... tra Giordano Bruno e l’Autorità della Chiesa,
tra Semmelweis e Johann Klein.
Il passo è breve: tra chi ha un’idea diversa dalla tua.
«Il percorso da fare non è solo poco chiaro; è inesistente. Vaghiamo per i boschi perché non sappiamo dove andare» (Sarah Zhang, The Atlantic).
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Alla fine del 1987, Robert Malone effettuò un esperimento di portata storica: miscelò filamenti di RNA messaggero con gocce di grasso per ottenere una sorta di minestrone molecolare. Le cellule umane immerse in quella zuppa genetica assorbirono l’mRNA e iniziarono a sintetizzare le proteine in esso codificate.
Malone era allora uno studente. Non ha mai completato quel dottorato per disaccordo con il suo relatore. Abbandonati gli studi, andò a lavorare per una start-up di San Diego. Fu qui che, insieme ad altri, dimostrò che i complessi di lipidi (grassi) e mRNA potevano stimolare la produzione di proteine nei topi. Era la prima volta che qualcuno usava goccioline di grasso per facilitare il passaggio dell’mRNA in un organismo vivente.
Non è necessario grande intuito per comprendere che usare l’mRNA per attivare o per impedire la sintesi di proteine, non è roba da poco. Tra l’altro quegli esperimenti sono stati un trampolino di lancio verso due dei vaccini più importanti e redditizi della storia: i vaccini COVID-19 a base di mRNA somministrati a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Questi vaccini hanno oggi innovazioni che sono state introdotte molti anni dopo gli esperimenti di Malone, tra cui RNA chimicamente modificato e diversi tipi di bolle di grasso per trasportarli nelle cellule.
Prima di allora sull’RNA aveva lavorato un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard. L’RNA aveva la reputazione di essere incredibilmente instabile. Tutto quello che lo riguardava, stando alle parole di uno di quei ricercatori, era “avvolto nella cautela”. Gli scienziati si limitarono a cedere i loro reagenti alla Promega Corporation. In cambio ricevettero una piccola percentuale sui diritti di brevetto e una cassa di champagne Veuve Clicquot.
Malone usò le stesse strategie del gruppo di ricerca di Harvard per sintetizzare l’mRNA necessario per i suoi esperimenti, ma aggiunse un nuovo tipo di liposoma (sostanzialmente di grasso) dotato di carica positiva, il che ne aumentava la capacità di legarsi alla struttura portante dell’mRNA, che è dotata di carica negativa.
Malone in seguito portò a termine il percorso di specializzazione medica e fece un anno di formazione clinica per poi andare a lavorare nel mondo accademico, dove cercò di continuare la ricerca sul vaccini a mRNA, ma ebbe difficoltà a trovare fondi.
Leggo da le Scienze, numero di dicembre 2021, p. 38:
«Negli anni novanta e per la maggior parte del primo decennio 2000, quasi tutte le aziende che avevano pensato di lavorare sull’mRNA decisero di investire le proprie risorse in altri settori. Era convinzione comune che l’mRNA si degradasse troppo rapidamente e fosse troppo costoso da produrre. [...] L’idea di un vaccino a mRNA era accettata con più favore nel mondo dell’oncologia, anche se lo si considerava più come agente terapeutico che come forma di prevenzione.»
A pagina 37 della stessa rivista:
«Nel 2001 Malone ha lasciato il lavoro accademico per quello commerciale e di consulenza. E negli ultimi mesi ha iniziato ad attaccare pubblicamente la sicurezza dei vaccini a mRNA che la sua ricerca ha contribuito a rendere possibili: sostiene per esempio che le proteine prodotte dai vaccini possono danneggiare le cellule del corpo e che i rischi della vaccinazione superino i benefici per bambini ragazzi; entrambe le affermazioni sono state ripetutamente confutate da altri scienziati e funzionari della sanità».
