Una cosa è certa: la scienza non ha bisogno della fede per dimostrarsi (si può viaggiare in aereo senza credere alle leggi della meccanica). Ma non è la scienza, né la logica e tantomeno il buon senso che guida oggi le decisioni.
Se metto 10.000 palline del lotto in una grande vasca, qualunque sia la combinazione finale, la sua probabilità di uscire sarà estremamente bassa, eppure uscirà, senza che un dio abbia fatto bau.
Che probabilità avevamo ognuno di noi di arrivare in questo momento sul pianeta, in un luogo preciso, con siffatto aspetto fisico e in tale ambiente sociale? Un’impalpabile probabilità, risultante da una gigantesca catena di eventi casuali che ha portato il gregge dei nostri antenati a incontrarsi e accoppiarsi. Siamo il risultato dell’improbabile, eppure esistiamo. Non c’è bisogno della mano di un dio, ma è vero anche che nulla avviene solo per caso o secondo superiore necessità.
Poiché non possiamo concepire un’evoluzione che sia soltanto casuale, altrimenti sarebbe solo il caos eterno, o soltanto necessaria, altrimenti sarebbe predeterminata e affidata a un continuo atto di creazione sovrannaturale, sembra logico presupporre che caso e necessità siano tra loro in rapporto reciproco: non di caso o di necessità assoluti si può trattare, ma di caso e necessità relativi. A che cosa? All’unica certezza assoluta: il movimento della materia. Tutto è creato e perisce nel movimento della materia. Tutti i processi naturali dipendono dal movimento della materia in tutte le direzioni.
Poiché non possiamo concepire gli infiniti singoli movimenti in altro modo che come casuali, e del resto il caso da solo non può rendere ragione della evoluzione della materia, non rimane che concepire una casualità originaria che si rovesci dialetticamente in necessità, così da creare una polarità caso-necessità, dalla quale dipenda l’evoluzione stessa.
Chissà se i signori del Comitato tecnico scientifico (escludo a priori i membri del governo) hanno studiato di prima mano la Scienza della logica di Hegel, oppure la Dialettica della natura di Engels, o anche solo Dialettica senza dogma di Havemann. Forse hanno letto in ginocchio quel metafisico di Jacques Monod, che riteneva risolvibili le contraddizioni apparenti, ma insolubili quelle reali. E ciò spiega.
Prendo spunto dalla frase "Siamo il risultato dell’improbabile, eppure esistiamo".
RispondiEliminaE' stato calcolato che se 66 milioni di anni fa l'asteroide di 10 km fosse arrivato mezz'ora prima o mezz'ora dopo, sarebbe caduto nell'oceano Atlantico o nel Pacifico. La quantità di detriti nell'atmosfera sarebbe stata molto minore e verosimilmente i mammiferi non si sarebbero evoluti e i dinosauri sarebbero ancora qui.
(Sean B. Carroll - A series of fortunate events - Princeton University Press, 2020)
mezz'ora è troppo. qualche decina di secondi. ma è stata proprio quella la causa dell'estinzione dei dinosauri?
EliminaIl calcolo della mezz'ora credo sia stato fatto così.
EliminaL'impatto dovrebbe essere avvenuto nella penisola dell Yucatan in Messico.
La velocità di rotazione di un punto sulla superficie terrestre è data dalla velocità di rotazione all'equatore (1668 km/h) moltiplicata per il coseno della latitudine.
La latitudine dello Yucatan è circa di 20° e il coseno è circa 0,94 quindi la velocità di rotazione nel punto di impatto sarebbe 1568 km/h. E quindi mezz'ora prima o mezz'ora dopo corrispondono a 784 km più a Est o più a Ovest. Spero di non aver fatto errori grossolani.
Quanto all'estinzione dei dinosauri non si può essere sicuri ma, dato che scomparve il 75% di tutte le specie viventi, è probabile..
E' interessante il fatto che il primo indizio sulla caduta di un asteroide, e cioè l'anomala presenza di uno strato sedimentario di Iridio, venne trovato qui in Italia, a Gubbio.
a parte il coseno, la tangente dell'asteroide? oppure è caduto come un vaso di fiori dal davanzale?
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