mercoledì 13 febbraio 2013

In buona fede?



I preti non contemplano neppure per ipotesi che le proprie credenze siano superstiziose quanto le altre, anzi, credono che le loro dottrine debbano valere per tutti, perché a essi appartiene l’unica fonte di verità. In ciò sono assolutisti. Però essi non ammettono la possibilità che la morte – evento di cui soprattutto loro hanno paura e sono ossessionati – diventi per l’individuo la fine di tutto. In ciò i preti e i loro gregari sono relativisti. Bel paradosso quindi quello di questi inventori di una teologia che è solo una trappola linguistica, di gente che parla di parole e si nasconde dietro di esse.

Essi, a ben vedere, sono relativisti con se stessi e assolutisti e dogmatici con gli altri. Non sanno nulla di com’è nato e strutturato l’universo, negano l’evoluzione come processo biologico e perciò anche le tappe dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori, come del resto che anche la morale e i concetti di male e di bene dipendano da situazioni storiche e sociali. Soprattutto essi negano la possibilità che le loro credenze possano modificarsi per l’acquisizione di nuove evidenze scientifiche. Non per nulla parlano di fede e di sfiducia nella ragione.

Sia chiaro, a me delle loro contraddizioni sull’al di là non frega niente, ma le loro pretese e le loro contraddizioni ruffiane sull’al di qua mi fanno girare le cosine anche quando non mi toccano in prima persona. Ecco perché non me la prendo con gli ebrei e con gli hare krishna, e invece con i preti cattolici (tutti, senza distinzioni, sia chiaro!).

Gli idioti che al seguito dei preti gridano al miracolo se la Chiesa fa delle piccole e parziali concessioni in certe questioni del tutto secondarie, non capiscono che si tratta solo di opportunismo, del lazzo col quale vengono presi come prede. Si tratta soprattutto di quella parte non piccola della società civile che nonostante provi davvero insofferenza per molte delle imposizioni vaticane, che magari patisce sulla propria pelle oltre che nella psiche, ha tuttavia la pretesa di voler e poter fare ed esercitare questo e quello liberamente ma con l’approvazione della Chiesa. Fotte proprio nulla a me, ma vale il discorso per distinguersi.

A noialtri che non siamo credenti e cattolici non potremmo comunque essere, di questa gente bigotta e dei loro preti non dovrebbe importarci nulla. Se non fosse perché, nel momento in cui dal Vaticano dichiarano il primato della coscienza, quegli stessi preti pretendono di trattarci come il loro gregge. Se non fosse quindi per il potere che i gerarchi della Chiesa esercitano in mille forme sulle istituzioni civili, tanto da vietare per legge a tutti e anzitutto a noialtri l’esercizio dei più elementari diritti civili e umani.

Il Vaticano – il guinzaglio universale – pretende stabilire i canoni dell’amplesso (coniugale, a due, ci mancherebbe!) e vieta l’uso dei contraccettivi, cioè di avere un orgasmo non procreativo, e fin qui basta non dargli retta a questi matti. E anche gli omossessuali possono disattendere l’articolo 2359 del catechismo, tranne Vendola ovviamente. E ancora oggi il sacro soglio – infallibile in tema di fede e morale – vorrebbe imposto il divieto al divorzio e all’aborto. Dopo secoli abbiamo deciso a maggioranza di mandarli cordialmente a quel paese.

Restano purtroppo aperte altre questioni di non poco conto, quali per esempio la fecondazione assistita e la libera scelta di morire come cazzo ci pare. Passerà del tempo e poi finalmente e sicuramente manderemo a cagare i cardinali e i loro servi seduti in parlamento anche su questo. Certo che le istituzioni nel loro insieme trovano a tutt’oggi del tutto normale che un’organizzazione di maschi assai dubbi, imponga a tutti i cittadini della repubblica – peraltro sulla base di dogmi che si rifanno a un pensiero primitivo – come vivere, scopare e crepare.

E quando questa stessa Chiesa commette crimini atroci o anche delitti infami contro bambini a essa affidati, si tratta sempre di colpe da far ricadere sui suoi singoli membri. I quali, riconosciuti colpevoli, invece di essere cacciati sono solo spostati di sede! Pertanto, come istituzione essa non è e non si mette in discussione, si pretende sempre santa. Lo stesso metro di giudizio si potrebbe applicare al Partito nazionalsocialista tedesco: la responsabilità dei crimini del nazismo è dei singoli, non della sua ideologia e del suo sistema di potere. È una pretesa quella Vaticana a cui una persona in buona fede può credere?

4 commenti:

  1. Olympe. ho goduto nel leggere questo post.
    Andassero affanbeeeeeeeeeeeeep il vaticano e tutta la genia vaticanista.

    F.G

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    1. ehehe, stavo per scriverlo io.... la cosa goduriosa è vedere una persona di solito così pacata tirar fuori tutta quest'acrimonia (ampiamente condivisa). Complimenti in particolare per "le istituzioni nel loro insieme trovano a tutt’oggi del tutto normale che un’organizzazione di MASCHI ASSAI DUBBI, imponga a tutti i cittadini della repubblica – peraltro sulla base di dogmi che si rifanno a un pensiero primitivo – come vivere, scopare e crepare" ... sei un mito! :-D

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  2. Ciò che più di tutto dovrebbe preoccuparci, è il fatto che un politico sedicente di Sinistra (Letta nipote) vada senza senso di vergogna a Omnibus a professarsi orgogliosamente credente, a esternare ammirazione per il rivoluzionario (?!?!?!) gesto del papa, a dichiarare devozione nello Spirito Santo. Qua, nel mio piccolo, un poco mi sono spurgato il fegato.
    Questo post non solo è lungo, costandomi più fatica di uno di quattordici righe; è anche maledettamente valido al punto che mi tocca smanettare per diffonderlo sui social network. Accidenti a te!
    Gratitudine.

    ps: Questa perla non ricordo se già te la segnalai, a proposito di pensiero primitivo...

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