Di sparute frange verbosamente minacciose si sta occupando il ministero degli Interni, la solita costellazione di spioni e quant’altro secondo un copione ben collaudato e che punta a criminalizzare un fenomeno ben più vasto, che interessa, per esempio, migliaia d’insegnanti di ogni ordine e grado, centinaia di medici e migliaia di paramedici, con ogni probabilità migliaia di dipendenti pubblici, eccetera.
La questione va ben oltre la protesta e i mugugni, le drammatizzazioni del momento.
Le pensioni, la scomparsa di molti mestieri, licenziamenti, precariato, salari di fame, inflazione e rincaro dei prezzi, mutui e debiti ... . Pandemia, stato d’emergenza e ingiunzioni (con quali limiti e fino a quando?), tutto ciò che va dietro a queste cose ... . Quindi la solita coreografia quotidiana: lavoro, figli, scuola, trasporti, famiglie monoparentali, anziani ... . Non bastano più i piccoli accordi con la vita e non basta moltiplicare gli anglicismi per nascondere queste realtà.
A ciò s’aggiunge un altro fatto: quando le persone rimangono inattive per molto tempo, pensano.
Di volta in volta si forma un’ampia area sociale trasversale che esprime la propria insoddisfazione e protesta secondo i motivi e gli scopi più vari. Spesso la protesta è resa visibile e incoraggiata dal bisogno dei media di far “notizia”, sicuramente trova spazio e sfogo nei social media. Non usa più scrivere sui muri, né le lettere, ma le mail. Né puoi rivolgerti a uno sportello: resta in attesa per non perdere la priorità acquisita.
Non si può ignorare che otto anni or sono un movimento d’opinione, che per la prima volta si presentava alle elezioni, raccolse oltre un quarto dei voti diventando la prima forza politica; che solo tre anni e mezzo fa lo stesso movimento politico catalizzò un terzo dei voti elettorali e la maggioranza dei seggi alla Camera, diventando di fatto una forza senza la quale non si poteva formare un governo di qualunque tipo.
Una volta entrati nel “sistema” si è catturati e neutralizzati. Diventi una meteora se non hai un retroterra politico-ideologico e organizzativo solido. Gli esempi storici non mancano.
Oggi, i sondaggi proiettano un partito reazionario largamente nostalgico, di tradizione e d’ispirazione neofascista, come il primo partito alle prossime elezioni. Un partito che, parte di una coalizione di governo, ebbe a dar prova di sé in occasione della manifestazione di Genova del 2001. Se la situazione finanziaria ed economica dovesse precipitare o anche solo aggravarsi, non è azzardato ipotizzare che quello stesso partito possa raccogliere alle prossime elezioni circa un terzo dei voti, peraltro con un presidente della repubblica riconfermato ma che per allora spera di poter lasciare, e dunque con un altro che dovrà essere eletto al suo posto.
L’instabilità politica dura da decenni, accompagnata da diffusa insoddisfazione, disillusione e protesta sociale. Sono questi gli ingredienti per un cocktail sociale e politico potenzialmente esplosivo.
Mantellini pensa:cito un tweet in inglese, tutti riconoscono che sono un figo. Altro che esibire un Rolex.
RispondiEliminaP.S. Non sto scherzando.
Non ho mai creduto ad una insurrezione popolare italiana semplicemente perché la storia ci insegna che "i pochi hanno fatto per i molti", che siano i moti carbonari, l'unità d'Italia, la resistenza, e persino gli storici referendum su divorzio e aborto.
RispondiEliminaI molti se sono sempre fregati, hanno seguito l'onda, si sono adattati velocemente al nuovo scenario. L'italiano si arrangia da sempre, abbaiando molto spesso al padrone ma rimanendo sempre al suo schiaffo sperando nelle briciole che ad ogni ciclo storico arrivano puntualmente sotto svariate forme (sussidi, condoni, una tantum, bonus e cazzi & mazzi).
E' vero che se non fai lavorare le persone per troppo tempo "pensano" ma poi, aggiungo io, non producono una strategia politica sensata, condivisa e comune. Cosa aspettarsi da un popolo che ha digerito oltre 20 anni di berlusconismo, accettato che tutto diventi privato, che è alla ricerca continua degli addominali scolpiti quando non riesce nemmeno a fare 2+2? Per non parlare della sua memoria storica, da pesce rosso.
Nemmeno una pandemia globale con la riduzione della libertà personale ha prodotto grandi proteste o movimenti popolari significativi.
Ad aggravare lo scenario la disgregazione delle classi sociali non più coese come un tempo. Ognuno che combatte per il proprio posto di lavoro e vede le battaglie altrui solo come un trafiletto di giornale. Meglio sfogarsi sui social e raccontarsela nella propria bolla digitale sperando che il mondo cambi perché si è partecipato alle bestemmie di rito.
Ci sarà indubbiamente una nuova crisi economia ma come nel 2008 pagheranno i più deboli ma lo status quo rimarrà quello di sempre, dopotutto l'Europa è governata da varie forme di "destre" ed all'elettorato va benissimo così.