domenica 5 settembre 2021

I dolori di Mantellini

 

Scrive il dott. Massimo Mantellini nel suo blog:

«La grande maggioranza delle persone che moriranno di Covid prossimamente, in Italia come altrove negli altri paesi occidentali, saranno persone che hanno scelto di non vaccinarsi e in conseguenza di quella scelta sono morte. Quante? Oltre il 90%, non tutte ma quasi tutte».

È così? Andiamo a vedere i famosi “numeri”, quelli assoluti e le percentuali. Sul sito de Il Sole 24ore sono disponibili i dati per il periodo 2 luglio-1° agosto, per coorti detà:

dai 12 ai 39 anni i decessi sono stati tutti tra i non vaccinati: 3; dai 40 ai 59 anni, i non vaccinati sono stati 32, i parzialmente vaccinati 5 e i completamente vaccinati 3.

Fin qui è chiaro che Mantellini ha ragione.

La quota dei vaccinati 80-89 anni è del 93,07%. Quella over 90 è del 95,26%.

Leggo che per gli over 80 vaccinati con due dosi la percentuale dei morti per Covid dal 2 luglio al 1° agosto è del 39,2 per cento, in numeri assoluti sono 71 i completamente vaccinati, 9 i parzialmente vaccinati (5% dei deceduti), 101 i non vaccinati.

L’Istituto superiore di sanità spiega che nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi. Ciò avviene, per esempio, nella fascia di età 80+, dove la copertura vaccinale è intorno al 90%.

Benissimo, il ragionamento segue una logica aritmetica ferrea.

Sennonché la quota dei vaccinati tra i 60-79 è quasi uguale (89,01%) a quella degli over 80. E però in tal caso il paradosso non funziona poiché il numero dei morti Covid completamente vaccinati crolla di oltre due terzi, al 12,8%. In numeri assoluti i decessi sono 18 per i completamente vaccinati, 13 i parzialmente vaccinati, i non vaccinati 110.

Come si vede le percentuali fornite da Mantellini, “oltre il 90 per cento dei morti sono non vaccinati”, funziona per le fasce d’età fino ai 59 anni, ma non ha esattezza nelle fasce d’età più anziane e tantomeno per quella degli over 80.

Dunque, in tal caso, torniamo al vecchio discorso di un anno e mezzo fa: quanto incide la comorbilità nella contabilità dei morti over 80? Quanta cattiva informazione (leggi terrorismo mediatico) s’è fatta su quei numeri?

Anche considerando complessivamente il numero dei non vaccinati deceduti (246) in rapporto ai vaccinati e parzialmente vaccinati (119), pur tenendo conto di tutti i “paradossi statistici”, non si può parlare di percentuali di non vaccinati superiori al 90%, e che “quasi tutte” le morti sono tra i non vaccinati, come fa Mantellini e la stampa in generale, in particolare per quanto riguarda gli over 80 e in parte minore anche per la fascia 60-79.

P.S. : sul fatto che sia personalmente favorevole alla vaccinazione non ci piove. La vaccinazione, al punto in cui siamo di questo incubo, è fondamentale, anche per ridurre considerevolmente il numero dei decessi (quanti sono realmente dovuti a Covid in via prevalente?) ma serve una corretta informazione, non propaganda all’ingrosso. Serve ragionamento, non imbarcarsi in crociate.


21 commenti:

  1. Mantellini non ha grande dimestichezza con i numeri, ma ha altre qualità: per esempio, percepisce il mio odore su web. Si tratta di una facoltà che era già stata immaginata da Aldous Huxley nel suo più celebre libro (applicata alla cinematografia, non essendo internet all'orizzonte) ma che aveva dovuto attendere molti decenni per essere verificata in una persona in carne ed ossa (è espressione idiomatica, che lascia intatti i dubbi sulla fisicità di Mantellini).
    Quanto al tema principale del tuo post, permettimi di esternare il mio disgusto per il rozzo processo osmotico che porta alle seguenti eguaglianze: dubbiosi sulle versioni ufficiali = novax = fascisti.

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    1. Grazie delle gentili parole, ma non ho finito. Infatti, avevo scorso affrettatamente il post di Mantellini, e non ero arrivato alle ultime frasi: ...questo avverrà ben prima di prendere Massimo Cacciari e dirgli: mi scusi professore ma questa cosa che ha scritto non possiamo pubblicarla perché lei, semplicemente non ha compreso i numeri. Non ne faccia una questione personale, è l’etica professionale che ce lo impone.
      Esaminiamo quindi cosa sia l'etica professionale di un giornalista per Mantellini, tenendo conto che quella a cui si riferisce è un'intervista a Cacciari, apparsa sulla Stampa due o tre giorni fa. Il giornalista "etico" fa un'intervista, che come è noto consiste di domande e risposte. Nel caso in cui la risposta a una sua domanda non corrisponda a quello che il giornalista si aspetta, il giornalista non la pubblica. E questa è etica. Suppongo che i giornalisti del ventennio non avessero di questi problemi, perché un'intervista a Gramsci o ai fratelli Rosselli non gli veniva neanche in mente di farla.

