Gli intellettuali, segnatamente dei docenti quali Cacciari, Barbero, Canfora e molti altri, non dovrebbero essere coinvolti in questioni “che non sono di loro competenza accademica”. Cacciari disputasse con Anassarco di Abdera sull’infinità dei mondi, Barbero della “voglia dei cazzi e altri fabliaux mediavali”, Canfora di Costantino Simonidis, e non rompessero i coglioni a Stefano Feltri, che invece possiede le giuste “competenze accademiche” per occuparsi da par suo di tutto ciò che è serio e soprattutto “scientifico”.
Che rivincita sociale e piacere rassicurante mettere a zittire quegli stronzi che con la loro residua autonomia di giudizio e di espressione fomentano il popolino alla contestazione, perfino alla rivolta, che invece deve starsene obbediente, strumento docile alla manovra, massa amorfa.
Questa infermità ideologica (come altro definirla?), illumina adeguatamente a che punto è arrivata la notte della ragione e dei diritti. Il regno della categoria degli “esperti”, degli “scienziati”, peraltro spesso in contraddizione tra loro quando non in aperto litigio, è esclusivo e intangibile. Nessuno ci deve mettere il naso e permettersi di denunciarne la puzza.
Quanto ai “dati”, inoppugnabili ovviamente, l’interpretazione è prerogativa sacerdotale. Autorevoli sono solo le fonti accreditate dalla solita compagnia di giro televisiva. I documenti, i verbali, gli “atti”, sono resi pubblici a discrezione politica, ossia in gran parte secretati.
I diritti da 20 mesi non hanno più lo stesso valore. L’eccessiva penalizzazione nei movimenti e nel comportamento è un fatto ritenuto normale e anzi dovuto, anche quando certe misure diventano discriminatorie e ridicole (un lungo elenco). Per non dire dei bambini, che dopo mesi di detenzione amministrativa, sono diventati individui potenzialmente pericolosi, untori per definizione. E molto altro ancora.
Tutto ciò come se non ci trovassimo in un paese in cui ci mentono e ingannano sistematicamente da sempre.
Che dolore.
RispondiElimina"mettere a zittire" trasuda terzietà. spero sia deliberato!
RispondiEliminaNon firmo appelli, solo cambiali
EliminaIl vero problema è che capita di parlare con persone anche di una certa cultura che ormai danno per scontata, opportuna e necessaria la possibilità da parte del governo di limitare i diritti e imporre scelte in nome della "guerra santa". Anche le forzature al limite della costituzione (l'imposizione di fatto dei vaccini a tutti i lavoratori dipendenti) vengono giustificate con il fatto che rendere obbligatorio per legge il vaccino sia reso piuttosto complicato soprattutto dall'art. 32. Quindi, letto da una mia amica avvocato (di solito piuttosto sensibile su diritti di donne e migranti), "è giusto esercitare le pressioni in qualsiasi modo perché che la gente si vaccini".
RispondiEliminaIl 90% delle persone, da una parte e dall'altra, diventano "talebani" delle proprie scelte. Mi è già capitato di parlare con conoscenti o colleghi del green pass e diverse volte dopo aver espresso la mia perplessità in merito mi sento chiedere perché non mi sono vaccinato. Come se il fatto di essere vaccinati dovesse implicare la soddisfazione nel vedere altre persone messe in difficoltà e forzate verso una scelta che non è la loro.
che altro potrei aggiungere?
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