconoscimento: dove sta la sinistra?

12 commenti:

  1. Per rispondere, ritengo opportuna una ricerca approfondita sulla famiglia Letta

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    1. :)
      solo la famiglia Letta? andrei anche molto più indietro e in esteso

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    2. Anche per Napolitano, accurati test del DNA.

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  2. Dove sta? Fosse mai un caso di amputazione trasmissibile?
    Comunque, chapeau!
    Lugagnan.

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  3. Dovremmo essere tutti contenti se arrivano le pillole Pfizer e Merck. Ma teniamoci pronti: arriveranno anche torme di no-pill che denunceranno attentati alla libertà di deglutizione e di parola, l'intervento abusivo dello Stato nello stadio orale e extraorale, l'assenza di stimolazione olfattiva, l'insorgenza di (due casi su due miliardi) di asincronia fra movimenti muscolari dell'orofaringe e attività respiratoria, tutti i casi di bambini soffocati dall'incauta somministrazione di polpette svedesi IKEA, la dubbia origine animale degli eccipienti, il rapporto fra olio di ricino fascista e obbligo di green-pill, il rapporto deviato fra lo Stato e il cittadino deglutente, la farmacopea piegata all'interesse politico, il complotto per inserire sostanze pscicoattive nelle compresse, il rapporto fra gamma-idrossibutirrato e candidatura di Mario Draghi, la truffa dei bugiardini organizzata da George Soros e i grandi capitalisti della silicon valley. Tutto confermato dall'intervento di filosofi, storici e esperti massmediologi di chiara fama e indubbia competenza farmacologica.

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    1. Sono certo che presto indiranno un concorso per gli scolari delle medie. Verranno premiati i migliori temi che celebrano la saggia azione del governo e corbellano i disfattisti. Tu, Principe, che classe fai?

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  4. La classe di chi non crede nelle visioni apocalittiche, nel cospirazionismo, nel timore della presa del potere degli Illuminati, nei microchip impiantati nei bambini per assicurare al governo un futuro tranquillo. E se un decreto ministeriale prevede una protezione per le tartarughe io non ci vedo un complotto dei Rettiliani.
    E molte delle motivazioni dietrologiche sull'attentato alla democrazia costituito dai green pass mi sembrano una caricatura dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion.

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    1. Ho capito. Per non credere a quelle cazzate basta la quarta elementare. Per pensare che gli altri ci credano, bisogna invece stare sui social network. Lo dico sempre che ai bimbi bisognerebbe proibirli.

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  5. Forse la democrazia dovrebbe prevedere qualche tutela per le minoranze (la maggioranza è tutelata di suo) e non una cosa alla Roy Bean "birra ghiacciata e impiccagioni".
    E tali Savi non risulta fossero necessariamente Anziani.
    E se ho timore che restino al potere gli Oscurati, sono forse un vecchio rimbambito? Nel caso, sono fiero di esserlo, alla faccia di censori e principi governofili.

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