mercoledì 19 novembre 2014

È un loro diritto


Dopo l’enorme successo di critica e di pubblico a riguardo del post d’argomento storico di ieri, oggi propongo un film con una trama più attuale. Insomma, dalla storia passiamo alla geopolitica. L’altro giorno scrivevo, anzi ripetevo, che il vero pericolo per la pace mondiale è rappresentato dagli Stati Uniti d’America. Non perché – dicevo – il popolo americano sia peggiore di altri, e non perché beve mediamente superalcolici perfino più dei russi, e nemmeno perché tra loro la percentuale di psicopatici e alienati in tutte le classi sociali sia la più alta del pianeta, cosa che la dice lunga sul loro sistema sociale.

E neanche, soggiungo oggi, perché le loro auto non hanno le frecce lampeggianti come le nostre, o per la loro pancetta di tacchino fatta con macinato mescolato al lattato di potassio, al diacetato e al fosfato di sodio, all’aroma di fumo e al nitrito di sodio. Sappiamo bene che in ogni luogo del pianeta l’oligarchia capitalistica decide di ogni aspetto della vita di miliardi di persone. Si tratta di quisquilie, direbbe l’Immenso principe partenopeo.


Vorrei dire che da questo punto di vista avrebbe scarso interesse anche il fatto che l’oligarchia finanziaria controlla ogni aspetto della vita politica americana, e dovremmo considerare un fatto interno anche l’enorme disuguaglianza sociale e i livelli impressionanti d’ingiustizia e di violenza di Stato, e che vi sia di gran lunga il più alto tasso mondiale di criminalità e d’incarcerazioni. Pinzillacchere per chi è cresciuto con il mito delle pistolettate e delle verdi praterie, cioè della land of the free. Tra la via Emilia e il West, canticchiava quel tale struggendoci.

E, visto che ci siamo, passi anche il fatto che l’altro ieri il New York Times pubblicasse questo articolo subito ripreso ieri da la Repubblica. In parallelo alla lotta al terrorismo c’è pure quella tremenda e senza quartiere al colesterolo, e pazienza che Repubblica non citi né la Merck e il suo Vytorin, e tanto meno i profitti miliardari (in dollari e anche in euro). C’è libertà, ognuno combatta le proprie guerre come vuole contro il terrorismo e pure contro il colesterolo, e se in tali guerre l’industria degli armamenti così come quella alimentare e farmaceutica ci guadagnano, tanto meglio.

Più banalmente, gli Stati Uniti d’America rappresentano la più grave minaccia per la pace mondiale poiché la classe dirigente americana, facendosi scudo di una vomitevole retorica democratica e patriottarda, da molto tempo ha rinunciato a qualsiasi rispetto delle leggi internazionali in materia di sovranità nazionale, arrogandosi il diritto di intervenire ovunque essa affermi che i suoi "interessi nazionali" sono minacciati. Tutta la sua politica estera è basata sulle intimidazioni, le minacce e la coercizione.


Il governo degli Usa ha affermato il proprio diritto di assassinare cittadini americani senza un processo, di rapire e detenere cittadini di altri paesi, di non rispondere alle corti internazionali di giustizia, ecc.. Ha messo in piedi un enorme apparato d’intelligence per spiare il mondo intero, in modo del tutto illegale e fraudolento. 

Ebbene, è notizia di questi giorni che la tanto strombazzata riforma (??) della National Security Agency, al centro dello scandalo del Datagate, è stata bocciata dal Senato. La legge bocciata era già stata annacquata alla Camera, ma nemmeno questo è stato sufficiente per farla passare. Il The Wall Street Journal titolava: "NSA, riforma che solo ISIS potrebbe amare”. E beviamoci pure la balla che questa enorme rete di spionaggio è in piedi solo a seguito dei fatti del settembre 2001.

9 commenti:

  1. Per isis e usa vedi tra gli altri il recente:

    "Il tesoro nero dell'isis" su http://www.pandoratv.it/

    RispondiElimina
  2. "E beviamoci pure la balla che questa enorme rete di spionaggio è in piedi solo a seguito dei fatti del settembre 2001." No, almeno questa no. Quanti di noi non hanno avvertito che quelle terrificanti scene di distruzione erano il punto di appoggio per la leva di una dominazione planetaria?
    Ma, da questo ricordo, la considerazione che alcuni aspetti della storia umana, i suoi orrori più devastanti, rendono stretta "... la grande legge dell'evoluzione storica, la legge secondo la quale tutte le lotte della storia, si svolgano sul terreno politico, religioso, filosofico, o su un altro terreno ideologico, in realtà non sono altro che l'espressione più o meno chiara di lotte fra classi sociali." C'è dell'altro.
    Non ci resta che seguire il valore pratico delle indicazioni marxiane, concentrarsi sulla realtà che forse è possibile modificare, la realtà resa manifesta analiticamente e studiata nelle sue costanti da Marx, nella speranza che "l'altro", che si intuisce in manifestazioni come i fatti del settembre 2001, venga a sua volta incluso e modificato.
    Ma ritengo utile, anche se non so come possa esserlo, tener presente che "la legge secondo la quale tutte le lotte della storia in realtà non sono altro che l'espressione piò o meno chiara di lotte fra classi sociale" può essere confortevole nel contrastare lo sgomento davanti a fatti che rischierebbero di far crollare la nostra mente razionale come quelle torri.

    RispondiElimina
  3. Olympe, stamane ho scritto un commento. Come mai non compare?

    Ciao, Franco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Franco, per quale motivo non avrei dovuto postarlo? qui non compare, né nel blog e nemmeno nella posta. mi spiace, ciao

      Elimina
    2. Ciao Olympe.
      Scusa se solo ora ti scrivo, ma ho avuto un gran daffare.
      Riformulo quello che ti avevo scritto (e che è andato perduto "misteriosamente", bah!).

      In pratica e per farla breve ti chiedevo: premesso che vi sono differenze solo di facciata tra democratici e repubblicani, ma secondo te: quando il guerrafondaio nero della casa bianca, perderà le elezioni per fare spazio ad una presidenza di matrice repubblicana, assisteremo ad una recrudescenza delle azioni bellicose che sono ormai sparpagliate in tutto il mondo, visto che come affermi tu, sono proprio gli USA il pericolo numero uno per la pace mondiale?
      Insomma, cìè un briciolo di differenza tra democratici e repubblicani, per sperare e se c'è questa differenza, per sperare che vadano i democratici alla casa bianca?
      Ciao, e scusami ancora per il ritardo.

      Franco.

      Elimina
    3. caro Franco, democratici e repubblicani sono assolutamente complementari. in tema di politica estera non credo che cambierà la strategia, così come non è cambiata mai. ciao

      Elimina
  4. "Dopo l’enorme successo di critica e di pubblico a riguardo del post d’argomento storico di ieri"
    Da Che Mondo è Mondo quelli dell'ultima fila quasi sempre pensano ai c... loro, il più disinvolto chiede di andare ai servizi.
    Professore pazienza, prima o poi arriverà Giugno, e allora...

    RispondiElimina