Che ce ne facciamo di Marx?

 

Che ce ne facciamo del Manifesto, abbiamo il Tadalafil e l’etinilestradiolo. Ha detto Queequeg, irridendo i canarini della filosofia. Gli uni e gli altri passano per essere i nostri intellettuali. Viene voglia d’essere un idiota.

Non solo viagra e pillola anticoncezionale, abbiamo anche sex toy morbidi realizzati da bambini tubercolotici in un capannone alla periferia di Peshawar. Tipo quelli che s’infila su per il culo Queequeg. Li preferisce solo un po’ più rigidi.

Siamo ancora più forti delle innumerevoli generazioni che ci hanno preceduto: in quarant’anni siamo riusciti a eliminare la metà delle specie viventi. Grazie a noi la terra sta diventando davvero un bel posticino.

Tutto questo ti rende un po’ triste, depresso? Dai, ci sono motivi per gioire. Nonostante le nostre patetiche vecchie democrazie, spaventate dalle loro ombre, i leader politici che corrono dietro i sondaggi, l’elezione di Biden ha dato speranza. E qui da noi abbiamo un grande capitano al timone, che ci fa ancora venire voglia di continuare a votare, vero?

E i candidati sindaci, li avete sentiti? Ah, se ci fossero solo persone di sinistra come loro, potremmo fare a meno di quelli di destra.

E i pappagalli dell’economia? Dicono e scrivono cazzate più grandi del loro complesso di superiorità. Quando la smetteranno di far alzare la gente alle 5 del mattino per produrre stronzate inutili spinte da un disgusto mentale chiamato marketing?

Sono i soldi che funzionano, ti rispondono. Si dice che Jeff Bezos guadagni 300 milioni di dollari al giorno. Come stai, Jeff? Non troppo stanco? Ti prendi il tempo per riposare? Da noi va meglio, nessuno ci farà mai lavorare dieci ore al giorno per tre rupie.

Abbiamo l’eldorado del telelavoro. Anche noi fuggiamo dalla nostra guerra. Quella al virus. Nell’ambito di una politica migratoria intelligente e coraggiosa, abbiamo scelto l’isola di Koh Samui, al sole, davanti al mare, è stimolante per smanettare al computer. Rifugiati digitali.