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    2. Se Cacciari continua così verrà confinato, lo sta già facendo Dagospia pubblicando una sua istantanea dove sembra appena svegliato dopo aver dormito in un pagliaio.

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    3. mi sia consentito un applauso a Erasmo per il rilievo sopra esposto

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  3. Forse perchè sembra sfuggire ai più che la morte sino a nuove determinazioni è un fatto assolutamente inevitabile specialmente in zona Cesarini ovvero over 80??

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    1. ma certo, vai a spiegarglielo
      poi vorrei sapere qual era lo stato di salute anche di molti dei più giovani che sono deceduti

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  4. In sostanza se ho capito bene , delle due l'una.
    O sbagliano i conti oppure mentono.

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    1. né una cosa né l'altra. la questione è più sfumata: hanno preso posizione e dicono no a qualsiasi dubbio.

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    2. mettono le mani avanti.
      La campagna vaccinale non è andata bene. L'autunno è alle porte, i risultati miseri. Mettono mani avanti per poi dire eh ma noi abbiamo fatto il possibile e il nostro dovere.
      Il vaccino protegge a livello individuale, particolare. Non tutti.

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    3. non sono d'accordo. la campagna vaccinale è andata anche troppo bene viste le premesse e il terrorismo che è stato atto su alcuni vaccini.

      resta un fatto, con oltre il 70% della popolazione vaccinata, in piena estate, eppure ci sono ufficialmente circa 4.000 morti la settimana per Covid, in prevalenza (assoluta e in percentuale) di over 80 che sono vaccinati per oltre il 90%. Chiaro che andrebbe aperto un discorso onesto, ma non c'è.

      il vaccino rotegge, non come vorremmo, ma è meglio di niente, su questo non ci piove.

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    4. La campagna vaccinale copre, in realtà, quasi l'80% dei 'vaccinabili', visto che gli under 12 (circa 10% della popolazione) non rientrano in questo campo.


      Quello che (da vaccinato) trovo comunque detestabile sono le spinte terroristiche, le pressioni indebite, la ghettizzazione e la trasformazione in capri espiatori colpevoli di ogni male nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi. Questo è l'unico atteggiamento strategico che non è cambiato da marzo 2020: trovare il 'colpevole di turno' responsabile della diffusione del morbo. Nella prima fase sono stati i runner o chi andava a passeggiare in montagna. Nell'estate i giovani della movida. Dopo il secondo lockdown gli irresponsabili dello spritz, adesso l'esigua minoranza che non si vaccina.

      A proposito di interpretazione delle cifre sui giornali fioriscono i titoli allarmistici 'Il 10% dei sanitari non è vaccinato!' (in realtà la percentuale è inferiore), come a dire che quel 10% mette in pericolo il sistema intero, trascurando che invece il 90% è vaccinato.
      Trascurando che bene o male la pandemia è stata tenuta sotto controllo anche quando il vaccino non esisteva.

      Intanto sbandierare quel minaccioso 10% è utile per distogliere l'attenzione da certe mancanze. Nulla è stato fatto per potenziare le strutture sanitarie o l'assistenza territoriale. Per la scuola (a parte anche in questo caso minacciare ritorsioni verso i pochi che non si sono vaccinati) è stato fatto ancora meno che l'estate scorsa. Stesso discorso vale per i trasporti pubblici.

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    5. Aggiungo una considerazione relativa alla mancanza di onestà nella comunicazione.

      Quando sono stati approvati i primi vaccini e inoculate le prime dosi l'aspettativa che si è creata, anzi che è stata creata, attorno al vaccino era altissima. A rileggere le dichiarazioni di allora il COVID a questo punto dovrebbe essere un brutto ricordo.
      Poi, quasi subito, a chi si dichiarava in attesa del vaccino per andare a trovare gli anziani genitori senza mascherina veniva fatto presente che era meglio di no. Poi è diventato chiaro che anche i vaccinati si infettano e contagiano, ma è stato ammesso a mezza voce e solo dopo casi eclatanti e che non potevano essere tenuti nascosti (es. Amerigo Vespucci).
      Adesso abbiamo una ampia copertura vaccinale ma i numeri non sono proprio esaltanti, soprattutto confrontati a quelli dell'anno scorso (con copertura vaccinale pari a 0).

      Questo enfatizzare le aspettative e sottacere se non tentare di nascondere le problematiche, i limiti e le possibili conseguenze negative dei vaccini, ha contribuito a creare o rafforzare le diffidenze.

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    6. fosse andata benissimo parleremmo d'altro.