Malone non sta beccando un centesimo dalla produzione e vendita dei vaccini anti-Covid. Si prevede – scrive le Scienze – “che nel solo 2021 i ricavi della vendita di questi due vaccini superino i 50 miliardi di dollari”.
L’articolo di Scienze è di sette pagine, l’originale è stato pubblicato da Nature, vol. 597, il 16 settembre 2021, aggiornato il 22 ottobre. L’ha scritto Elie Dolgin, un giornalista scientifico. La storia dell’mRNA modificato è molto complessa, coinvolge centinaia di ricercatori e un buon numero di società, a cominciare da Moderna (il nome nasce dalla fusione delle parole “modified mRMA”), la quale paga i diritti di sublicenza a Cellscript, una società di prodotti e tecnologie per produrre e utilizzare l’RNA per la traduzione nelle cellule, che a sua volta aveva acquistato brevetti dall’Università della Pennsylvania, dove lavoravano la biochimica Katalin Karikó e l’immunologo Drew Weissman, i quali avevano fatto una scoperta chiave: che l’alterazione di parte del codice dell’mRNA aiuti l’mRNA sintetico a entrare oltre il difese immunitarie innate delle cellule.
Segnalo, inoltre, un altro articolo interessante (qui). All’estero certe domande se le pongono senza problemi. Qui da noi sembrano appannaggio di personaggi che vengono fatti passare per analfabeti e babbei (ci sono anche quelli ovviamente, bipartisan).
Grazie.
RispondiElimina(Peppe)
grazie a te, Beppe, per il tuo, ahimè, raro interesse
EliminaPreziose le analogie storiche a proposito di Mentana. Preziose ma sprecate. Lui è solo il cagnolino di Cairo.
RispondiEliminaCagnolino? No, i cagnolini sono simpatici
Eliminahttps://youtu.be/Cn4LD55f0AY
Eliminamoltissimi anni fa ne vidi tre nella vetrina di un ristorante cinese nel quartiere latino, non ci volevo credere. mi rifacevo la sera al ristorante Roma (pare non esista più), dove un simpatico cameriere mi faceva preparare dei piatti in una versione diversa rispetto alla clientela locale. tuttavia erano appena accettabili, figuriamoci quelli previsti in menù.
Eliminami permetto di segnalare un errore nel link a "theatlantic", questo dovrebbe essere corretto:
RispondiEliminahttps://www.theatlantic.com/health/archive/2021/11/what-americas-covid-goal-now/620572/
Grazie per quanto condivide
Buona domenica
molte grazie a lei per l'attenzione e l'aiuto
EliminaRingraziando anch'io per il suo prezioso contributo alla conoscenza, mi permetto di segnalare questo articolo di Valentina Bennati, https://comedonchisciotte.org/quali-conseguenze-con-le-dosi-ripetute/
RispondiEliminaQualcosa anche qui da noi sembra trapelare nonostante Mentana.
Cari saluti
bonste
Ormai il vaccino qui in Italia/EU è diventato una religione. Un monoteismo, per essere precisi, una di quelle religioni che non tollerano nessuna altra forma di culto. I governanti ai vari livelli, dalla moglie di un eminente sacerdote che comanda in europa, nei livelli intermedi delle amministrazione fino ai sindaci delle piccole cittadine, fanno a gara a chi sia il crociato più volenteroso.
RispondiEliminaLe conversioni più o meno forzate sono viste come trionfi del bene, il poveraccio che ha finto la conversione con il braccio di silicone invece di suscitare pietà e tenerezza è stato infamato e minacciato di denuncia (aspetto di sapere il capo di imputazione...).
Qualsiasi voce contraria al credo ufficiale è indicazione di possessione diabolica.
Tutti convinti che quando saremo vaccinati al 100% la malattia sparirà come per magia, anche se i dati dimostrano tutto il contrario.
purtroppo già nelle prossime settimane ne vedremo delle belle, ma si tratterà di salvare il natale e le relative spese e vacanze. semo i mejo
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