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    7. Carissima, va distinta efficacia vaccino da campagna vaccinale. Quest'ultima è andata come doveva andare, nelle punture, numeri rispettati. Grazie soprattutto al si salvi chi può, grande classico nazionale. Ma a livello epidemiologico tutti gli indicatori dicono che siam messi peggio. E siamo in estate... Si diceva vacciniamoci tutti per raggiungere immunità di gregge, lo diceva la Scienza. Paradigma sbriciolato già a giugno in UK. Ora terza dose è sconfessione dell'impostazione, quando la Scienza, sempre lei, ci diceva che vaccinarsi è una questione relazionale, "proteggi te e gli altri". Falso, proteggi solo te stesso. Per un tempo breve. Gratis, gli altri pagano. Sai meglio di me in che razza di società comunista viviamo.
      D'altra parte una impostazione diversa (vacciniamo i vulnerabili) avrebbe negato eplicitamente l'utilità dei reiterati lockdown indiscriminati, il famigerato "modello italiano". Avrebbe tolto l'immunità agli esperti della Scienza.
      L'obbligatorietà, così come i lockdown generali, serve a coprire responsabilità politiche ogni giorno più imbarazzanti.

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    8. x il nano
      come non condividere quanto dici?
      le leggi di natura bisogna assecondarle se non si è certi di avere i mezzi per contrastarle. ormai il danno è stato fatto, non credo che ci saranno ripensamenti, figuriamoci

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  5. In relazione al suo post scriptum, voglio segnalare questo: https://www.google.com/amp/s/www.ansa.it/amp/sicilia/notizie/sanita_sicilia/2021/04/10/covid-studio-integratori-riducono-rischio-malattia-grave_5d70f1bc-7e9e-4765-917c-b89ccd94d52e.html

    P.S: perché non insistere sulla prevenzione? Forse che questa non aiuta lo smaltimento di milioni di dosi (e quindi di profitti stratosferici) di vaccino?

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    1. le vitamine abbassano tendenzialmente la proteina C reattiva. sai che bella scoperta!!
      si sono dimenticati il complesso B, che come tutti sanno ha un effetto antinfiammatorio a livello SNC.
      ma smettiamola di farci pubblicità con simili trovate che promuovono la vendita di integratori.

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    2. Probabilmente ho sbagliato link.
      Per fugare ogni disguido riporto l'articolo per intero.


      (ANSA) - PALERMO, 10 APR - Uno studio realizzato dal gruppo di ricerca coordinato dal professore Salvatore Corrao, componente del comitato tecnico scientifico della Regione Siciliana e direttore del reparto Covid dell'ospedale Civico di Palermo, ha dimostrato l'efficacia antinfiammatoria di integratori come vitamina D, C, melatonina e zinco nella cura del Covid-19. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale "Nutrients".
      "Ad oggi - spiega Corrao - non esistono antivirali specifici di provata efficacia per il Covid-19 e nonostante siano disponibili i vaccini il tasso di mortalità non sta scendendo.
      Una delle strategie terapeutiche è stata focalizzata sulla prevenzione delle infezioni e sulle misure di controllo. A questo proposito, l'uso di supporti nutraceutici può giocare un ruolo per quanto riguarda alcuni aspetti dell'infezione, in particolare lo stato infiammatorio e la funzione del sistema immunitario dei pazienti, rappresentando così una strategia per controllare gli esiti peggiori di questa pandemia".
      "Servono dosaggi terapeutici - spiega - di melatonina, vitamina C, vitamina D, integrazione di zinco per ridurre non tanto l'impatto dell'infezione, ma di una malattia che potrebbe avere aspetti severi che sappiamo può portare alla morte.
      Possono essere presi singolarmente o alcuni combinati".
      Il gruppo di ricerca dell'Ospedale Civico di Palermo è coordinato dal professore Salvatore Corrao, Raffaella Mallaci Bocchio, nutrizionista, Marika Lo Monaco, infermiera, Giuseppe Natoli, biostatistico, Christiano Argano, internista e con la collaborazione di altri due medici: Attilio Cavezzi ed Emidio Troiani, rispettivamente dell'Eurocenter Venalinfa di San Benedetto del Tronto, e Cardiology Unit, State Hospital, Social Security Institute, Cailungo, di San Marino. "I fatti ci dicono - aggiunge Corrao - che prendendo singolarmente uno o due grammi di vitamina C al giorno, che 50 mila unità di vitamina D una volta al mese, che la melatonina intorno tra 6 e 25 milligrammi la sera, che 50 milligrammi di zinco base ogni giorno, si abbassa la proteina C reattiva che come tutti sanno è un indicatore di infiammazione. Tali sostanze possono ridurre anche le citochine infiammatorie tipiche del Covid. Non comprendiamo perché non sia stata fatta una campagna di popolazione dall'Oms e dagli enti governativi che potrebbe abbattere il Covid grave in soggetti come ad esempio i diabetici".

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  6. «La grande maggioranza delle persone che moriranno di Covid prossimamente, in Italia come altrove negli altri paesi occidentali, saranno...»

    bene. il dottor mantellini prevede il futuro. non mi farei visitare da lui, ma sono tentato di affidargli il mio portfolio.

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